Dieci secondi

5.1K 266 89
                                    

"Buongiorno signorina Renold, dormito bene?" la voce di Green echeggiò per tutto il corridoio facendomi rendere conto di quanto fosse inutile avere un colloquio prima dell'inizio della lezione di Pozioni; aveva a cuore le mie difficoltà nella sua materia e approfittò di avermi incontrata casualmente per parlare.
Non perse tempo ad avvisare Silente della mia condizione e neanche a ritagliare un po' di tempo per potermi aiutare.
Ma io non volevo il suo aiuto.

"Sì, lei?"

"Oh benissimo. Non vedo l'ora di iniziare. Signorina, si sieda. Lei ha un problema: molti maghi alla sua età hanno già il pieno controllo dei loro poteri e fanno cose inimmaginabili. Ha bisogno di aiuto e io sono qui per questo. Faccia così: venga domani qui per fare pratica. La avverto...non sarà facile."

"Lo so benissimo ma non è costretto a farlo."

"E' mia alunna, devo aiutarla, è mio compito."

"Va bene, allora grazie." sorrise e proseguì dritto a sè mentre io presi posto ad uno dei primi banchi.
Dei libri vennero poggiati accanto a me e da un anello al dito riconobbi di chi fossero. Draco girò lo sguardo verso di me come se si aspettasse un saluto che negai.
Non gli avrei dato la soddisfazione di riprendere i rapporti di prima...non dopo essersi comportato da stronzo.

"Seduti." la voce di Piton serpeggiò facendosi spazio tra i banchi, il suo mantello somigliava alla coda di un serpente alla ricerca di una preda e il suo sguardo così misterioso e arrogante lo rendeva più oscuro di quanto già non lo fosse "andate a pagina quarantacinque, capitolo ottavo e leggete le istruzioni."
Parlava della creazione di una pozione in grado di cambiare il colore dei capelli; ciò mi intrigò perchè spesso avevo pensato a renderli rossi o più chiari.

"Formate le coppie." rimasi a fissare il libro e ogni mia speranza di poter lavorare con un compagno che non fosse lui, andò in fumo quando Piton posizionò il calderone in mezzo a noi "voi due, a lavoro." alzai gli occhi al cielo e spostai il libro per avere più spazio sul banco da lavoro.
Durante la preparazione della pozione non pronunciammo parola, ci scambiammo solo qualche sguardo di sfida alternato ad uno sguardo che non trapelava alcuna sensazione.

L'atmosfera era fredda, palpabile.

"Dovrai prendere la buona abitudine di parlarmi, visto che mia madre ha appena invitato te e la tua famiglia a casa mia per una cena tra amici domani sera. Non dirmi che hai intenzione di evitarmi per tutta la serata." sussurrò scandendo bene l'ultima parola.

"Sai Draco, a quanto ho capito tua madre non sa che mi hai ignorato per tutti questi anni e sarei proprio curiosa di chiederle dove ha riposto le lettere che ti ho inviato in cui ti chiedevo di Hogwarts perchè sinceramente non ricordo. Quindi no, non ho intenzione di stare zitta." spostai le mie pupille verso di lui che intanto aveva serrato le labbra.

"Stai cercando forse di vendicarti? Ieri mi sembravi più propensa a fare pace."

"Pace? Sei in ritardo di sei anni per la pace."

Quando il professore se ne andò a fine lezione, dopo aver valutato i lavori, si alzarono in piedi i gemelli Weasley con un sorriso stampato in faccia.
Fred si posizionò davanti alla cattedra e George al lato della lavagna.

"Ragazzi, Grifondoro e Serpeverde." iniziò Fred "questa sera, si terrà nella Sala Comune Grifondoro....una serata."

"Spero stiano scherzando." borbottò Draco aggrottando le sopracciglia.

"Io invece lo trovo divertente." risposi convinta.

"Perchè non ci hai mai partecipato."

"Che intendi?"

Just Friends ; Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora