Capitolo 33

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Martina's P.O.V.

"Buongiorno principessa" sussurra al mio orecchio Jorge, per poi baciarmi sul lobo. "Buon compleanno" aggiunge poi, lasciando una scia di umidi baci lungo il mio collo.

"Buongiorno" mormoro ancora mezza addormentata, prendendogli il viso tra le mani e facendo congiungere le nostre labbra.

"Ora mangiamo però" ridacchia contro la mia bocca, facendo per alzarsi.

"Un ultimo bacio" faccio gli occhi dolci e lui mi accontenta. "Mi hai portato la colazione a letto" gli sorrido notando il vassoio poggiato sul comodino. C'è di tutto, dalla frutta di stagione a dei muffin, che dall'aspetto sembrano deliziosi, il succo di frutta, il caffè e anche una bellissima margherita, affiancata da un bigliettino. "L'hai preparata tu?" chiedo guardando il tutto.

"Ho spremuto le arance e tagliato la frutta" alza le mani, facendomi ridere. Prima di iniziare a mangiare prendo la margherita, portandola al naso per sentirne il profumo e poi leggo il bigliettino.

'Il miglior buongiorno è svegliarmi accanto a te.
Buon compleanno amore mio...
Ti amo.'

"Ti amo anche io, grazie" gli schiocco un bacio a fior di labbra e poi insieme facciamo colazione, tra baci e carezze. Ad interromperci è il suo cellulare che squilla e, senza dire nulla, si alza ed esce dalla stanza. Resto ferma ad osservare la porta, leggermente scossa ed infastidita dal suo comportamento. Tranquilla Tini, sarà una chiamata di lavoro. Mi ripeto per tranquillizzarmi.

"Scusa, era una chiamata urgente e dovevo rispondere" dice tornando in stanza. "Io ora devo andare" continua e per poco non mi soffoco con la spremuta. Mi aveva promesso che sarebbe rimasto con me oggi, visto che in questi giorni ha parecchio da fare in ufficio.

"Ma... come?" poso il bicchiere, alzandomi dal letto.

"Lo so, amore, ma è successa una cosa in ufficio e devo andare" prende i vestiti puliti e va in bagno.

"Ma è sabato" ci penso su, raggiungendolo in bagno. Solitamente, nel week-end non lavora e deve farlo oggi che è il mio compleanno?

"E' vero. Ma è un'urgenza, altrimenti non ci sarei andato, non credi?" annuisco alle sue parole, seppure non ancora del tutto convinta e lo lascio prepararsi. "Io vado, ci vediamo dopo" mi stampa un veloce bacio sulle labbra ed esce di casa. Decido di vestirmi anche io e di chiamare le ragazze, ma l'unica che mi risponde è Lodo.

-Chiamata Tini-Lodo:

"Buon compleanno Tinita!" esclama dopo qualche squillo.

"Ehi Lodo, grazie" rispondo con il sorriso, anche se lei non può vederlo.

"Come stai?" mi chiede poi, iniziando una conversazione.

"Bene, anche se volevo passare il compleanno con Jorge" dico con leggera delusione.

"Hai da fare?" cambia discorso.

"No, perché?" aggrotto le sopracciglia.

"Perché adesso ti vengo a prendere e passiamo una giornata insieme, come ai vecchi tempi" risponde ovvia, facendomi sorridere. Meno male che c'è lei. "Dimmi dove sei" aggiunge poi.

"Sono a casa di Jorge" le dico.

"Arrivo" attacca, senza darmi il tempo per risponderle.

-Fine chiamata Lodo-Tini.

Passo la giornata con Lodovica e pranziamo anche insieme. Siamo andate al centro commerciale, proprio come eravamo solite fare nei giorni di assemblea a scuola.

Chiquititas// JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora