Capitolo 26

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Martina's P.O.V.

"Io esco!" esclamo sulla porta di casa, ricevendo un ok come risposta da mio fratello. Prendo l'autobus e in circa mezz'ora sono davanti l'enorme grattacielo in cui si trova la Blanco Advertising Agency. Io e le ragazze andremo a pranzo insieme e poi accompagneremo Alba a scegliere il suo abito da sposa, così eccomi qui ad aspettarla. Decido di salire, sono sempre stata curiosa di sapere come sono queste aziende all'interno.

"Martina" mi richiama Eric, vedendomi gironzolare per l'ufficio. "Come stai?" mi sorride cordialmente. E' un po' che non ci vediamo, visto che è più o meno una settimana che non vado a lavoro. Ho detto a Clara che mi servivano dei giorni liberi, senza specificarne il perché.

"Tutto bene, tu? Isa? Dani?" chiedo dell'intera famiglia.

"Anche noi tutto bene, solo Isa si annoia a stare a casa tutto il giorno" risponde sorridendo.

"Immagino, magari in questi giorni passo a trovarla" ricambio il sorriso e lo vedo annuire.

"Assolutamente, ne sarebbe felicissima. Ora però devo andare, ci vediamo" mi saluta con due baci sulle guance, per poi andare in una stanza.

"Posso esserle utile?" domanda una ragazza dai capelli castani e gli occhi neri al banco della reception.

"E' qui per me" ci raggiunge Alba, rispondendo al posto mio. "Ho un'ultima cosa da fare e poi sono da te" mi avvisa e, senza lasciarmi aprire bocca, si allontana con una cartellina tra le mani.

"Puoi aspettare nella zona relax, secondo corridoio" mi suggerisce la ragazza e in silenzio mi addentro nell'azienda. Passo davanti all'ufficio di Jorge, lo riconosco grazie al nome sulla porta di vetro e, vedendo che non c'è nessuno, entro spinta dalla curiosità. E' enorme, al centro della stanza c'è una lunga scrivania di vetro e ben due computer su di essa, oltre a tutto il materiale di cancelleria. Alle spalle della scrivania si estende una grandissima vetrata, che occupa l'intera parete, mostrando Buenos Aires dall'alto, molto dall'alto. Sulla parete a destra c'è una grande libreria, con cartelle e vari contenitori, mentre sulla parete opposta si trovano due divani all'angolo della stanza. Guardo fuori e vedere la mia città da questa prospettiva mi fa uno strano effetto, mi sento quasi un uccellino che può volare tra le nuvole. Mi giro verso la scrivania e la mia attenzione viene catturata da una cornice, che racchiude un'ecografia. La prendo tra le mani accennando un sorriso, mentre le lacrime iniziano a scendere silenziosamente.

"Spero prenderai dal tuo papà" dico, accarezzando la foto. "Ma tu guarda come mi sono ridotta... a parlare con un'ecografia" penso ad alta voce, scuotendo la testa. So che può sembrare strano, ma vorrei essere io la madre di questo bambino, il figlio di Jorge.

Jorge's P.O.V.

"Grazie e buona giornata" ci salutano i clienti con una stretta di mano.

"A voi, arrivederci" ricambio il saluto e, lasciando la sala riunioni, torno nel mio ufficio per concentrarmi su un nuovo contratto. Arrivo davanti alla porta e mi blocco, vedendola ferma vicino alla mia scrivania, con in mano la prima foto di mio figlio. La vedo muovere le labbra e mi avvicino per ascoltare quello che dice.

"Sai... il tuo papà è una splendida persona ed è anche molto bello" tira sul con il naso. "Ha degli occhi meravigliosi e ogni volta mi ci perdo dentro ed è una sensazione bellissima, poi ha un sorriso perfetto e ogni volta gli si formano delle fossette deliziose, che se potessi bacerei in ogni momento, così come le sue labbra soffici" continua, con le lacrime che scendono imperterrite da quegli occhi che amo tanto. "Io lo amo... lo amo tanto, ma non sarà mai davvero felice con me al suo fianco" una stretta al cuore mi fa aprire gli occhi e finalmente riesco a rispondere ad alcune delle mie domande. "E' un uomo molto dolce, ma forte e deciso, forse un po' codardo... ma lo amo così" sorride accarezzando la cornice. "Magari un giorno tuo padre ti parlerà di me, spero di essere così importante per lui e forse ci incontreremo, chi lo sa" certo che sei importante per me amore mio, più di quello che potresti immaginare. Ti amo, Martina... amo solo te.

"Jorge, hai visto... Tini!" ad interrompere il momento è Alba, che attira l'attenzione della castana. Martina si gira verso di noi, riponendo la cornice, e sgrana gli occhi appena mi vede sulla soglia. "Io ho fatto, possiamo andare" dice la riccia alla sua amica, che ha ancora gli occhi fissi su di me.

"S-si, and-andiamo" distoglie lo sguardo, sistemandosi la borsa sulla spalla, e raggiunge la sua amica.

"Ciao Jorge" mi saluta Alba.

"Ciao" sussurra appena lei.

"Ciao ragazze" ricambio il saluto, non staccandole gli occhi di dosso nemmeno per mezzo secondo. Continuo a guardarla con un sorriso da ebete in volto finché non sparisce dalla mia visuale. Mi ama.

"Oh oh... Tini è stata qui" mi riporta alla realtà la voce di Diego, che mi guarda con un sorriso divertito e un sopracciglio alzato.

"Cosa?" chiedo voltandomi verso di lui, che sta entrando nel mio ufficio.

"Il tuo sorriso è inconfondibile... l'hai vista o le hai parlato" risponde ovvio, accomodandosi sul divano. Richiudo la porta e poi mi siedo al suo fianco. "Allora?" domanda poi, facendomi cenno di raccontargli tutto.

"Era nel mio ufficio e ha detto che mi ama" sorrido involontariamente, non posso non farlo.

"Beh, amico, questo era ovvio a tutti" ribatte Diego. "E siete tornati insieme?" chiede.

"No, non le ho parlato" ammetto e lui scuote la testa con disappunto. "Alba mi ha preceduto" mi giustifico.

"Sei un coglione, fattelo dire" risponde e forse ha ragione. "Cazzo amico, sei tornato con quella" mi rimprovera il moro. "Ora la lasci e vai da Martina. Prima o poi ti prenderò a schiaffi" alza gli occhi al cielo.

"Grazie, eh" ironizzo, facendolo scoppiare a ridere.

"Seriamente, Martina è una cara ragazza e io la conosco bene" torna serio di colpo. "E' come una sorellina minore per me e ci tengo davvero tanto, perciò falla soffrire ancora un po' e ti spezzo in due" il suo sguardo mi fa raggelare il sangue.

"Lo sai che voglio renderla felice, solo che sono un cretino" corruccio le labbra, facendolo negare con il capo.

"Sei un coglione, un fottutissimo coglione" mi corregge iniziando a ridere, seguito da me.

"Grazie" gli dico una volta calmo. "Grazie per tutto" ripeto dandogli una pacca sulla spalla.

"Sono qui per questo" mi sorride, per poi abbracciarmi. Finalmente ho capito cosa devo fare. Amo Tini e voglio stare con lei. Devo, assolutamente, lasciare Dalia e, se mi proibirà di vedere il bambino, smuoverò mari e monti per conoscerlo e prenderlo in custodia, per crescerlo ed educarlo come merita, magari con Martina al mio fianco. Sarebbe un sogno per me, formare una famiglia con lei, con la ragazza che amo più di ogni altra cosa al mondo, più della mia stessa vita, e questa potrebbe essere un'occasione per iniziare a realizzare questo mio sogno... è arrivato il momento di sistemare le cose.

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Ciao a tutti,
come va? Spero tutto bene.
Finalmente Jorge sta iniziando ad usare il cervello. Grazie Diego, dagli un ceffone anche da parte mia. Martina, nel frattempo, continua a soffrire, reprimendo i suoi sentimenti per far "felice" Jorge... Tini, sveglia!!! Spero che questo capitolo, anche se un po' più corto del solito, vi sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate, lasciate un voto e un commento e a domani con il prossimo capitolo!!!

Chiquititas// JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora