Andrea va di corsa a prendere la sua bicicletta, non vede l'ora di vedere altre cose straordinarie di persona. Un modo come un altro per affrontare la monotonia.
"Mamma! Papà? Dove siete?"
"Eccomi. Cosa c'è, piccoletto?" risponde il padre.
"Posso uscire stamattina? Ho delle cose importanti da fare, devo sbrigarmi."
"Proprio oggi? Ti sei dimenticato che giorno è?"
Andrea accende per di fretta la luce del suo orologio digitale: ore 8:07 del mattino, 24 Maggio... "Ma certo, so perfettamente che giorno è oggi! Oggi è... domenica?"
"Esatto ragazzo mio! Una domenica molto particolare infatti. Quest'oggi la tua cara mamma esporrà i suoi nuovi dipinti alla mostra d'arte al centro, e se la memoria non mi inganna, tu avevi promesso che avresti dato una mano a spostare tutte le cose che le serviranno. Non è vero?"
Il padre aveva ragione: la madre di Andrea aveva presentato le proprie opere ad un ricco filantropo nato e cresciuto a C., lui era stato così colpito dai dipinti di Moira, che aveva persino proposto all'amministrazione comunale di organizzare una grande iniziativa per esporre le opere in centro città; Inutile dire che il comune fu più che felice di appoggiare il progetto, soprattutto visto il grande contributo economico che l'appassionato d'arte aveva fornito. La madre aveva chiesto una mano d'aiuto ad Alberto e Andrea per spostare tutti i dipinti senza farli rovinare, Il ragazzo aveva accettato ma... si è dimenticato di tutto in un paio di giorni.
Andrea chiede umilmente scusa: "Beh, ecco, veramente io stamattina vorrei stare via fino a pranzo... Scusate se non mantengo mai le mie promesse, ma..."
"Qual è la gravissima questione per cui non puoi aiutarci anche stavolta?" lo interroga il padre, aspettandosi una scusa valida nel minor tempo possibile.
"Scusate, è difficile da spiegare..." risponde titubante Andrea. Se provasse a dire loro cosa sta accadendo davvero, ci sarebbero pochissime probabilità di essere creduto.
Il padre si accorge che sta mettendo Andrea a disagio, perciò getta la spugna: "Non c'è bisogno di scusarti! Tu vai tranquillo, mi occuperò di tutto!"
Lui non ha mai reputato suo figlio come un cattivo ragazzo, anche se a volte quando la sua impazienza ha la meglio finisce per comportarsi in maniera... bizzarra.
Andrea, sollevato, sospira: "Grazie, non me lo merito, davvero. Appena torno cucino tutto io, davvero, lo..."
'Meglio che non prometti niente, prima che va a finire come al solito!' interviene una voce nella sua testa.
"D'accordo, l'importante è che ti rendi utile in qualche modo." lo rassicura lui.
"Un'ultima cosa, prima che vai... Possiamo sapere cosa c'è che non va?"
Andreai inventa qualcosa al volo: "Non so se riuscirò a farvi capire, ma... È un momento molto confuso, certe cose non sembrano più le stesse e temo che in un qualunque momento tutto possa andare tutto storto, e che io non possa risolvere nulla."
"Ho capito, anch'io avevo l'ansia alla tua età, se questo ti farà stare meglio fai pure."
"Papà, non è questo il problema!!!" sbotta arrabbiato Andrea.
"E allora cosa ti fa stare così male?" chiede Alberto. Il figlio non risponde.
"Quindi? Non abbiamo tutto il giorno!" ripete il padre.
"Va-va bene, sì, diciamo che è qualcosa del genere." balbetta Andrea mentre gli dà le spalle. Il padre lo saluta con la mano e rientra in casa, sapendo che suo figlio non lo ha neanche notato. Andrea si allontana a passo svelto, con il suo zaino speciale già pronto con tutto l'occorrente per uscire in bicicletta.
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Una Macchia Sul Volto
Fantasy[COMPLETATA E IN ATTESA DI UNA FUTURA REVISIONE] Vincitore del concorso "Arcobaleni" di @unicornwishes e @chiccaflower (LISTA SEPPIA) Questa è la storia di Andrea Ignoto, un ragazzino del liceo con un'enorme macchia scura sul suo volto ed un tem...