YOUR SONG

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Finalmente era libero

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Finalmente era libero.
Quelle erano state settimane di fuoco per Wang He Di.
Aveva passato giornate intere chinato sui libri per gli ultimi esami prima del suo addio all'università.
Nonostante lo stress e la stanchezza, la cosa che lo aveva torturato di più era stata il non potere vedere Shen Yue tanto quanto prima.
Ma ora che finalmente gli esami erano finiti, non vedeva l'ora di correre da lei e recuperare il tempo perso.
Non appena uscì dall'università, prese le chiavi della macchina nel suo zaino e si diresse verso il parcheggio.
Prima che potesse aprire la propria auto, però, ricevette una telefonata.

===

Shen Yue aveva appena finito di servire un cliente in lavanderia, quando vide Wang He Di entrare.
"Didi! Cosa ci qui?! Come è andato l'esame?!" esclamò, saltellando verso di lui per abbracciarlo.
Le era mancato tanto in quei giorni....
Dylan ricambiò l'abbraccio e sorrise.
"È andato bene, credo. Domattina arriveranno i risultati" le rispose.
Yue lo guardò negli occhi e notò che qualcosa non andava.
"Tutto ok?" gli chiese.
Dylan sospirò e la lasciò andare.
"Posso parlarti di una cosa?"
"Certo! Non ci sono clienti, sediamoci qui fuori".
I due uscirono dalla lavanderia e si sedettero sullo scalino davanti alla porta.
Yue aspettò che il ragazzo le spiegasse cosa lo turbasse.
Quello sguardo angosciato la preoccupava.
"Yue... Prima mia madre mi ha telefonato. Un caro amico di mio padre è il preside di una scuola superiore poco lontano dalla nostra fattoria. Ha detto ai miei genitori che stanno cercando un insegnante di musica e che sarebbe felice se fossi io a prendere quel posto" spiegò Dylan.
"Oh! Wow! È una buona notizia, no?" sorrise Yue.
"Uhm... Sarebbe un'ottima opportunità, in effetti. E sarei vicino ai miei genitori. Dovevi sentire quanto era felice mia madre mentre me ne parlava! Però... Questo vorrebbe dire... Lasciare quello che ho qui".
I due si guardarono negli occhi per un istante.
Shen Yue cercò di nascondere il panico che stava provando in quel momento.
La felicità di Didi veniva prima di tutto.
Prese un lungo respiro e gli strinse una mano.
"So che lasciare qui i tuoi amici, la tua casa con Caesar, Radio Rainbow e tutto il resto non è facile... Ma so anche quanto ti manca la tua famiglia. Questa è davvero un'ottima opportunità, non capita a tutti di trovare un lavoro subito dopo avere lasciato l'università. E stiamo parlando di un lavoro che sono sicura che amerai! Lo hai detto tu che vuoi insegnare, giusto? Non avere paura, sarà un grande cambiamento, ma certe cose resteranno le stesse: non perderai i tuoi amici, li vedrai solo meno spesso. Potrai tornare da Caesar nei fine settimana... E per quanto riguarda Radio Rainbow... Beh, troveremo una soluzione anche per quello" disse.
Dylan scrollò la testa e ridacchiò.
"Non vedi l'ora di mandarmi via, eh?"
Doveva ammetterlo, ci era rimasto un po' male.
Credeva che l'avrebbe vista più triste di così nel sentire la notizia che sarebbe potuto andarsene.
"Sei stupido?"
La voce seria di Yue lo fece voltare verso di lei con aria sorpresa.
"Come, scusa?!"
"Sei stupido? Come puoi pensare una cosa del genere?" gli chiese lei.
Dylan sorrise e le accarezzò i capelli.
"Scherzavo, scema" sussurrò.
Restarono in silenzio per un po', entrambi persi nei propri pensieri.
Ad un tratto Dylan ricevette un messaggio di Connor.
"Connor ha finito adesso di fare l'esame... Si lamenta perché non l'ho aspettato" sbuffò.
"Sei stato tu troppo veloce o lui troppo lento?" rise Yue.
"Ovviamente lui troppo lento!"
"Mmh... Comunque, dobbiamo organizzare una festa per te e Connor!"
"Tsk, non sapremo i risultati fino a domattina!"
"È ovvio che avete superato il test!"
"Odio le feste".
"Tu odi tutto..."
"Cominci ad assomigliare troppo a Caesar, sai?" borbottò Dylan.
"Nah, Caesar è unico... Mettiti l'anima in pace: che ti piaccia o no, faremo quella festa!"
"Ok, ok!"
Yue rise e gli pizzicò una guancia.
Era buffo quando si rassegnava alla sua cocciutaggine.
"Hai già accettato la proposta dell'amico di tuo padre?" domandò poi.
"No, domani vado alla fattoria per parlarne con lui e i miei genitori, tornerò domenica" rispose Dylan.
"Ok, allora domenica sera avrai la tua festa!"
"Shen Yue..."
"Brontolo..."
Lui alzò gli occhi al cielo e si avvicinò a Yue per strofinare il naso contro al suo.
"Vado ad aiutare tua madre a stirare" sussurrò poi, mentre si scostava da lei con un sorriso.
Yue rimase da sola sul gradino, senza fiato, come ogni volta che Didi le mostrava il suo lato dolce.

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