17- Ritorna da me-

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Pov. Dylan

Era lì. Tra le mie braccia  priva di sensi, non sapevo  cosa fare! Presi il mio telefono  e digitai subito il numero del prontosoccorso che arrivò in un batter d'occhio.
"Signorino vuole accompagnare la sua ragazza?" Mi chiese un paramedico.

Non l' avrei mai abbandonata per nessuna  ragione al mondo! Senza chiedermelo due volte saltai su l'ambulanza, che sfrecciava a tutta velocità verso l'ospedale più vicino.

Nel viaggio  non feci altro  che guardarla e tenergli la mano per paura che se ne andasse.

Quel bastardo che l'ha investita non ha avuto  nemmeno  le palle di fermarsi a vedere come stava! Giuro che se scendeva dall'auto  io lo-

Ad interrompere  i mie pensieri omicidi fu un dottore.

"Mi scusi  signorino  ma la dobbiamo portare in terapia intensiva subito!" Mi disse il dottore frettoloso.

"Si certo!" Gli dissi per poi lasciare la mano della ragazza che fino allora mi aveva  tanto fatto impazzire. Ma prima che potesse sparire dietro quelle porte di metallo mi venne da dire " ritorna da me ti prego.."

Era un sussurro  cosi basso che credo non lo avesse sentito  nessuno, ma evidentemente  mi  sbagliavo...
***
Passarono minuti anzi ore, ed io ero ancora seduto su una sedia di plastica ad aspettare notizie della mia Ashley...

Ma ad un certo punto qualcosa mi prese dal dietro e mi spinse contro il muro freddo.
"COSA CAZZO HAI FATTO AD ASHLEY?!" mi chiese urlando  Thomas, tenendo sempre  salda la presa sulla mia maglia.

"Non gli ho fatto niente! Secondo te chi a chiamato l'ambulanza?! Io. E chi era con lei quando aveva bisogno?! Sempre io! E tu che sei il suo ragazzo dove eri?!" Gli dissi di rimando con tutta la frustrazione mista rabbia  che dovevo tirare fuori.

"Ascoltami bene io ti spacco il cu-" ad interromperci da una futura rissa fu un pianto  isterico di una donna.

"Mia figlia! La mia bambina!" Disse disperata la donna accasciandosi a terra in preda a una crisi isterica.

"Mamma cosa è successo?!?!" E da lì entrò in scena  Mike e Jane correndo come delle furie  verso la signora Evans.

Ashley..Ashley.." da quanto era distrutta non riusciva nemmeno a parlare. Ma il fratello capì subito la situazione.

"D-dove è adesso?" Chiese il ragazzo cercando di trattenere le lacrime.
"Le stanno facendo un operazione..." mi intromisi io.

"E-e t-tu come fai a-a saperlo??" Mi chiese la signora ancora singhiozzando.
"Signora Evans ho chiamato io l'ambulanza per sua figlia" gli dissi inginocchiandomi difronte a lei per terra.

"È tutta colpa mia! Io dovevo riaccompagnarla a casa, ma ero troppo occupata nei miei interessi che non ci ho pensato!" sbottò Jane piangendo.

"Non del tutto vero..." intervenne Thomas con lo sguardo rivolto verso il basso.
"Io la dovevo accompagnare ma ad un certo punto l'ho persa di vista" continuò.

E per cosa?! Perché stava scappando da me. Ed ha esser sincero per questo mi sento una merda! È tutta colpa mia! solo mia..
A catturare la nostra attenzione fu un dottore che usciva dalla porta di metallo, intento a vagare per i corridoi dell'ospedale.

Come una mandria di bufali io,Thomas,Jane e Mike corremmo contro il signore.
"Come sta?!?!" Chiedemmo tutti e quattro all'unisono. Il dottore appena ci vide fece un piccolo sobbalzo ma poi parlò subito.

"Sta riposando..ma ho una brutta notizia.."disse l'uomo affranto.

"Ci dica subito!" Intervenne la madre che si era ricomposta e ci aveva raggiunto.
Dopodiché il dottore sospirando parlò.

"Signora Evans sua figlia..sua figlia è in coma,e non si sa se si potrebbe risvegliare"
Disse il dottore cercando di consolare la madre della ragazza,ma purtroppo con scarsi risultati.

"E-e adesso i-io come faccio a-a stare senza d-di lei" disse singhiozzando la sua migliore amica.

"Emh dottore..quando sarebbe possibile andarla a trovare" mi intromisi io, ma non appena lo feci con uno scatto di rabbia  il fratello mi cominciò ad urlare contro
"No! Tu no! Tutti  tranne te!"

"Perché?!? Dimmi solo un motivo!" Gli urlai di rimando. Ero così incazzato che nessuno sarebbe riuscito a calmarmi.

"Non mi fido più di te! Prima ci provi con mia sorella e poi fai finta di preoccuparti per lei! Pensavo fossi il mio migliore amico  ma mi sbagliavo!" In questo momento Mike poteva essere paragonato ad un peperone per quanto era paonazzo in viso.

"No! io non me ne vado!" Gli dissi incrociando le braccia al petto.

"A no, ehh" mi disse il ragazzo facendo un ghigno compiaciuto.
Ma solo dopo capì il motivo di quel sorrisetto.

"Sì e lui!" Urlò la madre puntandomi il dito contro.
Subito verso la mia direzione arrivarono due guardie molto robuste ,che come avevo appena intuito mi sbatterono fuori dall'edificio in un batter d'occhio.

Quando fui fuori la prima cosa che mi saltò in mente e che non me ne frega niente se Mike non voleva farmi andare a trovarla, e che ogni volta che varcherò queste porte sarò placato da due scimmioni...
Dylan o'brien non si arrende mai!

Pov. Ashley

L' ultima cosa che mi ricordo sono due inconfondibili occhi color cioccolato ,  che mi rassicuravano e mi scrutavano a fondo,sentivo anche un sussurro che mi diceva che andava tutto bene ma..
Guardami,eccomi qua intrappolata in una specie di mondo parallelo,dove posso sentire solo il mondo esterno però senza poter emettere suoni o movimenti.

Ma un'altra cosa che mi ricordo è "ritorna da me ti prego.."
Quella semplice frase mi riscaldò il cuore all'istante. E immaginate a chi stavo pensando?!

Dylan testa di cazzo O'Brien. Non so come posso pensarlo dopo tutto quello che mi ha fatto passare, ma in qualche modo mi ha stregata con il suo modo di fare lo stronzo ma allo stesso tempo il dolce.

È colui che mi ha fatto perdere la testa! Lo ammetto. Amo Dylan O'brien!

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Spazio Autrice//
Eccomi con un altro capitolo! Questo capitolo è dedicato per lo più dai pensieri di Dylan, però spero che vi piaccia comunque. scusatemi anche se il capitolo è molto corto, ma questa settimana ho avuto molto da fare.
Baci e alla prossima.

_Micol_stilinski_

||~𝚈𝙾𝚄 𝚊𝚗𝚍 𝙸~ DYLAN O' BRIEN ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora