49. Il Consiglio (P)

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Mentre Zeus parlava (un lungo discorso sulle prodezze degli dei e via dicendo) Annabeth entrò e raggiunse me e Alex

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Mentre Zeus parlava (un lungo discorso sulle prodezze degli dei e via dicendo) Annabeth entrò e raggiunse me e Alex. Aveva un ottimo aspetto per una che era appena svenuta. «Mi sono persa molto?» bisbigliò.

«Papà si sta elogiando, come al solito» mormorò Alex in risposta «ma non hanno ancora parlato di ucciderci, per adesso»

«È la prima volta, oggi» fece lei. Alex ridacchiò, ma Grover le diede di gomito perché Era ci guardò storto.

«Quanto ai miei fratelli» disse Zeus «siamo grati...». Si schiarì la voce, come se quelle parole fossero difficili da pronunciare. «... Siamo grati per l'aiuto di Ade»

Il Signore dei Morti annuì. Aveva un'espressione spavalda in viso, ma pensai che ne avesse tutto il diritto. Diede dei colpetti affettuosi sulle spalle del figlio e Nico sembrò felice come non lo avevo mai visto. «E naturalmente» continuò Zeus, anche se lo disse come uno a cui andassero a fuoco i pantaloni «dobbiamo... ehm... ringraziare Poseidone»

«Perdonami, fratello» rispose mio padre «non ho sentito. Dicevi?»

«Dobbiamo ringraziare Poseidone» ringhiò Zeus «senza il quale... sarebbe stato difficile...»

«Difficile?» ripeté mio padre in tono innocente.

«Impossibile» precisò Zeus «sarebbe stato impossibile sconfiggere Tifone». Gli dei mormorarono il loro assenso e batterono le armi in segno di approvazione. «E con questo ci resta solo il dovere di ringraziare i nostri giovani eroi semidivini, che hanno difeso l'Olimpo così bene... anche se il mio trono ha qualche ammaccatura»

Chiamò Talia per prima, visto che era la figlia maggiore, e le promise il suo aiuto per rimpinguare le file delle Cacciatrici. Artemide sorrise. «Ben fatto, mia luogotenente. Mi hai reso fiera, e tutte le Cacciatrici perite al mio servizio non saranno mai dimenticate. Meriteranno tutte l'Elisio, ne sono certa». Lanciò un'occhiata penetrante ad Ade.

«Va bene» brontolò il dio dei morti «vedrò di sveltire la procedura d'ammissione»

Talia era raggiante d'orgoglio. «Grazie, mia signora». Si inchinò agli dei, Ade incluso, e si portò zoppicando al fianco di Artemide.

«Alexandra Grace, mia figlia!» chiamò Zeus.

Alex si fece avanti, apparentemente tranquilla. Conoscevo quello sguardo, però. Stava per combinare qualcosa. Si inchinò. «Sono qui, Padre»

«Hai dimostrato un'abilità eccellente in battaglia» la elogiò. Non mi sfuggì la sua espressione orgogliosa. «Hai combattuto a lungo, con coraggio e con straordinaria padronanza dei tuoi poteri, rendendo onore alla tua discendenza. Come una vera dea. Se lo vorrai, sarò lieto di concederti l'immort-»

«Padre» lo interruppe lei prima che lui potesse pronunciare quella parola. Mi sentii gelare. Non avrebbe preso sul serio quell'offerta, vero? «Chiedo perdono per l'interruzione» proseguì, sotto l'occhiata torva di Zeus «non desidero l'immortalità. C'è solo una cosa che desidero davvero»

[5] 𝙐𝙣𝙗𝙤𝙪𝙣𝙙 » Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora