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-Che hai? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma- disse Lily, scavalcando i sedili per sedersi al fianco di Nate, intento a guidare il loro furgoncino.

La serata si era appena conclusa e tutto sembrava andato al proprio posto subito dopo che i tre si erano sfogati, litigando prima di esibirsi. Una volta saliti sul palco del locale, non c'era più stato spazio per incomprensioni, questioni irrisolte e malcontenti: si erano lasciati sopraffare e trascinare dalla passione che muoveva mani e voce, seguendo le note vibranti della musica. Avevano riscontrato un notevole apprezzamento da parte del pubblico, intascato la misera retribuzione fornita loro dal titolare del locale, ed erano andati via, ancora con le gambe e le risate che tremavano seguendo il ritmo dell'eccitazione.

Tuttavia, appena avevano messo piede fuori dal locale, Lily aveva notato Theo mutare atteggiamento: si era fatto di colpo teso e pallido, senza che ci fosse un'apparente, valida motivazione.

-Allora?- lo incalzò, girandosi sul sedile, premendo affinché l'altro le rivelasse cosa gli aveva guastato l'umore. Theo si strinse nelle spalle, fissando il profilo di Nate. Si morse un labbro, notando come l'amico sembrava li stesse ignorando, ma, al tempo stesso, restava in silenzio, segno che non aveva alcuna intenzione di mettere a tacere la curiosità della ragazza.

"Sicuro l'ha notato anche lui" si disse e trasse un profondo respiro, sedendosi e poggiando le spalle contro una parete del furgone, cercando di non farsi sballottare troppo durante la marcia.

-Niente- disse, ma poi notò l'occhiataccia che gli rivolse Lily e rabbrividì. -Hai dello struccante?- le domandò, tentando di spostare la sua attenzione su altro.
-Perché lo chiedi?-
-Ho voglia di togliere la maschera- le rispose, anche se dentro di sé desiderava soltanto avere la possibilità di indossarne un'altra: la propria, e sperare di potersi nascondere ancora una volta dallo sguardo degli altri.

Vedere Jeffrey davanti al locale nel quale si erano esibiti gli aveva fatto vibrare qualcosa dentro, più forte e devastante di ogni altro tipo di emozione avesse mai sperimentato prima. Si era subito sentito a disagio nel trovarsi a pochi metri di distanza da lui, vestito da donna, con il rischio che l'altro avrebbe potuto riconoscerlo, nonostante il travestimento. Non credeva che ciò fosse accaduto, per fortuna, e per quello avrebbe sempre dovuto ringraziare la scarsa illuminazione della strada, la distanza, ma, soprattutto, le capacità da truccatrice di Lily.

La giovane sbuffò, tornando a sedere in modo composto, mentre l'altro si toglieva la giacca di pelle, sfilava il vestito, recuperando da una delle loro borse un vecchia tuta di Nate, che il giovane portava sempre con sé durante i loro spostamenti, per avere qualcosa di comodo da indossare nell'eventualità in cui si fosse deciso a concedersi un sonnellino, tra una cosa e l'altra. Theo ringraziò mentalmente la pigrizia dell'amico e indossò i suoi vestiti, mentre Lily tornava a sporgersi oltre il sedile anteriore, rivolgendogli l'ennesima occhiataccia, ma porgendogli delle salviette struccanti.

-Allora? Che ne dite? Andiamo a bere qualcosa insieme?- ripeté Claud e Keith, Evan e Jeffrey tentennarono di nuovo nel rispondergli, indecisi se fare finta di non averlo sentito oppure no.

Jeffrey non era certo che la coppia fosse favorevole a trascorrere ancora del tempo con loro: conosceva molto bene il suo fratellastro, sapeva ch'era un tipo geloso, e non credeva che sarebbe stato troppo ben disposto a condividere il proprio tempo in compagnia di due uomini che avevano la possibilità di poter affermare di avere dei trascorsi con il suo compagno. Claud era persino stato il primo uomo con cui Keith aveva fatto sesso, ed Evan era a conoscenza di quel particolare.

Spense l'ennesima sigaretta e si trovò a tastarsi la giacca, in cerca dell'astuccio che conteneva le altre. Aveva già fumato parecchio, quella sera, e alla fine si decise a lasciar perdere.

CHOOSE MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora