Sbucammo a Central Park, a nord del laghetto.
Stavolta riuscii a non vomitarmi anche l'anima, ma rimasi svenuta per un paio di minuti. Quando mi ripresi, Percy e Nico stavano discutendo dell'ingresso negli Inferi. «... la porta di Orfeo» stava dicendo il figlio di Ade.
«Il tizio con l'arpa»
«Il tizio con la lira» lo corressi io, alzandomi lentamente a sedere.
Percy mi frugò nella tasca dei jeans, tirando fuori il sacchetto con dentro l'Ambrosia. Ne estrasse un quadratino e me lo ficcò in bocca, senza preavviso e con una totale mancanza di tatto. «Ehi!» protestai.
«Taci e mangia» abbaiò. Chiaramente era ancora arrabbiato con me. «Stavi dicendo, Nico?»
«Ehm... sì. Orfeo. Si servì della sua musica per incantare la terra e aprire un nuovo ingresso per gli Inferi. Arrivò cantando fino al palazzo di Ade e riuscì quasi a svignarsela con l'anima della moglie»
«Sì, e poi si è voltato quando gli è stato detto di non farlo» disse Percy.
«Esatto»
«Va bene. Ehm... come si apre?» domandò Percy, osservando il mucchio di rocce dove avrebbe dovuto esserci l'ingresso.
«Ci serve della musica» rispose Nico «tu canti?»
«Uh... no»
Nico mi lanciò un'occhiata. «E tu?»
Scossi la testa. «Solo se vuoi che i timpani ti esplodano, Morticino. Non è che puoi, che ne so, ordinare alla porta di aprirsi? Sei il figlio di Ade, alla fine»
«Non è così facile. Ci serve della musica»
«Ho un'idea» fece Percy. Si voltò e gridò forte: «GROVER!»
Aspettammo a lungo. La signora O'Leary si rannicchiò e si mise a fare un sonnellino. Sentivo il frinire dei grilli nel bosco e il richiamo di un gufo. Il traffico ronzava lungo la Central Park West. Da un sentiero vicino ci raggiunse un calpestio di zoccoli, forse un poliziotto a cavallo. Chissà quanto sarebbe stato contento di trovare tre ragazzi soli nel parco all'una di notte. «È inutile» sbottò infine Nico.
«Percy, sei sicuro che è qui?» gli domandai «Riesci a sentirlo?»
«E' qui da qualche parte. Ma non riesco... aspetta, fammi provare»
Percy sospirò, chiudendo gli occhi e cercando di concentrarsi. Lo lasciai fare. «Ehm... che sta facendo?» mi domandò Nico.
«Lo sta chiamando con il legame empatico» spiegai.
«Dici che funziona?»
«Di solito sì. Dobbiamo solo-»
Percy barcollò all'improvviso, rischiando di cadere a terra. Io e Nico lo afferrammo per le braccia, impedendoglielo. «Trovato?» gli chiesi.
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[5] 𝙐𝙣𝙗𝙤𝙪𝙣𝙙 » Percy Jackson
Fanfiction➳ Sequel di "Trapped" ➳ Ultimo libro di "The Sea and The Sky Series"! Sapete come si dice, no? "E alla fine tutti i nodi vengono al pettine"... sì, peccato che più che nodi si tratta di macigni. La tensione non fa altro che salire. Siamo alla resa d...