Jorge's P.O.V.
"Basta Jorge, sono stanca!" sbotta Dalia, facendo sobbalzare Eveline, che stava pulendo in salotto. "Dimmi chi cazzo è questa Martina!" i suoi occhi di ghiaccio si accendono per la rabbia, dovuta all'accaduto della scorsa notte. Eve, capendo la situazione, abbandona la sala lasciandoci soli. "Non ti fai sentire per tutto il giorno e torni alle quattro del mattino, per di più ubriaco" strizzo gli occhi a causa del mal di testa e le urla di Dalia non aiutano di certo. "E come se non bastasse mi chiami Martina" dice agitando le mani in aria, furiosa come non mai. "Mi tradisci, Jorge! Come puoi farmi una cosa del genere?!" è talmente arrabbiata che sta iniziando a sparare cazzate, non l'ho mai tradita. Precisando, non volontariamente. Pur volendo, non riuscirei a smettere di pensare a quella ragazza dagli occhi da cerbiatta, che risponde al nome di Martina, o meglio ancora Tini. "Stai con me e pensi a quella puttana da due soldi" sgrano gli occhi, rimanendo stupito dal modo in cui ha definito la dolce Martina.
"Capisco che tu sia arrabbiata, ma stai esagerando" la rimprovero cercando di mantenere la calma, cosa non proprio semplice.
"La difendi pure?! Questo è il colmo! Ti ha aperto le gambe e perdi la testa così? Ti credevo diverso!" socchiudo gli occhi sospirando, mentre la mora continua ad urlare incazzata nera.
"Non è successo nulla con Martina, nulla di quello che pensi... ma, hai ragione, penso a lei" la prendo dalle spalle, per farla fermare ad ascoltarmi. Devo chiudere questa situazione una volta per tutte. "Ho capito che non ti amo più, siamo cresciuti e siamo cambiati. Abbiamo le nostre esigenze, abbiamo bisogno dei nostri spazi e mi sono reso conto che la nostra storia è finita da tempo, dovevamo solo rendercene conto e... beh, io l'ho capito ora" tiro un sospiro di sollievo, facendo quello che avrei dovuto fare tempo fa.
"Jorge, davvero non c'è stato nulla con quella ragazza?" i suoi occhi diventano lucidi e la sua voce quasi trema.
"Niente di niente, è solo il centro dei miei pensieri" dico senza pensarci due volte e pentendomene subito dopo, non mi va di vederla soffrire.
"Quindi tu mi lasci per una con cui non c'è stato nulla, nemmeno un bacio?" chiede quasi sconvolta e io annuisco. "Non c'è nessuna possibilità che tu possa cambiare idea?" sul suo viso riesco a leggere un accenno di speranza, una falsa speranza che non voglio darle.
"Mi dispiace, ma no... non c'è questa possibilità" forse sono stato troppo brusco, forse avrei dovuto parlarle con più calma e tatto. Avrei potuto usare parole più dolci e di conforto, ma non sarebbe servito a nulla, se non ad illuderla inutilmente.
"Capisco" sussurra, forzando un sorriso. "Preparo le mie cose e me ne vado" aggiunge, facendo poi per raggiungere la camera degli ospiti.
"Puoi rimanere ancora qualche giorno, per me non ci sono problemi" le dico, facendola bloccare a metà della scalinata.
"No Jorge, grazie, ma preferisco andare in hotel" annuisco rimanendo in silenzio, mentre la vedo sparire al piano di sopra.
"Hai fatto la cosa giusta" sobbalzo udendo la voce di mia madre alle mie spalle.
"Che ci fai qui?" chiedo voltandomi verso di lei.
"Ero dai Gimenez a chiacchierare con Amalia e, mentre tornavo a casa, ho deciso di passare a salutare il mio bel bambino" mi pizzica le guance la mamma, per poi stringermi in uno dei suoi calorosi abbracci. "Jorge" mi richiama poi. "L'unica cosa che voglio è che tu sia felice" mi accarezza una guancia, regalandomi un dolce sorriso materno. "E poi Tini è una ragazza in gamba e anche molto bella" ammicca poi, facendomi sentire in imbarazzo.
"Mamma" la richiamo io, scuotendo la testa divertito... non cambierà mai.
"A parte gli scherzi, quella ragazza mi piace per te" mi fa l'occhiolino e poi si posa lo sguardo sul suo orologio da polso. "Ora devo andare, ci vediamo domani a pranzo e ci sentiamo dopo" mi schiocca un bacio sulla guancia, prima di lasciare casa mia.
Martina's P.O.V.
"Si, Mechi... tranquilla" le dico guardandola agitarsi dall'altro lato del telefono.
"Non posso! Non posso stare tranquilla, se tra poco esco con Francisco!" strilla la bionda.
"Respira, andrete a prendere un caffè... vai tranquilla e sii te stessa" la rassicuro io, guardandola dolcemente. E' da un bel po' che non ho un appuntamento e mi piacerebbe averne uno, ma tra il lavoro e le faccende da svolgere in casa e fuori, non ho molto tempo per cercare un fidanzato. Se devo essere sincera, nell'ultimo periodo ho qualcuno per la testa. Sorrido al solo pensiero dei suoi meravigliosi occhi verdi, ma a riportarmi alla realtà è la voce di Mercedes.
"Tini? Tini.. Mi senti?" mi richiama la bionda.
"Si, dicevi?" le chiedo per riprendere il discorso.
"Ho detto che vado a prepararmi, ci sentiamo dopo, ok?" la vedo felice, seppure ancora molto confusa per la questione di Fran e Jeremia.
"Certo, a dopo amica mia" le soffio un bacio e poi riaggancio la videochiamata. E' un tranquillo sabato pomeriggio di sole e, nonostante la stagione autunnale, fa ancora abbastanza caldo. Decido, quindi, di sfruttare questo bel pomeriggio e di scendere a fare una passeggiata. Cammino lungo le strade di Buenos Aires, godendomi il leggero vento d'inizio autunno e il sole ancora caldo. Mi addentro nel parco centrale della città e su una panchina, piuttosto distante dalle altre, mi sembra di vedere qualcuno di familiare. Mi avvicino per mettere a fuoco la figura e riconosco Jorge. "Ciao" dico una volta raggiunto.
"Ehi" fa un leggero cenno con il capo in segno di saluto.
"Posso?" indico con l'indice il posto libero al suo fianco e lui, annuendo, si fa più in là per farmi sedere.
"Cosa ti porta qui?" chiede leggermente in imbarazzo, mentre si gratta il collo.
"Stavo facendo una passeggiata e ti ho visto" abbasso lo sguardo, imbarazzandomi anche io.
"Tini" si volta verso di me, richiamandomi. "Io... devo dirti una cosa" i nostri occhi si incatenano e non sembrano avere l'intenzione di separarsi. Ogni volta mi ci perdo dentro e tutto il mondo sparisce, rimaniamo solo noi.
"Cosa?" chiedo con un filo di voce, mentre lo vedo avvicinarsi sempre più. Il suo sguardo finisce sulle mie labbra e poi ritorna a scontrarsi con i miei occhi. Ed è proprio mentre le ultime luci del sole riscaldano il cielo, che le nostre bocche si incontrano,dando vita ad un bacio, che non riesco nemmeno a descrivere. Cento, mille emozioni concentrate nel mio corpo, nel momento in cui le nostre labbra iniziano una danza tutta loro. Bagna con la lingua il mio labbro inferiore, facendomi schiudere le labbra e facendo entrare in contatto la sua lingua calda con la mia. Sento il cuore capovolgersi e battere all'impazzata, sento un fuoco ardere nello stomaco e inizio a tremare, di certo non per il freddo. La sua mano destra è sul mio collo e con il pollice mi accarezza la guancia, mentre la mano sinistra è posata sul mio fianco. Porto le mie mani tremanti all'altezza del suo petto e lo accarezzo. Non mi importa di nulla, di nessuno... siamo soli, e non esiste altro.
"Martina" soffia roco sulle mie labbra, gonfie e arrossate per via della foga del bacio. La sua fronte è ancora appoggiata alla mia e non posso fare a meno di sorridere.
"C-che c'è?" chiedo balbettando, mantenendo gli occhi socchiusi e ansimando per riprendere fiato.
"Sei bellissima" dice prima di ribaciarmi ancora una volta e un'altra ancora, mentre il sole alle nostre spalle cala, per lasciare posto alla luna.
~~~
N.A.
Ciao a tutti!
Eccomi tornata con un capitolo scoppiettante. Finalmente Jorge ha lasciato Dalia, che sembra essersene fatta una ragion. Ma sarà davvero così facile?
In questo capitolo Jorge prende coraggio e bacia la dolce e bellissima Tini, grazie a Dio!! Lasciate un voto e un commento, se la storia vi sta piacendo e fatemi sapere cosa ne pensate. A domani con il prossimo capitolo!
STAI LEGGENDO
Chiquititas// Jortini
ФанфикLa perdita di una persona cara sconvolge, in un modo o nell'altro, la vita di chiunque. Così è anche per la dolce Martina, che, in un certo senso, ha dovuto rinunciare alla sua più grande passione, la musica. Ma non tutto è perduto e forse un giorno...