Angolino Dell'Autrice
Ciao!
Credo che già dal titolo abbiate capitolo che questo non sarà un capitolo felice. Mi scuso in anticipo 😞❤️
Un abbraccio.Wang He Di ascoltava il rumore del vento, con la fronte appoggiata al vetro della finestra che affacciava sul cortile.
Di lì a poco sarebbe arrivata Shen Yue.
Yue... La sua Yue, che vedeva solo attraverso lo schermo del telefono da più di un mese.
Era riuscito a tenerla lontana dalla fattoria per tutto quel tempo. Ma lei si era stancata delle sue scuse e aveva deciso di raggiungerlo e stare con lui per due giorni.
La situazione di sua sorella era dolorosamente complicata.
Wang Dee era ormai l'ombra di se stessa.
Debole, fragile, stanca. Eppure sorrideva.
L'ospedale le aveva offerto un sostegno psicologico che la stava aiutando tantissimo. La signora Wang e Kevin andavano con lei.
Però... Però stava male.
Dylan si sentiva sfinito.
Non era abituato a fingere, ma per lei passava l'intera giornata col sorriso stampato in faccia.
Sua madre cercava di convincerlo a seguirla dallo psicologo, perché sapeva cosa stava passando, ma lui era convinto di non averne assolutamente bisogno.
All'improvviso vide una macchina entrare in cortile.
Shen Yue era appena scesa con le sue gambe corte dal taxi che l'aveva portata fin lì.
Non appena la vide, sentì un confortante calore pervadergli il petto.
Corse fuori e senza nemmeno salutarla la sollevò senza alcuna fatica dal suolo e la strinse a sé con tutte le sue forze.
"Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo..." lo ripeté all'infinito, senza riuscire a trattenere l'emozione nella sua voce.
"Hey... Sono qui... Sono qui... Ti amo" sussurava dolcemente Yue.
Quando tornò con i piedi per terra, lo squadrò da capo a piedi con il viso pieno di preoccupazione.
"Avevo ragione, sei dimagrito. E stanco..."
"Anche tu" rispose lui, altrettanto preoccupato.
"Yueyue! Sei arrivata!"
Il signor Wang li raggiunse con un gran sorriso.
"Signor Wang!"
Yue abbracciò l'uomo.
"Che bello averti qui!"
Quel giorno, finalmente, Yue riuscì a vedere di persona Wang Dee.
Un foulard blu le copriva il capo e il viso pallido era segnato dalle difficoltà che la malattia aveva portato con sé, ma fu felice di trovarla in un certo senso "serena" .
Pranzarono tutti insieme in fattoria e passarono il pomeriggio all'aria aperta e la sera a fare giochi in scatola.
Dylan guardava Yue da lontano.
Sembravano tutti felici, ora che c'era lei.
La vedeva fare scherzi e ridere con la sua famiglia... Stava facendo del suo meglio per farli sorridere.
Però... Però anche lei era spaventata, glielo aveva letto negli occhi quando aveva salutato DeeDee.
E quelle occhiaie sotto agli occhi e il suo bel viso ora un po' scavato lo stavano torturando. Wang He Di si sentiva in colpa per averla trascinata in quella situazione.
Dal canto suo, anche Shen Yue stava tenendo d'occhio Dylan a sua insaputa.
Aveva la sensazione di non stare facendo abbastanza per lui.
Da un po' di tempo ormai non riusciva a tenerlo su di morale.
Quando giunse il momento di andare a dormire, entrambi si accoccolarono sul letto in camera di Dylan.
Erano così stretti l'uno all'altra, che nemmeno l'aria riusciva a passare in mezzo ai loro corpi.
"Io resto qui" disse Yue, all'improvviso.
"Cosa?"
"Io resto qui. L'operazione è tra un mese, giusto? Resterò qui fino ad allora".
"Shen Yue, ne abbiamo già parlato. Domani tornerai a casa".
"Come faccio a tornare a casa sapendo che stai così male? Sapendo che tutti voi state così male?" ribatté lei.
Wang He Di strinse i denti. Voleva che almeno lei fosse felice.
"Sto bene. Stiamo bene. Ora dormi".
"Hai bisogno di me" insistette Yue.
A quel punto il ragazzo si mise a sedere di scatto.
"Non ho bisogno di te! Ho bisogno che il giorno di quella maledetta operazione arrivi in fretta e che mia sorella torni alla sua vita!" sbottò.
"Non sei abbastanza. Non stai facendo abbastanza" Yue sentì di nuovo quella voce nella sua testa. La tormentava da un po'. Era la sua coscienza.
Era disperata.
Non appena Dylan si rese conto di quello che aveva detto, entrò in panico.
L'ultima cosa che voleva era ferirla.
"Yue, perdonami... Io... Non intendevo dirlo. Ho bisogno di te, davvero... Ma..."
"È ok" lo interruppe lei, cercando di sorridere.
"Yue..."
"È ok. Domani torno a casa. Scusami".
Dylan scoppiò a piangere di colpo, esausto.
Yue lo abbracciò forte.
"Andrà tutto bene, amore mio. Siete fortissimi, andrà tutto bene. Tieni duro ancora un po'" gli disse, accarezzandogli la schiena.
Lui annuì e cercò riparo nell'incavo del suo collo.
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RADIO RAINBOW (ITA)
Hayran KurguGiorni grigi. Giorni di silenzi. Giorni di baccano. Giorni così, in cui chiudi gli occhi e speri che una folata di vento ti porti via da tutto e da tutti... Da qualche parte, oltre l'arcobaleno