Albus
Abbiamo deciso che sarebbe stato più sicuro per la scuola se io e Scorpius ci trasferissimo in una base. Una volta odiavo Hogwarts, un posto che mi faceva sentire ancora più fuori posto, ma adesso quasi mi dispiace lasciarla.
Albus: papà, è la scelta giusta e tu lo sai.Harry: lo so.
Albus: stai vicino alla mamma, okay? - annuisce in segno di risposta- ora vado, devo preparare le valigie.
Harry: Albus...Albus: si?
Mi tira verso di sé in un dolce abbraccio. Non devo aver bisogno del suo affetto. Non devo aver bisogno del prossimo. Scusa papà, ma non posso far crollare quel muro che ho rialzato intorno a me, mi protegge. Lo allontano freddamente.
Albus: devo andare.
Harry: sai, nonostante io sia tuo padre, quasi non ti conosco e molte volte non ti capisco. Non so perché mi allontani. Non so perché sai il serpentese. Non so il motivo del tuo legame con l'erede del signore oscuro. Non so perché sei...
Come sono papà? cupo, associale, inspiegabilmente stronzo...?
Harry: l'unica cosa che conosco di te è la tua straordinaria intelligenza. Ti senti fuori posto, un pesce fuor d'acqua. Non ti comprendo come i tuoi fratelli, è vero, ma non ti cambierei mai. Tu non sei cattivo. Non hai niente di sbagliato.
"E allora perché mi sento così fuori contesto, quasi di troppo? Perché sono così? Cos'è tutta questa oscurità in me? Per favore dimmi che cos'è quest'ombra che riflette in me? Papà, anche se tu lo neghi, sento che c'è qualcosa in me di sbagliato, mi sento sbagliato. A volte mi sento quasi soffocare." vorrei rispondergli, ma ovviamente non lo faccio.
Albus: lo so.
Harry: non è vero, non lo sai.
Albus: devo andare.
Harry: puoi respingermi quanto vuoi. Puoi costruire mille muri intorno a te. Puoi nasconderti dietro i tuoi comportamenti da strafottente. Ma per me resterai sempre quel bambino che si nascondeva dietro le mie gambe quando c'era tanta gente spaventato.
Ho sempre odiato stare in mezzo alle persone. Da piccolo detestavo soprattutto chi squittiva con quella vocina insopportabile in falsetto "uh che bel bambino!" " che occhi particolari che hai, assomigli molto ai tuoi genitori e ai tuoi fratelli, tranne gli occhi... anche se sono sempre verdi... sono...sono così... si, sono particolari". Ad Hogwarts i miei compagni hanno trovato il "sono così...", e da particolari diventarono da serpente. Mi ricordo perfettamente le parole di scherno di mio fratello maggiore. Ci odiavamo ancora. Lui si faceva beffe di me davanti i suoi amici grifoni ed io rispondevo a tono con la mia solita ironia da stronzo. Lo facevo solo per proteggermi. Quando disse quella frase per un attimo rimasi stupido e in qualche modo ferito. "Non hai solo gli occhi da rettile, ma anche la lingua biforcuta. Non mi spiego come fai ad essere di famiglia". Non me lo spiego neanch'io.
Harry: rimani sempre l'unico che riusciva calmare gli attacchi di panico di Lily.Ci riuscivo perché ne soffrivo anch'io, ma in silenzio.
Harry: il ragazzino che ho accompagnato alla stazione, dove l'ho rassicurato per il suo primo giorno di scuola.
Albus: è finita questa smielata – mio padre ignora il commento e va avanti.
Harry: resti sempre il bambino, ora ragazzo, che riesci a guardare più in là delle apparenze. Resti sempre quel ragazzo che con due parole ti riesce a far sentire uno schifo, ma spiegabilmente riesce a consolare chi ne ha bisogno. Resti sempre mio figlio."be', a volte vorrei anch'io che non fossi mio figlio" è stata una pugnalata al cuore quella frase, ma non l'ho mai dato a vedere e ho fatto finta che non mi importasse. Non lo pensava veramente, lo so, ma sono stato io, forse lo volevo anche, a fargli pronunciare quelle maledette parole. Riesco solo a tirare fuori il peggio delle persone.
Albus: interessante, ora vado. – dico freddamente e distaccato dalle sue parole.
Entro in camera e trovo Scorpius con la valigia già pronta. Lui, così diverso da me, mi fa sentire giusto. Lui sa come si sente a sentirsi "il diverso".
Scorpius: ehi, ho finito di preparare la valigia per domani. Se vuoi ti aiuto con le tue.
Albus: si, grazie.
Scorpius: comunque ho preparato uno zainetto con tutto l'occorrente per ogni divergenza che potremmo incontrare.
Albus: come la borsetta di mia zia.
Scorpius: esatto
Finito di fare le valige sentiamo qualcuno bussare.Albus/Scorpius: avanti!
Entra la mia sorellina in lacrime e ci salta addosso facendoci cadere tutti e tre sul mio letto.
Lily: dovete proprio andare.
Albus: si ma torneremo.
Lily: mi mancherete tanto.
Albus: anche tu. Sei la mia sorellina preferita, lo sai.
Lily: sono l'unica.
Scorpius: ti vogliamo un mondo di bene, ma così ci stai soffocando.
Lily: scusate – dice staccandosi e noi finalmente possiamo respirare.
Albus: andrà tutto bene – gli sussurro asciugando le lacrime che bagnano in suo viso lentigginoso.
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innamorato del mio migliore amico- scorbus ❤️
FanfictionAvete presente quando perdi la testa per qualcuno, ma quel qualcuno è il tuo migliore amico è ti rompe I cocomeri parlando della sua crush. Tu gli sbavi dietro, ma davanti a lui c'è solo quella stronza e a te rimane solo il cibo dove sfoghi il tuo d...