Capitolo 28

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Scuote la testa.
"Come ti sto guardando scusa?"
Io: "Lascia stare"
Valerio: "Aspetto solo una tua risposta"
Io: "Va bene, che ti devo dire!?"
Valerio: "Bene"

Si alza.
Se ne va a sedersi, vicino a una fan.
Rimango lì.
Il film era quasi finito e io non l'avevo nemmeno guardato, perché ero tra i miei pensieri.

Quando mi chiama Peia.
Era felicissima.

Esco dalla sala.
"Che succede?"
Peia: "Domani sera ci sarà il concerto di Machine Gun Kelly"
Io: "Davvero?"
Peia: "Lo conosci?"
Io: "Ovviamente...ma i biglietti ci sono ancora?"
Peia: "Guardaci...ma non credo"
Io: "Cavolo...con tutte le cose che dovevo fare me ne sono totalmente dimenticata di prenderlo"
Peia: "Cercherò di trovartelo"
Io: "E come? È domani sera il concerto!"
Peia: "Fidati di me"

Non ci credevo tanto che me lo avrebbe trovato!
Era letteralmente impossibile.

Nemmeno finisco di parlare con Peia, che mi chiama Rosa.
"Ehi, bella!"
Io: "Ciao Rosa"
Rosa: "Tra due settimane, hai la sfilata!"
Io: "Sono già in ansia adesso"
Rosa: "Ti ho mandato i trucchi che dovrai fare"
Io: "Va bene"
Rosa: "Per fare tutti questi trucchi, hai solo quindici minuti"
Io: "Si lo so, ma quanti trucchi devo fare?"
Rosa: "Dieci"
Io: "Mi devo esercitare parecchio"
Rosa: "Ovviamente!"

Ci salutiamo.
Metto il cellulare nella tasca.
Alzo la testa.
Valerio mi stava guardando.
Io: "Che c'è?"
Valerio: "Non pensare chissà cosa, ma stasera ti va di cenare insieme?"
Io: "Va bene"

Dopo due ore, eravamo già seduti in un locale molto chic di Milano.
Valerio: "Che mi racconti?"
Nel mentre stava bevendo l'acqua.
Io: "Io e Lele ci siamo baciati"

Tossisce.
Io: "Tutto bene?"
Valerio: "Si...ma quindi state insieme?"
Rido.
Valerio: "Che ho detto di così buffo?"
Io: "Tra me e Lele, è finita tempo fa.
È da parte mia non c'è nulla"
Valerio: "Ah ok"
Io: "Tu con Gaia?"
Valerio: "Non c'è nulla...solo amicizia"
Io: "Va bene"

Rimaniamo in silenzio.
C'era un silenzio al quanto imbarazzante.
Ad un certo punto mi squilla il cellulare.
Rispondo.
Peia mi aveva detto che non era riuscita a trovare il biglietto.
La ringrazio di averci provato.

La mia faccia era cambiata.
Improvvisamente divento triste.
Valerio: "Che hai?"
Io: "Nulla"
Valerio: "Sono un tuo amico...ti puoi confidare con me"

La cosa che faceva più ridere, che quando diceva la parola "Amico" non ci credeva nemmeno lui più di tanto.

Io: "Domani sera ci sarà il concerto di Machine Gun Kelly..."
Valerio: "Dovresti essere felice"
Io: "Mi sono dimenticata di comprare il biglietto...con tutte le cose che avevo da fare"
Sbuffo.
Valerio: "Mi dispiace"
Io: "Non fa nulla..."
Continuiamo a mangiare.

Dopo cena, mi riaccompagna a casa.
Rimaniamo in silenzio durante il tragitto.

Arriviamo davanti la porta.
Lo saluto.
Valerio: "Aspetta"
Io: "Dimmi"
Valerio: "Sono stato bene con te, stasera"
Io: "Anch'io"
Valerio: "Forse ho detto troppo....adesso vado"

Lo guardo allontanarsi.



Mi sveglia un campanello.
Il campanello di casa.
Vado ad aprire la porta con gli occhi chiusi, in pigiama e con delle pantofole rosa.
Davanti la porta, non c'era nessuno.
Ma per terra c'era solamente una busta.
La prendo.
Al suo interno c'era un biglietto.
Mi sveglio subito.
Era un biglietto per il concerto di Machine Gun Kelly.
Urlo di felicità.
Era stata sicuramente Peia.

L'apertura delle porte era verso le 19:00.
Il concerto era alle 21.00.
Dovevo iniziare a prepararmi, sarei andata a casa di Peia.
Così saremmo andate insieme al concerto.

Guardò l'orologio.
Erano le 11:00.
Chiamo Olga.
Gli chiedo se aveva voglia di pranzare con me.
Mi dice che era a a fare colazione con Diego, ma se volevo venire, potevo farlo.

Mi manda la posizione.
Arrivo al bar.
Erano seduti nei tavolini fuori.
Io: "Buongiorno"
Olga: "Come mai sei così felice di prima mattina?"
Io: "Storia lunga"
Diego: "Sei ritornata con Valerio?"
Io: "Magari"
Rido.
Olga: "Mi fate arrabbiare voi due!"
Io: "Perché?"
Olga: "Vi amate ancora...ma vi comportante come dei bimbi"
Diego ride.
Io: "Che fate stasera?"
Diego: "Andiamo al cinema"
Io: "Io vado ad un concerto a Milano"
Olga: "Con chi?"
Io: "Con Martina"
Olga: "Ultimamente stai sempre con lei"
Io: "Sei gelosa per caso?"
Olga: "Ovvio"
Io: "Ma tu sei la mia preferita"
Olga: "Adesso va bene"
Ridiamo.

Resto con loro fino a tardi pomeriggio.
Arrivo al concerto che erano le 20:30.
Chissà dove era Peia.
Quando mi sento toccare una spalla.
Mi giro.
"Pensavo che fossi già arrivata"
Peia: "Per essere in prima fila, dovevo arrivare qui, già di mattina"
Io: "Giusto"
Peia: "Che ci fai qui?"

Gli mostro il biglietto.
Urla di felicità.
Ci abbracciamo.
Io: "Sei emozionata?"
Peia: "Un casino"

Dopo venti minuti, riusciamo ad entrare.
Eravamo quasi a metà parterre.
Mancavano pochi minuti e sarebbe iniziato.

Alle 21:00 in punto, il concerto inizia.
La prima canzone che canta è Bloody Valentine.
La mia preferita, anche se ne ho anche altre, perché sono troppo  belle.
Mentre canto e ballo, qualcuno viene addosso a me.
Mi giro.
Era Valerio.

Valerio?
Che ci faceva lui qui?
La musica era troppo alta, quindi gli parlo nell'orecchio.
"Che ci fai qui?"
Valerio: "Chi pensi che te l'abbia regalato il biglietto?"
Io: "Sei stato tu?"
Valerio: "Certamente"
Io: "Perché l'hai fatto?"
Valerio: "Perché sei una mia amica"
Io: "Grazie"
Valerio: "Figurati"
Io: "Non sapevo che ti piacesse anche a te"
Valerio: "Io sono venuto solo per stare un po' con te"
La musica era troppo alta.
Io: "Non ho capito"
Valerio: "Sono venuto per stare con TE"
Io: "Non capisco"
Valerio: "Per stare con Te"
Io: "Me lo dirai dopo"

Nemmeno faccio in tempo a girarmi, che lui mi prende e mi bacia.

3) Un amore a distanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora