CAPITOLO 20

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I giorni successivi trascorsero lisci; si stava avvicinando l'estate, e Anna aveva già la testa piena di pensieri di possibili vacanze... ma la cosa che più la rendeva felice era di poterla passare con il suo meraviglioso ragazzo. E, proprio in quel momento, lo vide, dall'altra parte del corridoio della scuola, mentre parlava con Josie; la cosa la turbò, ma decise di aspettare il pranzo per chiedergli spiegazioni. Poco prima della pausa pranzo, però, incrociò Josie:

"Ehi Jo! Ci vediamo dopo a pranzo?"

"Ehm s-si, certo, n-noi ci vediamo a pranzo, Anna" e sorrise... ad Anna sembrò piuttosto nervosa, ma non riusciva a capire perché.  La salutò e andò nell'aula di storia, pensierosa.

"Gilbert!" gli disse non appena lo vide, baciandolo

"Ciao anche a te, Carotina"

"Senti... ti posso parlare un secondo?" 

"C'è qualcosa che non va, amore mio?" le chiese, accarezzandole la guancia

"I-io... prima ho visto te e Josie parlare, e sembravate piuttosto... decisi, poi ho incontrato Josie e lei mi è sembrata nervosa e..., non lo so"

"Ehi, non devi preoccuparti, Carotina, noi... stavamo solo parlando di compiti, tutto qui" 

"Tutto qui?"

Lui le sorrise:

"Tutto qui"

Anna non era del tutto convinta, ma poi Diana arrivò da dietro abbracciandola, e lasciò perdere la questione. Gilbert la trattava da principessa come sempre, anche Josie, insieme agli altri, sembrava la stessa di sempre, e Moody sembrava addirittura più spiritoso del solito. Decise di godersi il resto della giornata senza pensarci, e, finite le lezioni, salì in macchina con Gilbert, e si sarebbero dovuti fermare a casa sua... ma arrivò Josie.

Josie's pov

Ero davvero nervosa: praticamente stavo mentendo ad Anna, e non volevo ferirla. Sapevo quanto Winifred la mettesse a disagio, e non potevo credere che dopo una settimana Gilbert non le avesse ancora detto niente!

"Gilbert, ti prego, glielo devi dire! Non puoi nasconderglielo, magari lo verrà a sapere da qualcun altro e sarà solo peggio, credimi. Glielo devi dire, oggi stesso."

"Le dirò tutto, sul serio."


Anna vide lo sguardo determinato e furioso della sua amica, e non poté fare a meno di pensare che non si trattasse semplicemente di compiti o roba simile. Ma perché Gilbert non le diceva niente?

"Ancora compiti?"

"Si, Josie ha qualche problema con una relazione per domani ed è molto nervosa e stressata, e..."

"D'accordo d'accordo, ho capito" sbottò Anna

"Non mi credi, Carotina?" disse lui un po' preoccupato 

"Senti, Gilbert, io.." ma non riuscì a terminare la frase, perché qualcuno la interruppe

"Ehi, Blythe!" urlò Moody, andandogli incontro; Gilbert rivolse alla sua ragazza uno sguardo di scuse (sorry not sorry) e corse dal suo amico.

"Okay, forse mi nasconde qualcosa..." pensò Anna "però vuol dire che non è una cosa importante, magari davvero si tratta solo di compiti e non vuole che lo sappia... se vorrà dirmelo, verrà da me e me lo dirà..." e aspettò Gilbert, mentre diceva a Marilla che si sarebbe fermata da lui.

Gilbert si sentiva il più vile dei codardi, ed era sempre in procinto di dirglielo, ma poi la vedeva accoccolarsi a lui, la vedeva sorridere, e cambiava idea: non voleva perderla per una stupida sciocchezza. Così, lasciò perdere definitivamente, e si godette ogni singolo istante con la ragazza che amava, stretta al sicuro fra le sue braccia.

Nel frattempo, Josie Pye era da Billy, e si mangiava nervosamente le unghie:

"Gilbert non glielo dirà mai, accidenti..."

"Ma amore, se fra loro due non è successo niente, anche se lui non glielo dicesse, non penso sia un problema.."

