CAPITOLO 18

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"Diana, che succede?" chiese Jerry, stringendola preoccupato 

"Minnie May st-sta male, io... i mie genitori sono fuori, non c'è nessuno, il dottore arriva fra un'ora, e lei sta soffocando, Jerry lei non respira e non... devi aiutarmi, ti prego!"

"Ma certo, farò tutto quello che posso! Ora andiamo, forza!"

Corsero a casa Barry, e trovarono Minnie May madida di sudore, febbricitante, che annaspava in cerca di ossigeno che non trovava. 

"Oh mio Dio, ha la febbre alta... Diana, mettila accanto alla finestra, l'aria fresca le farà bene" cominciò lui, mentre andava a lavarsi le mani "Poi portami una cipolla, e comincia a scaldare dell'acqua"

Diana non si fermò a pensare neanche un momento, e eseguì gli ordini senza fiatare; nel frattempo, Jerry teneva Minnie May accanto alla finestra e le aprì la amglietta del pigiama. Non appena Diana prese la cipolla, lui la tagliò in due, e le mise sotto le piante dei piedi della bambina

"È per abbassare la febbre" spiegò velocemente "Anche ai miei fratellini sono venuti gli stessi sintomi, e io e mia mamma abbiamo fatto così"

Pian piano, Minnie May cominciò a respirare meglio; poi, cominciò a tossire violentemente, e Diana cominciò a tremare.

"Presto! Passami la pentola con l'acqua calda, e un panno!" le ordinò lui

Sistemò Minnie May sul tavolo a testa in giù, e chiese a Diana di tenerla per i piedi. Mise il panno sulla testa della bambina, di modo che i vapori dell'acqua calda le arrivassero sul viso.

"Il vapore aiuterà a sciogliere il catarro che le impedisce di respirare" spiegò, cercando di rassicurarla.

Forza, piccola Minnie May. 

Quando sentì che Minnie May cominciò a tossire e ansimare, tolse la pentola e prese il panno, premendolo sulla bocca della piccola:

"Avanti, Minnie May, tossisci!" le intimò, dandole delle pacche sulla schiena "Coraggio, Minnie May, tossisci!"

La bambina continuava ad annaspare, sembrava che non trovasse l'aria e le forze per farlo; la sua manina, prima stretta forte nella mano della sorella maggiore, stava cominciando ad abbandonarsi. Diana cominciò a piangere, mentre Jerry non perse la speranza:

"Forza, Minnie May, so che puoi farcela! Tossisci, ANDIAMO, TOSSISCI!"

"La piccola deve espellere il catarro, oppure non ce la farà" spiegò Jerry allarmato

La piccola sembrò prendere un grande respiro, ma non tossì. Gli occhi di Jeryy si incupirono, mentre il panico cominciava pian piano a stringergli la gola. Il peggio sembrava essere in agguato sulla soglia della porta. 

Nel frattempo, Anna continuava a chiamare la sua migliore amica senza ricevere risposta; ogni secondo che passava era sempre più nervosa, e così anche Gilbert.

"Quanto manca?" chiese per la milionesima volta

"Altri cinque minuti, Carotina"

"Ti prego, vai più veloce... subito a casa di Diana!"

Entrarono nella dimora dei Barry pochi minuti dopo, e la sentirono gridare:

"DIANA!" urlò Anna, scendendo di corsa dall'auto.

"FORZA MINNIE MAY! SO CHE PUOI FARCELA!"

Finalmente, la bambina riuscì a tossire nel panno che il garzone le teneva premuto dolcemente sulla bocca.  Quando ebbe finito, Jerry richiuse il panno e prese la piccola tra le braccia:

Nessuna è come te - Chiamatemi AnnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora