Capitolo 16

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Martina's P.O.V.

Sono sul letto a rilassarmi, è un normale sabato pomeriggio e, non avendo cose da fare, ho deciso di prendermi un po' di tempo per riposarmi. Mentre sto guardando un film in tv, il mio cellulare squilla, avvisandomi dell'arrivo di un messaggio.

-Da Mechi a Tini:

"Sono da te alle 19:30" leggo il messaggio, ricordandomi che dobbiamo vederci per prepararci insieme. Oggi è il compleanno di Alba e, anche se la conosciamo da poco, siamo state invitate. Con noi verranno anche Fran e Ruggero, non chiedetemi perché, ma Facu, il suo ragazzo, ha organizzato questa festa a sorpresa e ha invitato tutti, dicendo che gli stiamo simpatici.

-Da Tini a Mechi:

"D'accordo, a più tardi" rispondo al messaggio, per poi tornare a vedere il film. Alle 19:30 precise, come se fosse un orologio svizzero, ecco Mechi che suona al campanello. La puntualità è sempre stata il suo forte, e anche oggetto di discussione tra di noi, perché diciamo che io non sono proprio puntuale, ma alla fine ci completiamo a vicenda.

"Alle 20:40 dobbiamo trovarci al ristorante!" esclama Mechi entrando in casa, senza neanche salutare. "Martina, muoviamoci!" mi prende per un polso e mi trascina nella mia stanza, mentre io la seguo scuotendo la testa. E' in ansia e non ne comprendo il motivo. Certo odia non essere perfettamente puntuale, ma non è mai così esagerata.

"Tutto bene, Mechi?" chiedo prendendola per le spalle. E' troppo nervosa per i miei gusti e sono certa ci sia qualcosa sotto.

"Si, tutto perfetto" tira un sorrido e, lasciandomi perplessa, riprende a rovistare nel mio armadio. "Io e Jeremia stavamo per farlo" sospira all'improvviso. "Ma l'ho fermato" aggiunge poi, abbassando lo sguardo.

"Se non te la sentivi, hai fatto più che bene" le dico dolcemente, avvicinandomi lei e con lo sguardo la prego di spiegarsi meglio.

"I-io... mi è venuto in mente Fran, così l'ho spinto e sono corsa via" inizia a singhiozzare, non potendo più trattenersi.

"Lo ami ancora?" le domando, dopo averla tranquillizzata.

"Io... non lo so. Si, ma provo qualcosa anche per Jeremia, con lui sto davvero bene e mi capisce" la sua voce è ancora strozzata e flebile a causa del pianto. "Jeremia ha detto che vuole aspettarmi, perché a me ci tiene davvero e non voleva sembrare affrettato" segue poi a raccontarmi nei dettagli l'accaduto della scorsa sera e la reazione del biondo.

"L'unica cosa che posso dirti è che devi fare chiarezza sui tuoi sentimenti... prenditi del tempo e dello spazio per te stessa e pensa a quello che vuoi davvero" le accarezzo la spalla, dedicandole uno sguardo rassicurante. Devo farle capire che per qualunque cosa io ci sono e ci sarò sempre per lei, e che l'unica cosa che voglio è la sua felicità. "Sappi che io ci sono, sempre" concludo e la mia migliore amica si lancia tra le mie braccia, stringendomi tanto forte da stritolarmi.

"Anche io per te, sempre" dice ancora tra le mie braccia. "Adesso muoviamoci" si allontana poi, spingendomi verso il bagno. "Io sono pronta" esclama dandosi l'ultima sistemata ai capelli, lasciati sciolti sulla spalla destra e perfettamente tirati sul lato. Indossa un vestito a pantalone nero e lungo, con lo scollo all'americana, che le lascia la schiena scoperta.

"Anche io, andiamo" schiocco le labbra dopo aver applicato il rossetto e poi, seguita dalla bionda, esco dalla mia stanza. Su consiglio di Mercedes, ho deciso di indossare una gonna di pelle aderente, corta fino a poco più giù di metà coscia e un body rosa cipria aderente, con le maniche corte e arricciate all'altezza delle spalle, mentre ai piedi dei semplici tronchetti neri con il tacco piuttosto alto.

"Wow, che belle le mie donne!" ci fischia Ruggero, alzandosi dal divano. Per me e Mercedes, Rugge è sempre stato come un fratello. Nessuna doppia intenzione e nessuna malizia nei nostri gesti, ci amiamo di amore fraterno e questo mi rende più che felice.

Chiquititas// JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora