Capitolo 16: Sale sulle ferite

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-Il ventiquattro gennaio? Ma è fra un mese!-esclamò Mary, guardando il figlio e Castiel con fare apprensivo. -Siete sicuri di non voler ritardare almeno un po' di più?
-Mamma, abbiamo deciso.-Dean le prese le mani. -Ci sposeremo il giorno del mio compleanno. Castiel non ne ha uno, quindi non possiamo neanche decidere in base a quello, perciò ci sembrava la scelta più azzeccata.
-Ma Castiel ha un compleanno.-mormorò Gabriel, finendo di bere il suo caffè. -È il venti agosto.-specificò.
Castiel si leccò le labbra. -Gabriel, è una data che non ha un fondamento. Quando siamo nati nemmeno esistevano i calendari.
-Beh, la mia è una approssimazione per eccesso. E poi, sei decisamente del Leone.-ridacchiò.
L'angelo alzò gli occhi al cielo. -Compleanno o meno, Mary, abbiamo fatto la nostra scelta.-sorrise appena. -So che abbiamo poco tempo, ma...non siamo da soli.
-Anche a costo di fare un patto col Diavolo, riusciremo ad organizzare il matrimonio.-aggiunse Dean, stringendo a sé il fidanzato con un braccio.
-Stavate parlando di me?-Lucifer entrò in cucina con un sorriso smagliante.
-In effetti sì, Luci.-disse Gabriel. -Dobbiamo organizzare il loro matrimonio in un mese.-indicò Dean e Castiel.
-Un mese? Cos'è Cassie, sei incinto?-ridacchiò il Diavolo. -Ero certo che papà ti avesse avvisato per quanto riguarda le protezioni.
Castiel si passò una mano sul viso. -Il ventiquattro gennaio è il compleanno di Dean.-spiegò, cercando di mantenere un tono calmo.
-Beh, si può fare al Lux.-disse Lucifer. -C'è tanto spazio, anche se non credo ci saranno moltissimi invitati.
Dean era sorpreso. -Ci...faresti usare il tuo locale? Davvero?
-Certamente. Siete parte della famiglia, no?-si leccò le labbra. -...a patto che io possa invitare anche Amenadiel.
-Scordatelo!-esclamò Castiel, scattando in avanti. -Non lo inviterò al mio matrimonio, mi ha già rovinato abbastanza la vita!
Dean prese il fidanzato per le spalle. -Cas.-lo guardò negli occhi. -Sta' tranquillo, non lo inviteremo, se non vuoi.-sussurrò. L'angelo riprese a respirare lentamente.
Lucifer guardò il fratello. -Cassie, mi dispiace.-mormorò. -È solo che...Amy ora è un uomo diverso, rispetto a come te lo ricordi. Te lo posso giurare su quello che vuoi, farò in modo che non faccia lo stronzo.
Castiel fissò il fratello maggiore. -Puoi davvero giurarmi che sia cambiato?
-Te lo giuro.-Lucifer mise una mano sul proprio petto. -Parola di Diavolo.
Dean sospirò. -Direi che...dobbiamo iniziare a stilare una lista. Quanti altri fratelli devi contattare, Cas?-si lasciò sfuggire una risata.
-Oh, preparati, Dean.-rise Gabriel. -Abbiamo minimo un milione di fratelli.
-Che non inviteremo.-specificò Castiel. -Non voglio un matrimonio grande, mi...mi bastate voi.-sussurrò.
-Vedremo chi si trasformerà in sposozilla per primo.-rise Lucifer, guardando la coppia.
-Chi è che dovrebbe trasformarsi in sposozilla?-Samantha entrò in cucina in pigiama. Si diresse subito verso Lucifer, abbracciandolo e immergendo il viso nel suo petto. -Io scommetto su Dean.-bofonchiò poi, chiudendo gli occhi.
-Ehi!-esclamò l'interpellato. -Perché dovrei essere io sposozilla?
-Perché sei sempre stato la regina del melodramma.-rispose Mary. -Anche da piccolo.-incrociò le braccia al petto.
Lucifer si strinse addosso la cacciatrice. -Beh, abbiamo un mese per organizzare il tutto, e...propongo di dividerci i compiti.-mormorò.
-Quindi vuoi organizzare tu il matrimonio?-chiese Castiel. -Sei sicuro?
-Vuoi lasciarlo in mano a Gabriel?-disse il Diavolo. Castiel scrollò la testa con decisione. -Gabriel sostituirebbe le fedi con...un altro tipo di anelli.-quasi rabbrividì.
-Ma allora li hai visti i miei film!-esclamò l'arcangelo, sorridendo.
-Solo uno, e non credo di voler più ordinare una pizza a domicilio.-sussurrò l'altro, passandosi una mano sul viso.
Mary guardò Samantha, ancora abbracciata a Lucifer, che le stava accarezzando quasi distrattamente i capelli. Sentì subito un calore nel petto, era felice che la figlia avesse trovato qualcuno in grado di rispettarla e di amarla.

-Mamma! C'è posta!-esclamò Dean, tornando dalla buca delle lettere con un paio di buste, mettendole sul tavolo. Mary ne prese una.
-È...da parte di tuo padre.-disse in un sussurro.
Samantha si voltò di scatto, quasi facendo cadere la tazza che aveva in mano. La appoggiò sul ripiano della cucina e si avvicinò alla madre, appoggiandole una mano sulla spalla. -Vuoi che legga io?-sussurrò, ma la donna aveva già aperto la lettera. Dopo qualche secondo di lettura si coprì la bocca semiaperta con la mano, lasciandosi sfuggire un suono sorpreso.
-Sono...sono le carte del divorzio.-sussurrò con un filo di voce. -Dice che vuole...sposare la sua nuova fidanzata, e che devo firmare.-si leccò le labbra. Sentì come se un grosso macigno le fosse caduto sulle spalle.
Samantha strinse i denti, poi tirò un pugno contro la parete rivestita in legno, ammaccandola. Dean si avvicinò alla madre e la abbracciò. -Non sei obbligata.-mormorò. -Non devi farlo, se non vuoi.
-Io voglio.-disse Mary, superato lo shock iniziale. -Così riuscirò ad estromettere vostro padre dal testamento. È l'unico modo.-prese una penna dal portamatite sul davanzale e iniziò in silenzio a firmare.
I tre angeli entrarono in cucina completamente bagnati dalla testa ai piedi, piuttosto sporchi di terra. -Abbiamo tentato di usare Gabriel come parafulmine ma...lui è scappato. E ha iniziato a piovere e ci siamo rotolati nel fango.-disse Castiel, tutto d'un fiato. Notò poi l'espressione dei Winchester. -Che è successo?
Gabriel schioccò le dita e ripulì se stesso e i suoi fratelli, poi si avvicinò a Mary. -Sono...moduli per il divorzio.-constatò. -Vuoi...divorziare da John?
-È lui che gliel'ha chiesto.-sibilò Samantha, mentre prendeva del ghiaccio da appoggiare sulle nocche ferite.
-John...intendi tuo padre?-Lucifer si voltò verso di lei. -Beh, da quel che mi avevate detto, non è che  fosse mai stato esattamente un gran marito, o un gran genitore.-guardò poi il cognato, che stava scrollando la testa vigorosamente.
Dean annui. -Quante volte ho...cercato il coraggio di difendere me e mia sorella.-mormorò. -Ho così tante cicatrici addosso per colpa della sua cinghia che ho perso il conto.-aggiunse. Castiel gli prese la mano, stringendogliela appena.
Mary sospirò, prendendo l'altra mano del figlio. -Era compito mio proteggervi, e non l'ho fatto.-mormorò. -Eravamo tutti succubi di quell'uomo. Beh...tutti tranne Samantha.
Il gruppo spostò lo sguardo verso la cacciatrice, che abbassò subito lo sguardo. -Io sono scappata.-sussurrò. -Non volevo continuare a cacciare, non volevo...essere come Dean e papà.-si leccò le labbra. -Ma quando lui ha trovato la Coppa, e ha maledetto la mamma...ho capito che era colpa mia.-deglutì le lacrime. -Non ero qui ad aiutarla, Dean cacciava in solitaria già da tre anni...-scrollò la testa, asciugandosi il viso con la manica del maglioncino. -Da allora ho deciso di riprendere a cacciare con mio fratello.-guardò sua madre. -Non sono riuscita a salvarti, mamma, ma almeno ho tenuto Dean lontano dalla morte per un po'.-rise appena, fra i singhiozzi.
Gabriel fissò per un attimo Samantha. -Sam, sai bene cosa penso di tutta questa storia.-sussurrò. -E sai bene che se fosse dipeso da me John Winchester sarebbe già nelle viscere dell'Inferno...
-Oh, a questo posso pensarci io.-sorrise Lucifer beffardo, poi si avvicinò a Samantha. -Non darti colpe che non hai.-le prese il viso fra le mani. -Tuo padre è una persona orribile, e posso giurarti che finirà così in profondità che potrebbe spuntare in Purgatorio da un momento all'altro.-le sussurrò sulle labbra, per poi baciarla delicatamente.
Lei chiuse gli occhi, staccandosi dopo qualche secondo dall'altro. -Lucifer, se mio padre avesse il coraggio di presentarsi qui...-deglutì. -...tienimelo lontano. Fate in modo che non mi capiti sotto tiro.-sussurrò, voltandosi poi verso Gabriel e gli altri.
Castiel annui. -Ci assicureremo che non faccia più del male a nessuno.-mormorò, appoggiando la testa sulla spalla di Dean, che guardò la madre.
-Mamma, domattina andrò all'ufficio postale per imbucare quelle carte.-disse. -Così non dovremo più preoccuparci di lui.-le sorrise appena.
Mary annui, assorta nei suoi pensieri.

-Sei sicuro di volerti sposare al Lux?-Samantha stava aiutando Dean a rifare i letti. Mary era andata a sdraiarsi in camera sua, era troppo esausta dalla giornata.
-Beh, Lucifer è stato molto gentile, e mi piace quel posto.-mormorò il fratello, mentre sprimacciava un cuscino.
-Quindi ci... sposteremo tutti a Los Angeles, entro la fine del mese.-abbassò lo sguardo, cercando di sistemare la trapunta.
-Cosa ti preoccupa?-si fermò, guardando la sorella.
-Non so...cosa fare.-sussurrò. -Lucifer resterà a LA, lì ha tutti i suoi amici, ha il locale, la polizia...-scrollò la testa.
-E non sai se avrà posto anche per te?-incrociò le braccia al petto.
-Non so se posso mollare tutto e stare con lui.-mormorò. -Non so se lui effettivamente mi voglia nel suo mondo, non so se...
-Sammy, credo che tu e Lucifer dobbiate parlare.-mormorò.
-Non posso lasciare qui la mamma.-disse poi lei, sospirando. -L'ho già abbandonata una volta, non...
-Ci saremo noi con lei. Anche Gabriel, credi che se ne andrà tanto facilmente da qui?-ridacchiò.
-Beh, nessuno lo schioderà da quella cucina.-si lasciò sfuggire un sorriso.
-Sammy...non permettere al tuo passato di buttarti giù.-sussurrò, accarezzandole il viso, poi la abbracciò. -Mi dispiace che tu abbia passato tutto quello che hai passato, ma...è trascorso del tempo. Puoi permetterti di lasciarti andare.
Samantha guardò il fratello negli occhi. -...grazie, Dean.-sorrise appena. -È bello sapere che a volte ti prendi le tue responsabilità di fratello maggiore.
L'altro fece una smorfia. -Io sono un fratello maggiore fantastico.-specificò, riprendendo a sistemare i cuscini. La sorella scrollò la testa.

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