Morgan Rivera era un ragazzo di origini italiane, la cui famiglia aveva deciso di immigrare negli Stati Uniti prima ancora della sua nascita, una ventina d'anni prima.
Tuttavia, anche se non sapeva quasi nulla di cosa significasse vivere in Italia, il giovane non aveva mai avuto modo di sentirsi parte integrante della sua città natia, della comunità in cui era cresciuto, e non solo per una questione caratteriale: era sì, un tipo schivo, ma era anche vero che non era mai riuscito a trovarsi a suo agio con le persone che aveva incontrato nel corso della propria vita.
I suoi brillanti genitori si erano trasferiti nella Contea di Tulare, in California, probabilmente scegliendo la loro destinazione tramite una poco accurata ricerca online o prendendo ispirazione da chissà quale scadente serie televisiva. Così si erano lasciati alle spalle il loro Paese d'origine ed erano finiti in un posto la cui cosa più strabiliante consisteva nell'essere un puntino su una carta geografica.
La cittadina in cui Morgan era nato, infatti, contava nella propria interezza la bellezza di un settimo della popolazione che risiedeva nel solo quartiere di Hollywood e offriva opportunità praticamente pari allo zero.
"E ancora oggi i miei si domandano perché ho mollato tutto e mi sono trasferito a L.A." pensò il ragazzo con un sorrisino e scosse la testa, mentre stava fermo nei pressi della fermata degli autobus, proprio di fronte l'ingresso di un'abitazione di Chelsea. Era in attesa ormai da diversi minuti e stava iniziando a innervosirsi e, quando provava quel genere di emozioni, finiva inevitabilmente per sentire risuonare nelle orecchie gli ammonimenti che aveva ricevuto dai suoi genitori, che lo avevano tacciato di vivere tra le nuvole, di compiere scelte azzardate e non adeguate alla sua persona, il giorno in cui aveva comunicato loro che si sarebbe trasferito a Los Angeles e che, sicuramente, sarebbe riuscito a entrare a far parte del mondo della moda.
Non era andata esattamente come Morgan si era prefissato e il primo anno che aveva trascorso nella Città degli Angeli si era rivelato un vero e proprio Inferno. Aveva rischiato più di una volta di finire risucchiato dal vortice di quella parte del popolo senza nome che viveva ai margini della società.
Finché... era arrivato Claud Blake.
Morgan doveva tutto a Claud, che lo aveva tirato fuori dal buco in cui era finito, ripulito, e presentato a Jeffrey Major. Quei due gli avevano spalancato le porte del suo sogno e il ragazzo sapeva che non sarebbe mai stato loro abbastanza riconoscente per averlo salvato.
Per tale motivo, ogni volta che Claud schioccava le dita, Morgan obbediva. Letteralmente. Anche se le richieste dell'altro potevano suscitargli un pizzico di disgusto, diffidenza; anche se poteva non trovarsi d'accordo con lui su tutta la linea; se Claud aveva bisogno di lui, la risposta di Morgan era sempre sì.
Perciò, quel giorno, il giovane si trovava in veste di accompagnatore del suo salvatore, per motivi che, tuttavia, non gli era dato sapere.
Claud lo aveva contattato quella stessa mattina, intimandogli di seguirlo nelle sue scorribande in giro per Londra, assicurandogli che il giorno successivo lo avrebbe riportato al seguito di Jeffrey, accompagnandolo fino a Parigi, a patto che lui passasse in sua compagnia quell'ultima domenica nella capitale britannica.Morgan vide Claud uscire dall'abitazione e gli parve abbastanza furioso.
-Andiamo- gli ordinò quando fu al suo fianco, precedendolo in direzione del taxi che li attendeva a pochi metri di distanza da lì.
-Stai bene?- gli chiese e Claud scrollò appena le spalle e il lungo cappotto nero che indossava, lasciato aperto sul davanti, gli si agitò intorno alle gambe e ai fianchi, come mani bramose intente ad accarezzare il suo corpo.
![](https://img.wattpad.com/cover/234171974-288-k523547.jpg)
STAI LEGGENDO
CHOOSE ME
Romance⚠️ SEQUEL DI COMING OUT Jeffrey Major è un uomo tutto d'un pezzo che non ama particolarmente deviare dai propri binari. Tutto quello che ha se l'è costruito da solo con caparbietà e perseveranza, tanto da potersi permettere di soddisfare i suoi pic...