19 | La panchina blu del parco

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I ragazzi avevano fatto un passo in più verso le nazionali.

Vinsero superando i gironi di qualificazione.

Per questo ero lì davanti alla porta della palestra.

C'erano le solite grida da 'pallavolo', il suono fastidioso che facevano le scarpe e il rumore di palloni che cadevano violentemente a terra.

Con non poca fatica riuscii ad aprire la porta e a entrare nella palestra.

Qualcuno mi lanciò uno sguardo, per poi ritornare al gioco, visto che erano in piena partitella di allenamento.

"Si arriva ai quindici." gridò il coach Ukai cercando di farsi sentire sopra i 'rumori della pallavolo'.

Nel giro di cinque minuti una squadra aveva già vinto, sovrastando di poco l'altra.

Fecero un po' di stretching e poi si riunirono davanti al coach.

Mentre parlavano appoggiai ciò che avevo portato su un tavolino e cominciai, con le due manager, a raccogliere i palloni.

Una volta finito, ascoltai qualche parola del coach. Concluse l'allenamento con l'urlo di squadra.

"[T/n] ciao." fu il primo a salutarmi col suo solito entusiasmo Noya.

"Ciao Noya, ottimo lavoro." dissi

"Che hai portato?" mi chiese lanciando uno sguardo ai due vassoi sul tavolino.

"Oh, avevo pensato, di portarvi quale pasticcino. È un premio per aver superato i gironi di qualificazione. Ho chiesto un po' di tutto siccome non sapevo i vostri gusti. Spero vi piacciano."

Arrossii leggermente portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Ma che bella idea, sei stata gentilissima [T/n]!" disse Daichi.

Andai verso le paste e le scartai, notando con piacere che non si erano rovinate dalla pasticceria a qui.

I ragazzi si avvicinarono e cominciarono a mangiare.

Tirai fuori dallo zaino, due bottiglie di [bevanda preferita] e [un'altra bevanda preferita], dei bicchieri e dei tovaglioli che avevo acquistato prima di andare in pasticceria.

Appoggiai tutto sulla panchina visto che il tavolino era pieno.

Mi allontanai definitivamente, lasciando che potessero mangiare in pace.

"Sei fantastica [T/n]." mi parlò Asahi mettendosi al mio fianco.

"Ma che! Non ho fatto nulla, le paste le ho pagate, e per portare qui la roba mi sono fatta dare una mano da Kotoe, che se n'è andata una volta arrivate qui dietro perché aveva da fare." spiegai.

"Aspetta allora."

Andò verso il tavolino e prese qualcosa.

"Se non ricordo male, i [pasticcino preferito] non ti dispiacevano." disse allungandomi il dolcetto.

"Sono per voi. Se ne avessi avuto voglia, ne avrei comprati altri a parte." rifiutai gentilmente.

"Dai prendilo, l'ho rubato a Hinata prima per qualche frazione di secondo." cercò di convincermi.

"Oh, ma che bravo senpai che abbiamo qui. Grazie mille." ironizzai prendendo il pasticcino.

Restammo in silenzio fino a quando Suga e Daichi vennero verso di noi.

"Quindi alla fine sei riuscito a dirglielo, eh. Complimenti vecchio." parlò per primo Daichi dando una manata sulla schiena di Asahi.

Lo guardai leggermente confuso, mentre invece nel viso del ragazzo dai capelli lunghi si leggeva chiaramente panico.

𝗥𝗲𝘁𝗿𝗼𝘂𝘃𝗮𝗶𝗹𝗹𝗲𝘀 | 𝗔𝘀𝗮𝗵𝗶 𝗔𝘇𝘂𝗺𝗮𝗻𝗲 𝘅 𝗥𝗲𝗮𝗱𝗲𝗿Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora