Capitolo 8

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Arriviamo dopo un ora alla casa che avevano preso in affitto Gianmarco e Diego.
Faccio finta di rimanere sorpresa, alla vista della casa.
"Wow, che meraviglia"
Valerio: "Se magari passavi prima..."
Io: "Che vorresti dire?"
Valerio: "Si parla molto di te"
Io: "Di cosa?"
Valerio: "Che ti stai allontanando da noi...perché non ti piacciono i social"
Io: "Solo perché ho dei gusti diversi da voi...non vuol dire che mi sto allontanando"
Valerio: "Lo so, devi dirglielo a loro"

Valerio mi prende le valigie e me le porta nella nostra camera.
Vengono a salutarmi Diego e Olga.
Mi abbracciano.
Olga: "Che ci racconti?"
Io: Preferirei che le cose me le diceste davanti"
Diego: "Che vuoi dire?"
Io: "Che mi sto allontanando da voi e che non me frega più niente...se è così,non ha senso che io venga per pochi giorni a vivere con voi, me ne torno a Milano"
Diego: "Hai frainteso"
Olga scuote la testa.
"Sono stata io"
Diego sgrana gli occhi.
"Perché?"
Olga: "Perché l'avevo invitata un sacco di volte in questa casa è lei ha sempre rifiutato"
Io: "È per questa cosa dici queste cose di me?"
Olga: "Non ci scrivevi nemmeno più...sembravi distaccata"
Io: "Giudichi senza pensare..."
Olga: "Hai ragione, però il tuo comportamento non mi è piaciuto.
Non mi hai nemmeno mai chiamato per raccontarmi di Londra...di come andava, nulla di tutto ciò"
Io: "Ho avuto da fare"
Olga: "Va bene"
Senza nemmeno guardarmi, se ne va in piscina.
Sento che borbotta qualcosa.
Io: "Dimmelo in faccia se hai il coraggio almeno"
Olga: "Mi sembri la Lucia di un tempo fa..."
Gli urlo: "Non sono mai cambiata"

Arrabbiata, corro in camera mia e di Valerio.
Appena arrivo, sbatto la porta così che potesse sentire.
Non mi piaceva litigare con Olga, ma mi dava noia che pensasse queste cose di me e che le andava a dire in giro.
Forse era anche il motivo per cui Gaia ce l'avesse con me.

Valerio: "Che succede?"
Io: "Litigio fra ragazze"
Valerio: "Allora non voglio entrarci"
Alza le mani.
Scoppiamo a ridere.
Mi abbraccia dandomi un bacio.
"Mi sei mancata davvero tanto"
Io: "Stasera c'è una festa per caso?"
Valerio: "Si, visto che sei tornata"
Io: "Ci saranno tutti?"
Valerio: "I nostri amici e altre persone"
Io: "Queste "altre persone" le conosco?"
Valerio: "Alcune sono venute anche al galà"
Io: "Ti posso fare una domanda? Non voglio essere troppo invadente o troppo gelosa"
Valerio si siede sul letto.
"Dimmi tutto"
Io: "Quando ero a Londra, come hai trascorso le tue giornate?"
Valerio: "Che domanda è?"
Io: "Magari ti sentivi solo e ti sei divertito con qualche ragazza!"
Valerio ride.
"Si mi sentivo più che altro vuoto, perché mi mancavi...ma non ho fatto nulla con nessuno.
Anche perché se no te lo avrebbero riferito.
E poi da quando hai questi dubbi su di me?"
Io: "Si, giusto! Scusami"
Valerio: "Io vado in piscina, quando ti sei cambiata raggiungimi in giardino"

Non avevo preso i costumi.
Cavolo è adesso come avrei fatto?
Prima di andare a chiederlo alle altre ragazze, metto alcuni vestiti nel mio armadio.

Qualcuno bussa alla porta.
Entra senza che io gli avessi dato il permesso.
Mi giro.
Era Lele.
"Sono venuto solo a prendere una cosa...non ti disturbo"
Non dico nulla.

Raggiungo i miei amici in piscina.
Appena mi vedono, corrono ad abbracciarmi.
Mi chiedono com'è andata a Londra e io invece di dire quello che avrei voluto dire, mento ancora.
Potrei anche dire che sono ritornata subito, ma come farei a spiegare a Valerio che per tre giorni sono stata con Lele in hotel?
Lele continuava ad evitarmi.
Mi guardava sempre.
Sembrava quasi che stesse aspettando il mio primo passo, mentre io, per una volta aspettavo il suo.
Olga prendeva il sole su uno sdraio.
Anche lei arrabbiata con me.
Ma gli volevo troppo bene, quindi decido di fare io il primo passo.
"Posso sedermi?"
Alza gli occhiali da sole per guardarmi.
"Che vuoi?"
Io: "Fare pace!"
Olga: "Mi è difficile rimanere seria con te"
Io: "Lo so"
Olga: "Solo che mi ha dato noia, tutto qui"
Io: "Lo so, me ne rendo conto anch'io"
Olga: "Fatti perdonare"
Io: "Va bene"
Olga: "No, è arrivata!"
Sbuffa.
Mi giro.
Era arrivata Gaia.
Valerio corre ad abbracciarla.
Da lontano vede che mi saluta, io faccio finta di nulla.

3) Un amore a distanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora