Capitolo 24

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Martina's P.O.V.

Non posso. Non posso e non voglio assolutamente fargli questo. E' suo figlio, la cosa più importante nella vita di chiunque e non posso mettermi in mezzo. Se rimanessi con Jorge, Dalia non gli farebbe conoscere mai il bambino, che crescerà senza suo padre e con una madre come lei, e poi Jorge... non potendo vedere suo figlio starà male e, non voglio farlo soffrire. Il mio cellulare squilla ancora e, per l'ennesima volta, è una chiamata di Jorge, che decido di ignorare. Non voglio che mi senta così, con un filo di voce e il tono tremante per il pianto e poi non voglio creargli ulteriori problemi.

"Posso?" chiede Francisco affacciandosi alla porta della mia stanza, dopo aver bussato e non aver ricevuto alcuna risposta. "Ma... bimba, che succede?" si siede sul letto al mio fianco, accarezzandomi i capelli. "Vuoi parlare con il tuo fratellone?" domanda pizzicandomi la pancia per farmi sorridere un po'.

"Fa male qui" dico indicando il mio cuore. "E qui" continuo spostando le mani alla bocca dello stomaco. Più ci penso, più sento un peso a quest'altezza e un senso di nausea mi perseguita, sento la testa scoppiare e le lacrime scendere senza sosta. "Io lo amo" dico flebile, tuffandomi tra le braccia di mio fratello, pronte ad accogliermi.

"E lui?" chiede lasciandomi dei dolci baci tra i capelli, cosa che faceva sempre nostra madre.

"Sembra di si, ma... diventerà padre e..." dico tra i singhiozzi e lo sento irrigidirsi.

"Cosa?" borbotta qualcosa di incomprensibile, fissando il vuoto. "N-non mi dire c-che..." balbetta.

"No, non sono incinta" abbasso il capo, interrompendolo e lo vedo tirare un sospiro di sollievo.

"Allora..." mi sprona a spiegarmi meglio.

"La sua ex, è rimasta incinta prima che la lasciasse" mi mordo il labbro, provando a trattenere le lacrime invano.

"Ehi... e il problema dov'è?" chiede accarezzandomi la guancia per asciugarmi la guancia con il pollice. "Nel senso, vi amate. Potreste comunque stare insieme e tu saresti una brava matrigna" mi sposta i capelli dal viso, portandone una ciocca dietro l'orecchio, facendomi scuotere il capo. Magari. Magari potessimo fare una cosa del genere. Anche se non mi va affatto giù l'idea che lui abbia un figlio da un'altra donna, anche se lei c'era prima di me, è sempre un bambino, figlio dell'uomo che amo.

"Lei... non vuole" rispondo, stringendo le labbra in una linea retta. Ripenso all'accaduto di questa mattina e, ancora dolorante, mi tocco il polso istintivamente.

"Che hai fatto?" il mio gesto, però, non passa inosservato a Fran, che inizia a fare domande su domande. Mi prende la mano, stringendo un po' troppo, provocandomi una fitta di dolore.

"Ahi!" esclamo, allontanando la mano dalla sua presa.

"Come hai fatto?" ripete la domanda, aggrottando le sopracciglia. Sospiro. Francisco è sempre stato molto protettivo nei miei confronti, anche se davanti a me non vuole darlo a vedere. Ricordo che una volta, avevo quindici anni, stavo iniziando a conoscere un ragazzo e, con me faceva il carino, interessandosi alla mia vita sentimentale, ma alla fine andava sempre a fare due chiacchiere con i miei possibili fidanzatini, questo fino al mio ultimo ragazzo, prima di Jorge.

"Dalia" mormoro a voce bassa, cercando di reprimere ulteriori lacrime. Sicuramente sto sembrando una piagnona, ma questa situazione fa male, cazzo se mi fa stare male.

"E chi cazzo sarebbe questa?" fa un respiro profondo, per provare a rimanere calmo.

"L'ex di Jorge" abbasso la testa, ormai sopraffatta dalle lacrime.

"Quando? Come?" domanda, spronandomi a raccontargli tutto per filo e per segno. "Brutta troia!" sbotta innervosito alla fine del mio racconto. Ho decido di parlargli di tutto... di quella sera da Jorge, della minaccia di questa mattina... tutto.

Chiquititas// JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora