CAPITOLO 10

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La mattina seguente, finite le lezioni, Diana disse tutto a Jerry, mentre la accompagnava a casa. E scoprì con enorme sollievo che anche lui pensava che fosse giunto il momento di dirlo. Era stanco di doverla guardare senza poterla sfiorare, senza poterla baciare davanti a tutti e urlare al mondo che era sua.
Diana gli prese il bavero della camicia e lo attirò a sé, e lui arrossì, preso alla sprovvista. Poi, cominciarono a pensare.
Diana decise, dato che era venerdì, di prenotare una cena al ristorante e chiese chiese tutti i loro amici di partecipare: lì, insieme a Jerry, avrebbe detto tutto.
Fu una giornata intensa: Diana, in preda al nervosismo, continuava a togliere vestiti dall'armadio, dicendo di non trovare nulla di adatto. Mise sottosopra il guardaroba almeno quattro volte, urlando per il nervosismo. Rovesciò il borotalco e ruppe un ombretto, cosa che la fece infuriare ancora di più.  Marie Joe, la cameriera, capì che qualcosa non andava. Tentò di parlarle, e poi le propose di preparare i muffin insieme. Quelli con le gocce di cioccolato, i suoi preferiti fin da quando era bambina.
Subito l'espressione di Diana si distese leggermente. Amava cucinare, era sempre stata una delle sue più grandi passioni. Non era brava quanto Anna, che aveva un vero e proprio talento, ma se la cava discretamente. Si rilassava, assaporando i profumi di dolci e brioches calde. La prospettiva era troppo allettante per rifiutare, perciò corse a prendere grembiule e un elastico per i capelli.
Si divertono come matte, proprio come quando Diana era piccola.
Dopo aver sfornato gli ultimi tortini al cioccolato, si sentiva molto meglio. Aveva i lineamenti distesi, un bel sorriso e la fronte non era più corrugata. Con calma decise di vestirsi non troppo elegante, ma comunque con un abito d'effetto.

Jerry's pov
Per me è la prima volta che vado in un ristorante, e mi soffermo ad osservare con cura tutto quello che succede: i camerieri, gli chef, i clienti, le televisioni... un vero paradiso!
Diana è particolarmente bella questa sera: indossa una gonna stretta e un top brillantato, che le mette in risalto le curve e la slancia verso l'alto. Ha aggiunto un filo di trucco sugli occhi, e le labbra sembrano più rosse.
Non riesco a smettere di guardarla.

C'erano tutti: Billy, Josie, Charlie, Gilbert, Anna, Jane, Ruby e Moody Spurgeon, un ragazzo con cui avevano fatto amicizia nelle ultime settimane.
Gli occhi di Gilbert erano fissi sulla sua ragazza: Anna si era messa un bellissimo vestito blu stretto in vita, con un paio di ballerine semplici. Aveva i capelli sciolti come piaceva a lui, e le labbra erano così rosse e morbide da perdere la testa.
Era uno schianto, nel vero senso della parola.
Non era l'unico a pesarla così: tutti i maschi nel giro di qualche metro avevano gli occhi puntati su di lei.
Li squadrò con aria truce, mettendole un braccio attorno alla vita con fare possessivo. E non lasciò andare la sua mano per tutta la serata.
"È mia" urlava ogni cellula del suo corpo.
Josie, invece, aveva dei pantaloni a palazzo abbinati ad un bellissimo top viola, con un paio di tacchi e un po' di trucco. Jane scoppiò a ridere di gusto quando Moody disse che a Billy serviva un secchio per raccogliere la sua bava.
Il cameriere prese le ordinazioni, e passarono tutti una piacevole serata. Risate, scherzi, chiacchiere di ogni tipo. Anna era così felice: si sentiva accolta. Era proprio come nelle sue storie. Un bel pasto, un gruppo di amici, le persone a cui si vuole bene. Si sentiva in pace.
Diana sapeva che il momento clue si avvicinava sempre di più, ed era sempre meno determinata. Una mano calda e rassicurante si intrecciò alla sua, e lei guardò Jerry. Vide il suo sguardo, la decisione nei suoi occhi. Era la cosa giusta da fare e, in qualunque modo fossero andate le cose, non lo avrebbe mai lasciato.
Quando finirono anche di mangiare il dolce, Diana prese la parola:
"Ragazzi, io dovrei dirvi una cosa... Io... Io e Jerry stiamo insieme"
Non si rese conto di aver trattenuto il respiro fino a quando non pronunciò l'ultima sillaba.
Tutti spalancarono gli occhi: Diana vide stupore, felicità, invidia, ammirazione... e ancora felicità.
"Oh Diana è una splendida notizia!" esclamò Ruby "Ultimamente ti avevo vista un po' con la testa fa le nuvole... ma ora che ho capito perché, ne avevi tutto il diritto!"
Anna le sorrise, tuttavia strinse più forte la mano di Gilbert. Lui spostò lo sguardo su di lei, e vide che qualcosa non andava. Le accarezzò il dorso della mano col pollice, tranquillizzandola:
"Ehm.. Diana, Jerry, sono molto contento per voi! Ora però io e Anna dobbiamo proprio andare"
La ragazza dai capelli rossi si limitò ad abbracciare Diana senza convinzione e a sorridere a Jerry; poi seguì il suo ragazzo fuori dal ristorante. Lui le tenne una mano sulla schiena per tutto il tragitto. Voleva farle capire che era lì, accanto a lei, sempre. Se non avesse avuto lui, Anna era sicura che sarebbe caduta. Forse, non sarebbe riuscita ad alzarsi.
Quando furono in macchina gli disse tutto:
"Gilbert... perché lei non mi ha detto nulla? Pensi che non si fidi di me? Pensi che io non sia affidabile? Certo, avrebbe potuto dirlo, ma probabilmente ho fatto qualcosa che le ha fatto capire che non avrebbe potuto dirmelo... e se pensasse che..."
Gilbert le prese il volto fra le mani:
"Carotina, ti stai facendo troppe paranoie inutili, dico davvero. Diana è la tua migliore amica, vedrai che avrà avuto le sue ragioni per non dirtelo subito. Non starci così male, ci sarà una spiegazione"
"Ma io le ho detto subito tutto quando ho capito che mi piacevi" si interruppe e arrossì guardandolo.
Gilbert le accarezzò la guancia:
"Vedrai che si metterà tutto a posto. Andrà tutto bene, tranquilla"
Anna era contenta di aver trovato una persona così comprensiva come lui, riusciva a capirla con un solo sguardo.
"Andiamo a casa, amore, che ne dici?"

Nei giorni seguenti, Diana si accorse che qualcosa in Anna non andava: quando la salutava, sembrava quasi che lei si sforzasse di sorridere. Gli angoli della bocca si sollevavano all'insù, ma i suoi occhi rimanevano spenti. Le parlava il meno possibile, e non si vedevano più fuori scuola. Ne aveva parlato con gli altri e Jerry, ma nessuno aveva notato cambiamenti nel comportamento di Anna.
Jerry le propose di parlarle, e Diana si convinse che fosse la scelta migliore, e fermò Anna mentre uscivano da scuola.
"Anna, ti prego aspetta... voglio parlarti"
"Che cosa c'è Diana?"
"È dalla sera del ristorante che ti comporti in modo strano con me... che succede? Forse non approvi il fatto che io e Jerry stiamo insieme?"
Anna sospirò:
"Certo che no, Diana, solo...pensavo che me lo avresti detto subito. Non ti fidi di me?"
"Ma certo che mi fido, sei la mia migliore amica!"
"E allora perché tenermi all'oscuro di tutto? Io ti ho sempre detto tutto di Gilbert, perché sapevo che mi avresti capita e mi avresti aiutata... e non riesco capire perché tu non abbia fatto lo stesso, tutto qui. Io non... Ora scusami, ma devo andare"
Salì sull'auto di Gilbert, e non vide le lacrime di Diana togliere il posto alle sue fossette.

Diana's pov
Ho per tutta la strada di ritorno.
Nemmeno vedere Jerry che mi aspetta mi tira su di morale; lui capisce, come sempre, e si limita ad abbracciarmi, stringendomi e lasciandomi sfogare. Perché non ho fermato Anna e non le ho detto la verità? Perché non le ho detto che ho paura del giudizio degli altri e che volevo aspettare di capire meglio cosa io davvero provassi per Jerry?
Devo parlarle. Ma non fuori da scuola, sotto gli occhi di tutti. Le do appuntamento nella nostra radura per domani pomeriggio.

Josie's pov
Povera Diana... la capisco, so cosa vuol dire avere paura del giudizio degli altri; Anna poteva essere anche un minimo comprensiva, e ascoltare le spiegazioni della sua migliore amica,Santo cielo!
"Piccola tutto okay?" mi chiede Billy, portandomi da bere
"Stavo solo pensando a Diana e Anna... La situazione di Diana è molto simile alla mia, e non capisco perché Anna non abbia voluto ascoltarla. Mi ha chiamata prima, Diana, ed era a pezzi. "
"Si sistemerà tutto, hanno solo bisogno di parlare" le sorrise, prendendole il volto tra le mani "Ora smettila di pensare a Diana e baciami, Josie".
Ridendo, poggiai le labbra sulle sue. Sentivo di essere nel posto giusto con la persona giusta, finalmente.

Nessuna è come te - Chiamatemi AnnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora