CAPITOLO 48🍓

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POV'S Diego
D:" lele possiamo parlare?" Dico incrociando le dita sperando in un si
L:" chiariamo una cosa Diego. Io con te non ho niente da dire e non voglio avere niente a che fare con te"
D:" non puoi essere serio Lele"
L:" An e non chiamarmi Lele, per te sono Emanuele. E ORA FUORI DA CASA MIA!!"
Giu:" sbatterli fuori non faceva parte dell'accordo" ribatte lei con aria di sfida
L:" ORA SI!"
Ora riesco a leggere nei suoi occhi delusione, rabbia e odio nei miei confronti e lo capisco visto che sono un pessimo amico.
D:" Lele posso spiegarti tutto, ho solo bisogno che mi ascolti" dico quasi pregandolo
L:" Quale parte di non chiamarmi Lele non hai capito?!"
G:" Lele....."
L:" NO Gian! non ho intenzione di ascoltare né te né lui!"
Giù:" Va bene puoi anche non ascoltarli! Ma loro rimangono!"
L:" va bene posso rimanere ma devono starmi lontano. E cmq domani Giulia vi spiegherà perché siete qui!"
Detto questo se ne va arrabbiatissimo e i miei occhi si fanno lucidi, provo a trattenere le lacrime ma non cè la faccio e scoppio a piangere. Gian viene ad abbracciarmi e io lo stringo fortissimo
G:" sta tranquillo. Gli passerà" dice accarezzandomi i capelli
D:" ormai l'ho perso Gian. L'ho perso per sempre"
Giù:" forse non l'hai perso ancora"
D:" che intendi dire?"
Giù:" Il motivo per cui siete qui è far tornare la memoria di Tancredi."
G:" ma come facciamo?"
Giù:" Ho fatto molte ricerche e ho scoperto che bisogna fargli uscire da quella casa e mostargli il luogo più importante per lui se vogliano che ricorda".
D:" quale sarebbe?"
Giù:" dovete scoprirlo voi, siete qui per questo"
D:" già.."
Giu:" ora andate a dormire domani andremo a casa di Tancredi ma non aspettetavi niente di facile"
G:" speriamo bene dai"

.....

Sono le 7:00 in punto e sta notte non ho chiuso occhio. Pensavo quanto era bello essere amici tutti insieme, quanto era bello saltare la scuola e come sarebbe bello diplomarsi insieme e se io e non fossimo partiti tutto questo c'era ancora . Sono proprio un coglione.
Ad un certo punto sento qualcuno mettersi sotto la mia stessa coperta e abbracciarmi da dietro, sorrisi a quel gesto e mi coccolo ( boh)tra le sue braccia.
G:" Tutto bene?" Mi sussurra all'orecchio e un brivido mi percorre per tutto il corpo
D:" sto bene"
G:" Dai Diego con me puoi sfogarti so che hai passato la notte in bianco"
D:" E tu come fai a saperlo?" Dico girandomi verso di lui e i nostri visi sono talmente vicini che posso sentire l'aria che esce dal suo naso.

G:" Non ho dormito neanche io. Non potevo dormire sapendo che tu non stavi bene"
D:" ho paura Gian, ho paura di perderlo e non mo rimarrebbe nessun amico" dico senza neanche accorgermi di quello che ho detto.
G:" oh" dice per poi staccarsi dall'abbraccio e girarsi dall'altra parte.
D:" non intendevo dire questo" dico facendolo girare e appoggiare il mio mento sul suo petto.
D:" so che tu ci sarai sempre"
Mi fa un sorriso vero senza staccare i suoi occhi dai miei. Strana sensazione ma bellissima. Mi avvicino verso di lui e mi viene incontro e mi bacia. Riesco a sentire le farfalle nello stomaco e i brividi per tutto il corpo, mi chiede l'accesso e glielo concedo, ora le nostre lingue danzano e la mia saliva si mescola con la sua, il sapore delle sue labbra è qualcosa di indescrivibile e non vorrei più staccarmi. Ma la porta si spalanca ed entra Giulia e ci stacchiamo subito, sento che le mie guance stanno bruciando dall'imbarazzo.

Giù:" Scusate..eh..che la colazione è pronta. Tra un po' dobbiamo andare"
G:"  sisi arriviamo" dice in imbarazzo mentre Giulia fa l'occhiolino ed esce.

Ora realizzo che ho appena limonato....CON GIAN?

D:" Scusa non so cosa mi è preso...non avrei dovuto"
G:"

NARRATORE
Ok ok okeeeeeeeeeeey

Ti odio per non amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora