CAPITOLO 19

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"Che cosa ha detto?"
La signora Barry sorrise imbarazzata, e ripeté:
"Ho detto che mi dispiace per come io e William ci siamo comportati nei tuoi confronti; sei davvero un ragazzo nobile e coraggioso, ti saremo per sempre grati di quello che hai fatto per noi e Minnie May. Perciò, sono venuta a farti le mie più sincere scuse, anche da parte di mio marito. Non avremmo dovuto trattarti così, siamo stati sciocchi e superficiali, e abbiamo messo la felicità di nostra figlia in secondo piano rispetto alle nostre aspirazioni. Ci dispiace tanto"
Dire che Jerry aveva la bocca spalancata era dire poco: non riusciva a credere a ciò che stava sentendo. Poi vide Marilla accanto a sé, sbalordita quanto lui, così si convinse di non esserselo immaginato:
"Non si preoccupi, signora Barry... ho fatto solo ciò che era giusto fare, sono molto contento che la piccola Minnie May stia bene"
"Certo, caro,lo credo, ma... dove hai imparato quelle cose?"
"La mia famiglia è molto numerosa, e spesso badare ai miei fratellini tocca a me; una volta, due di loro si sono ammalati, e avevano gli stessi sintomi di vostra figlia, e siamo riusciti a guarirli. Perciò sapevo cosa fare"
"Sei stato davvero bravissimo, caro Jerry, senza di te..." fece una pausa, prendendo un grosso respiro "senza di te... ora la mia bambina non sarebbe qui... ti ringrazio di cuore" concluse, prendendogli la mano.
Lui sussultò a quell'improvviso contatto, ma sorrise, e mise la sua mano sopra a quella di lei.
"Potrebbe farmi un favore, signora?" le chiese, mentre lei stava infilando la porta "Potrebbe salutarmi... D-Diana?"
Eloise Barry sorrise calorosamente:
"Perché non vieni a salutarla tu stesso?"

Diana era chiusa in camera sua; i suoi genitori continuavano ad insistere, e aveva appena litigato con suo padre dell'università a Parigi. L'università d'élite era nei progetti dei coniugi Barry da quando Diana era nata, ma non avevano mai pensato a cosa volesse la loro primogenita. Quel giorno gliel'avevano detto nuovamente, e lei era esplosa. Si buttò sul letto, sbuffando, e guardò alla finestra; sobbalzò e si mise a sedere. 

Un ragazzo alto, con i capelli scuri e un berretto da garzone stava camminando nel vialetto; Diana corse immediatamente giù, urtò sua madre e la povera Marie Joe, poi finalmente infilò la porta. E lo vide, fermo davanti a lei. Lei, con i capelli scompigliati, scalza, ma con gli occhi che brillavano; lui, vestito da lavoro, con il berretto storto, ma un bellissimo sorriso. 

"Jerry... sei qui, s-sei davvero qui.." sussurrò lei, ancora incredula

Lui allargò le braccia, e lei non esitò a buttarcisi in mezzo: le forti braccia di Jerry la strinsero, mentre lei allacciava le sue braccia al suo forte busto. I loro corpi si incastrarono come due pezzi di puzzle, destinati a stare insieme, e che erano stati separati per troppo tempo. Lui si perse nel suo profumo, nel profumo dei suoi capelli, mentre lei infilava le mani nei suoi capelli, stringendoli fra le dita. 

Jerry le prese il volto fra le mani, e sorrise:

"Ho sempre amato le tue fossette"

Poi si chinò, e posò le labbra su quelle di Diana: lei le dischiuse, e le loro lingue si fusero in un ballo mozzafiato; i loro respiri diventarono una cosa sola, Diana era percossa da brividi di eccitazione, mentre un calore che non provava da tempo le si irradiava nello stomaco. Rimasero così per un tempo che a loro parve infinito, poi si staccarono, ansimando. 

"Amore, amore mio, mi sei mancata tanto"

"Oh Jerry, è stato orribile senza di te.... ma" disse, come se improvvisamente si fosse ricordata di una cosa importante "Cosa ci fai qui? Voglio dire, e se ci hanno visti?"

"Di questo non devi preoccuparti... tua madre è venuta a cercarmi a Green Gables, dopo aver guarito Minnie May ha cambiato i suoi.. pregiudizi verso di me, e ora..."

"Ora possiamo stare insieme?" completò lei, sussurrando

"Sì, piccola, possiamo stare insieme"

Passarono tutta la giornata insieme, recuperando il tempo perduto: giocarono con la piccola sorellina di Diana, andarono a fare una passeggiata, si coccolarono nella camera di Diana e si divertirono un mondo. Finalmente, erano di nuovo felici, e insieme.

Josie's pov

"Ciao, Gilbert"

"Perché mi guardi così? Che ho fatto?"

"Ti ho visto, con quella... Winnie" replicai, pronunciando il suo nome con quanto più disprezzo potessi "Perché, Gilbert? Non amavi Anna?"

"Ma certo che la amo, e tu lo sai, Josie. Che discorsi fai?" rispose lui, confuso 

"Vi ho visti, tu... vi siete abbracciati e poi vi siete.. avvicinati, e sicuramente vi sarete baciati"

"Nono nono ehi ehi, fra me e lei non c'è stato niente" disse lui "Io sono innamorato di Anna, è lei l'unica per me"

"E allora perché? Sai quanto lei si senta inferiore a Winifred e sai che lei si sente molto insicura. Ascoltami, Gilbert, NO!" lo zittì, vedendo che stava per ribattere "Ascoltami. Lo so che all'inizio sono stata stronza con lei, e mi dispiace, mi dispiace davvero perché Anna è una ragazza meravigliosa. Però poi ho visto come la guardavi, e come lei guardava me, e... ho capito. Ti sei innamorato di lei non appena l'hai incontrata, Gilbert, e l'hai sempre guardata come se fosse l'unica donna dell'universo che potesse stare al tuo fianco, rendendoti felice. Tu... tu non mi hai mai guardata così"

"Jo, io..." tentò lui, prendendole la mano

"No, ti prego, lasciami finire. Così ho capito che io ero di troppo e poi è arrivato Billy e sappiamo tutti come è andata a finire, e alla fine abbiamo vinto entrambi.  Gilbert, io penso che Anna abbia sofferto tantissimo, forse più di tutti noi messi insieme, e la vedi quanto è felice insieme a te. Ora è mia amica, e so quanto la storia di te e Winifred l'abbia fatta soffrire, anzi, le abbia spezzato il cuore. Non ti permetterò di spezzarglielo di nuovo per lo stesso motivo, ok?"

"Senti, io la amo, okay? Non la ferirei mai, e lo sai, Josie... "

"Devi dirle di Winifred e della vostra conversazione, e .... di tutto quello che è successo"

"Lo farò, d'accordo?"

"In una relazione ci vuole fiducia, Gilbert... Anna tiene tantissimo alla fiducia, vedi di non tradirla di nuovo"

Girai i tacchi, e me ne andai.

Nessuna è come te - Chiamatemi AnnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora