Con passi corti e veloci cercai di entrare nella visuale di Asahi.
Quanto è difficile camminare con 'ste scarpe...
Lo salutai e lui avanzò verso di me facendo un grande sorriso.
"Ciao [T/n], s-sei proprio bellissima." fu la prima cosa che mi disse. Arrossì e feci un timido sorriso.
Mi ero davvero impegnata; lo yukata mi aveva aiutato mia madre a metterlo, e mi ero anche truccata ottenendo risultati migliori delle mie aspettative. I capelli li avevo raccolti in una semplice coda, lasciando un ciuffo sul lato sinistro.
"Grazie mille, s-sono felice che ti piaccia." dissi guardandolo.
Non aveva lo yukata, ma una semplice maglietta di colore bianco, dei pantaloni verde militari e un paio di sneakers indosso.
"Scusami molto per il ritardo ma-"
"Tu chi sei?" mi interruppe [N/s]
Fisso diffidente Asahi e cominciò a muoversi come se volesse scendere.
La feci scendere dopo che, quasi mi aveva tirato un calcio.
"[N/s], ti presento il mio amico, Asahi." dissi abbassandomi alla sua altezza.
Asahi la salutò agitando la mano e facendo un piccolo sorriso.
Mia sorella strinse gli occhi.
"Le bugie non si dicono." mi sgridò puntandomi un dito contro.
Come scusa?
"Hey, che discorsi sono. Scusati subito, che se abbiamo fatto tardi è colpa tua."
Cinque minuti prima di partire si era rovesciata il succo sullo yukata, sporcandolo. Sono stata costretta a cambiarla all'ultimo momento.
"Lui vuole portarti via. Tu hai detto che non hai amici maschi. Lui è cattivo." disse puntando un brutto sguardo verso Asahi.
L'avrei anche potuta considerare minacciosa se solo non avesse avuto un orribile maglietta con su scritto: "Sono un unicorno intrappolato nel corpo di un umano."
Aveva rotto, quella sera, per indossarla.
Asahi si mise alla sua altezza. Le appoggiò una mano sulla testa e le fece uno sguardo dolce.
"È molto bello che tu voglia proteggere tua sorella, ma un unicorno potrebbe far del male alla famiglia di un altro unicorno?" chiese serio.
"Tu sei un unicorno?" chiese dubbiosa lei.
"Eccerto. Però devi mantenere il segreto. Sono in missione."
[N/s] mi guardò. Aveva sempre quella solita espressione piena di eccitazione. Mi limitai ad annuire cercando di trattenere le risate.
"Va bene. Allora fido." prese una mano ad Asahi.
Dopo che il ragazzo mi aiutò ad alzarmi, entrammo all'interno del festival.
(N. A. nel correggerlo, porca troia, ho letto 'il mio ragazzo'. mi sono partiti i filmini e boh, che tonta.)
Subito vedemmo una bancherella con una vasca piena di pesci rossi.
"Nee-san, posso andarli a vedere?" chiese emozionata mia sorellina.
Annuii e lei si staccò dalla nostra presa, per andare a fissare i pesciolini.
"Mi dispiace che tu sia costretto a fare il baby-sitter con me durante un festival. Avevo pensato di annullare l'uscita, ma non volevo. Scusami per essere stata così egoista." mi scusai con Asahi.
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𝗥𝗲𝘁𝗿𝗼𝘂𝘃𝗮𝗶𝗹𝗹𝗲𝘀 | 𝗔𝘀𝗮𝗵𝗶 𝗔𝘇𝘂𝗺𝗮𝗻𝗲 𝘅 𝗥𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿
Fiksi Penggemar𝐑𝐞𝐭𝐫𝐨𝐮𝐯𝐚𝐢𝐥𝐥𝐞𝐬 (𝒔. 𝒇𝒓𝒂𝒏𝒄𝒆𝒔𝒆) 𝑅𝑖𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 𝑎𝑚𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑜𝑝𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑙𝑢𝑛𝑔𝑎 𝑠𝑒𝑝𝑎𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒. • ʲᵉ ᶜᵒᵐᵖᵗᵉ ˡᵉˢ ʰᵉᵘʳᵉ ʲᵘˢᵠᵘ'ᵃ̀ ⁿᵒˢ ʳᵉᵗʳᵒᵘᵛᵃⁱˡˡᵉˢ • ᶜᵒⁿᵗᵒ ˡᵉ ᵒʳᵉ ᶠⁱⁿᵒ ᵃˡ ⁿᵒˢᵗʳᵒ ʳⁱᶜᵒⁿᵍⁱᵘⁿᵍⁱᵐᵉⁿᵗᵒ ...