Lei sospirò:

"Billy tu non hai visto come lei lo guardava.. so che lui è innamorato di Anna, e il fatto che le nasconda una cosa del genere mi manda in bestia. Sai quanto lei ci tenga alla fiducia, e penso che lei debba sapere che di Winifred non ci si può fidare; ma il signor Blythe, a quanto pare, non la pensa come me, e..." venne interrotta perché lui posò le labbra sulle sue

"Ora basta parlare di loro due, Jo..." le sussurrò "Zitta e baciami"

Nei giorni successivi, Josie evitò Gilbert il più possibile e tentò di comportarsi con Anna come sempre; ma non poteva fare a meno di sentirsi in colpa, quando la vedeva le veniva in mente la storia di Winifred, e le si stringeva il cuore pensando alla sua amica. Ma Billy le aveva fatto capire che non era compito suo immischiarsi, doveva essere Gilbert a dirglielo. Anna, dal canto suo, aveva completamente dimenticato quella storia, e si viveva ogni giorno con la sua solita e splendida allegria; fin quando non arrivò quel terribile giorno. 

Anna aveva appena finito di aiutare Marilla con le faccende domestiche, e voleva andare a trovare Gilbert: gli aveva detto di essere impegnata tutto il giorno, e aveva deciso di fargli una sorpresa. Si fermò a prendere una cheesecake alle fragole, la sua torta preferita, e si avviò verso casa Blythe, canticchiando e sognando ad occhi aperti. Aveva appena svoltato l'angolo, quando sentì una risata a lei purtroppo familiare, e si bloccò. La voce le morì in gola, le nocche che sbiancavano attaccate al contenitore della torta. 

"Che diavolo ci fa Winifred qui" pensò irrequieta. Vide Gilbert e lei parlare nel pianerottolo, e le si strinse il cuore; voleva acquattarsi per sentire cosa dicevano, ma ormai era troppo tardi, Gilbert l'aveva vista e le stava venendo incontro.

"Ciao, Carotina! Che ci fai qui?" chiese, con un tono di voce un po' più acuto del solito, come se fosse nervoso "Pensavo avessi da fare, e..."

"Volevo farti una sorpresa, amore" e lo baciò, allacciando le braccia dietro al suo collo, fingendo che Winifred non fosse lì a guardarli. Poi si staccarono e Anna gli chiese:

"Che ci fa lei qui?"

"Amore non preoccuparti, non..." ma fu interrotto dal telefono di Anna, che rispose, notando con stupore che era Marilla:
"Marilla che succede?"

"Oh Anna, è successa una cosa terribile" disse lei angosciata "Matthew è..."

Ad Anna mancò il respiro. Portò le mani alla bocca, la voce le venne meno. Cominciò a veder sfocato all'improvviso, non sentiva più i piedi ancorati al terreno. Non sentiva più niente, in realtà. Le gambe erano molli come gelatina, e non riusciva a capire come potesse essere ancora in piedi:

"N-no, no no no... non può essere vero" Gilbert la guardò con aria interrogativa, e quando vide che aveva gli occhi lucidi si avvicinò e la prese fra le braccia, accarezzandole la schiena

"Tesoro, il suo cuore ha... ora lui è all'ospedale, e i medici non sanno se.." stava dicendo la signora Cutberth. 

"NO" sbottò la piccola Shirley, mentre le lacrime cominciavano a solcarle il viso "Marilla, non dirlo neanche per scherzo, lui è forte, e ce la farà. D-deve farcela..." si sentì mancare, e Gilbert la sorresse prontamente, prendendo il telefono. 

"Signora Cutberth, sono Gilbert, ora veniamo in ospedale"

"Grazie Gilbert... stanza 17, secondo piano"

Anna non pensava di avere la forza di rialzarsi, e sapeva che senza Matthew lei non ce l'avrebbe fatta. Sentiva il suo ragazzo che la chiamava, ma lei lo sentiva lontano, come se fosse un eco di una montagna dimenticata. Forse la stava prendendo tra le braccia oppure era tutto un sogno, un tremendo incubo che non era reale. Non capiva, Anna non riusciva più a mettere a fuoco nulla. 

"Ehm io vado.." parlò Winifred per la prima volta

"Sì forse è meglio" riuscì a rispondere Anna, con un filo di voce; si appoggiò a Gilbert, e lui la caricò in macchina, senza smettere di parlarle dolcemente:

"Andrà tutto bene, Carotina, te lo prometto"

Lei lo guardò negli occhi, e desiderò con tutta se stessa che avesse ragione.




Nessuna è come te - Chiamatemi AnnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora