Appena entrano, la cosa che attira di più l'attenzione è un gran via vai di persone che percorrono le stanze di un grande edificio dal soffitto molto alto. Andrea si ricorda bene del posto: si dice che un tempo, quando la città era ancora un piccolo villaggio sperduto nel nulla, l'edificio fosse la dimora estiva di una famiglia benestante che ogni anno andava in villeggiatura a C., ma ad un certo punto i ricchi proprietari smisero di presentarsi. Per quanto riguarda loro, nessuno sa che fine abbiano fatto.
C'è chi ogni tanto si ferma a osservare i quadri alle pareti, con le complicate figure che contengono. Arte astratta la chiamerebbe qualcuno, ma la loro creatrice non è della stessa opinione. Lei sta passando il tempo a studiare come i partecipanti della mostra interpretano le sue opere: c'è chi si limita a guardare per qualche attimo, altri approfittano dell'occasione per fare qualche fotografia, c'è anche chi trova molto divertente invertire i ruoli e mettere sé stesso al centro dell'obbiettivo. E non potevano mancare i famigerati e intelligentissimi appassionati d'arte, che parlano a tutti gli altri pavoneggiandosi del loro presunto sapere enciclopedico. Moira reagisce ad ognuno di questi presenti, a volte divertita e a volte disgustata, ma sempre senza scordarsi che loro non sanno cosa c'è dietro la nascita di un capolavoro.
"Gentile da parte del sindaco concedere questo locale per la mostra, non trovi mia cara?"
Lei si volta e incontra lo sguardo di suo marito: "Almeno potremo utilizzarlo per uno scopo pratico, invece di tenerlo chiuso come è stato da anni a questa parte."
In un altro stanzone dell'edificio due ragazzi stanno l'uno accanto all'altro. Davanti a loro c'è un quadro dai colori così intensi da sembrare un mondo a sé rispetto alle pareti bianche su cui è appeso. All'interno della cornice c'è una singola linea di colore giallo, interrotta a metà strada da un essere umano dall'aspetto mostruoso che sembra frantumare l'immagine. In basso a destra si può vedere la firma dell'autore: una linea seghettata, che dovrebbe rappresentare la sua iniziale.
"Tu cosa pensi che vuol dire? Sono io che non lo riesco a capire o non vuol dire niente?" chiede Pietro sorridente.
Simone raddrizza la schiena di scatto e improvvisa una risposta: "Certo, sì!... Cioè, Intendo dire, forse c'è, prova a immaginare che..."
L'amico si accorge che l'ha colto troppo alla sprovvista: "Ma che hai? Stai tranquillo che non hai nulla di cui preoccuparti, nessuno potrebbe mai fare qualcosa di storto ad un ragazzo simpatico e gentile come te..."
Simone inizia a sorridere, quasi si lascerebbe scappare una risata, non perché lo trova ridicolo ma proprio perché lo fa sentire davvero felice. Con Pietro è sempre così.
"E anche basso! Scommetto che, tipo, il primo giorno di scuola qualcuno ti ha preso per i capelli e ti ha sollevato per aria perché non riuscivi a vedere la lavagna!" aggiunge dopo l'altro.
Il commento del suo amico non lo ha divertito molto. Imparerà mai a tenere la bocca chiusa? Ovviamente no, ma forse è questo il punto. Certe persone sono fatte così, non c'è altra spiegazione. Dopo essersi ricomposto risponde: "È successo, Pietro. È successo davvero una volta."
Pietro stringe i denti e distoglie lo sguardo, mentre pensa a una scusa per cambiare argomento. A un certo punto riprende come se nulla fosse successo: "Comunque quella cosa nel quadro secondo me è Andrea."
Stavolta Simone riprende a ridere: "Aha! Der war gut! Pietro, sarò onesto con te. Tu mi diverti un sacco ogni volta."
Il suo amico lo guarda senza dire parola. Per qualche motivo, vederlo felice non ha prezzo. Sarebbe stato più facile se, tanto per cominciare, non avesse mai fatto quel commento, ma pare che la giornata stia andando bene comunque. Simone gli si avvicina di nuovo, invitandolo ad andare da qualche altra parte. Pietro accetta e i due abbandonano la stanza.
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Una Macchia Sul Volto
Fantasy[COMPLETATA E IN ATTESA DI UNA FUTURA REVISIONE] Vincitore del concorso "Arcobaleni" di @unicornwishes e @chiccaflower (LISTA SEPPIA) Questa è la storia di Andrea Ignoto, un ragazzino del liceo con un'enorme macchia scura sul suo volto ed un tem...