CAPITOLO 13

739 27 1
                                    

-No, non può essere vero, non può-
"BILLY! S-sono Josie, la tua Jo, ricordi? La tua ragazza!"
Ma lui continuò a guardarla confuso, senza dire una parola. La verità calò su Josie come una scure di ferro. Lui non ricordava nulla.
Le servirono tutte le energie dell'universo per non svenire. Intrecciò le dita alle sue e cominciò a piangere:
"Andiamo.. ANDIAMO! Devi ricordarti di me, devi ricordarti di noi! Sei la cosa migliore che mi sia capitata, non posso perderti così!" si accasciò sopra di lui "T-ti prego, Billy... io ti amo"
Lui si riscosse, sorpreso. Non ebbe cuore di dirle che non si ricordava affatto di lei, ma capì subito quanto fosse importante per lei.
Anche se non si ricordava della bellissima ragazza che, a quanto pareva, era la sua ragazza, le accarezzò la testa mentre lei piangeva.

Anna, Gilbert, Diana e Jerry arrivarono all'ospedale per primi, seguiti a rota dagli altri; le ragazze abbracciarono Josie e la portarono a bere qualcosa. I ragazzi rimasero nella camera di Billy.
Josie era stanca, pallida e tremava come una foglia.
"N-non si ricorda nemmeno dei suoi genitori..I dottori non sanno che pesci pigliare, dicono che probabilmente è solo una cosa temporanea per via della commozione cerebrale. Ma erano così poco fiduciosi ch-che... io non riesco a stargli vicino senza piangere, io" si interruppe, con la voce spezzata "si è dimenticato tutto, TUTTO! OGNI SINGOLA COSA!!"
Jo urlò, poi si accasciò a terra, senza forze. Le sue amiche la sorressero prontamente e si sedettero alla caffetteria. Le presero un panno bagnato e un tè caldo. La bevanda scese con dolcezza nella sua gola, scaldando le she membra.  Proprio in quel momento arrivò l'infermiera gentile:
"Signorina Pye? Il suo ragazzo ha chiesto di vederla... se non se la sente, posso dire che passerà più tardi, o..."
Anna sorrise all'infermiera, e chiese:
"Ce la fai, Josie? Te la senti?"
Lei si asciugò le lacrime, e si alzò tremante:
"Ce la faccio, solo... venite anche voi, vi prego"
L'infermiera sorrise, stringendole il braccio.
Quando tornarono da Billy, dopo essersi accertate che Josie stesse bene, Anna e Diana li lasciarono soli, e uscirono.
"Credi che recupererà la memoria? Josie Pye è distrutta, e io non so come aiutarla... Oh, Gilbert, che cosa terribile! Se fosse successo a te" disse Anna a Gilbert, preoccupata
Lui la strinse a sé, baciandole la testa:
"Sono sicuro che andrà tutto bene Carotina. Io sono qui, al sicuro. Andrà tutto bene"

Intanto, Josie si era seduta accanto al letto di Billy, e gli aveva preso la mano; lui le porse un piccolo pacchettino, deliziosamente incartato:
"I medici mi hanno detto che l'hanno trovato nelle mie tasche.. benché io non mi ricordi nulla, sento che questo pacchetto devi averlo tu" le sorrise dolcemente.
Lei, sorpresa, lo aprì: era un bellissimo braccialetto d'argento, con un ciondolo d'oro bianco a forma di cuore.
Josie se lo strinse al petto piangendo. Era per quello che lui era stato colpito.
Poi sentì una mano calda e familiare asciugarle le lacrime; sorrise, e strinse la mano di Billy fra le sue.
Un medico si affacciò alla porta:
"Posso parlarle un momento, signorina Pye?"
Lei si alzò e uscì immediatamente
"L'operazione alla testa è andata perfettamente.."
-Non così tanto, visto che ora ha perso completamente la memoria- pensò lei indispettita; tuttavia non disse nulla
"... ma la botta che ha preso dev'essere stata più forte di quanto pensassimo, e deve aver provocato anche la perdita della memoria. Abbiamo controllato più volte, e secondo noi ogni cosa dovrebbe tornare a posto, man mano che la ferita guarisce"
"Quindi starà bene? Gli tornerà la memoria?" chiese lei speranzosa
"È quello che pensiamo, sì. Però non sappiamo quanto ci metterà a rimettersi in sesto. Posso darvi un mio consiglio, se me lo pertmettete. Una volta lasciato l'ospedale, per agevolare il procedimento di riacquisto della memoria, è consigliabile fargli rivivere delle esperienze che per lui sono state particolarmente significative." strinse la mano di Josie "Vedrà che tutto si sistemerà, signorina".
Lei lo ringraziò, e corse a dare la bella notizia a Billy,  abbracciandolo contenta.
Andò a dirlo anche agli altri, che si mostrarono entusiasti quanto lei; poi la salutarono e tornarono a casa.
Josie rimase accanto a Billy nei tre giorni in cui lo trattennero all'ospedale per accertamenti: gli mostrò le loro foto, quelle della sua famiglia, e ogni tanto l'espressione  di Billy cambiava, quando vedeva un posto che gli sembrava familiare. Lei sorrideva, mentre il fiore della speranza sbocciava sempre di più, e continuava.
"Bene, signorina Pye, direi che è venuto il momento di lasciarvi tornare a casa, che ne dite?" disse un medico, il giorno del 31 dicembre. Josie prese per mano Billy e lo condusse fuori dall'ospedale, dove c'erano i signori Andrews ad attenderli; felici, partirono e tornarono ad Avonlea.

Nessuna è come te - Chiamatemi AnnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora