Dopo quasi un mese Lucifer credeva di stare per impazzire.
Le giornate nel bunker erano pressoché tutte uguali, e il fatto che la luce del sole fosse ben poca là dentro rendeva il tutto ancora più insopportabile.
Dean aveva proposto a Lucifer di aiutarlo con i mezzi di trasporto nel garage, un vero e proprio museo di auto e moto d'epoca, ma il Diavolo era una persona che si stufava facilmente, così aveva abbandonato quel progetto e passava le giornate a vagare per quell'immenso labirinto di corridoi e stanze.
Samantha si era buttata a capofitto nel lavoro, spesso si dimenticava di mangiare o di dormire, tanto era assorta nella creazione del database digitale. Spesso Lucifer la guardava lavorare e si preoccupava, per quanto lei sembrasse consumata. La morte della madre e il ritorno del padre di certo non le avevano fatto bene.
-Posso farti parlare con Linda, se può farti stare meglio.-mormorò una sera, mentre si mettevano a letto nella loro stanza. -Basta calcolare il fuso orario giusto.
-L'ultima volta hai sbagliato i calcoli e hai chiamato Chloe alle due del mattino.-disse la cacciatrice, sistemandosi sotto alle coperte. Quel posto era dannatamente gelido, ancora doveva capire come far funzionare al massimo le caldaie.
Lucifer se la tirò addosso, dandole un bacio sulla fronte. -Non dovresti lavorare così tanto.-sussurrò. -Non hai qualcuno che potrebbe aiutarti con queste cose?
Samantha si leccò le labbra. -Potrebbe...esserci una persona.-mormorò. -Ho...un'amica, lei...è un genio dell'informatica.-sospirò. -Ma non ho contatti con lei da parecchio.
-Com'è possibile?-aggrottò la fronte. -È tua amica.
-Ma è anche una cacciatrice.-sospirò. -Un po' impacciata, ma pur sempre una cacciatrice. E sai bene che tendiamo a sparire, di tanto in tanto, soprattutto durante le cacce.
-Dean potrebbe sapere dov'è.-la guardò. -O conoscere qualcuno che potrebbe saperlo.
-Gliene parlerò domani.-si sporse per baciarlo sulle labbra. Lucifer allungò le mani verso il suo fondoschiena, lei gli accarezzò il viso. -Stasera sei piuttosto impaziente...
-Non sai che il freddo si combatte meglio nudi?-sussurrò sulle sue labbra. -Lo faccio per evitarti di morire assiderata...
-Oh, si.-rise, accarezzandogli il petto nudo. -Giuro che per il prossimo Natale ti compro un pigiama. Non puoi dormire sempre...così.
Lui le abbassò appena i pantaloni di flanella, accarezzandole poi un fianco. -Così come?-ridacchiò a bassa voce. -Estremamente sexy e provocante?
-Estremamente svestito.-lo baciò ancora, stavolta con più passione, mentre lui si spostava sopra di lei.Bussarono alla porta del bunker, e Castiel si allarmò subito. Samantha, invece, mollò la catalogazione sul tavolo della biblioteca e corse ad aprire. Vide l'amica dai capelli rossi, ed emise un urletto di gioia, abbracciandola con forza.
-Sammy...mi stai soffocando!-esclamò Charlie, ma quando la cacciatrice si staccò lei ricambiò con una stretta ancora più forte. -Mi sei mancata, sorellina.-sussurrò.
Gabriel, Lucifer e Dean accorsero dalla cucina, avendo sentito la porta aprirsi e poi degli strani versi. Il Diavolo credeva che qualche creatura sovrannaturale si fosse introdotta nell'atrio sfondando la barriera magica.
-E quella chi è?-chiese Gabriel, perplesso. Dean, invece, salì di corsa le scale per abbracciare l'amica.
-Dean!-disse la rossa, felice. -Sono...sono così contenta di vederti!-gli diede poi un pugno scherzoso sulla spalla. -Questo è per non avermi detto che ti eri fidanzato, né che ti sei sposato.-incrociò poi le braccia al petto.
-Mi dispiace, Charlie...abbiamo fatto molto in fretta.-ridacchiò. Samantha e Dean entrarono nel bunker, ma l'altra non ci riuscì.
-Giusto.-disse la cacciatrice. -Il nuovo sistema d'allarme di Gabriel.-scrollò la testa. -Io, Samantha Winchester, do il permesso a Charlie Bradbury di entrare.-recitò solennemente. La rossa mise piede all'interno, tirando un sospiro di sollievo.
-Gabe si è ispirato a The Vampire Diaries.-spiegò Dean, guardando l'arcangelo al piano di sotto. -Beh, quel poco che ha visto. Ha mollato la presa dopo tre stagioni.
-Posso capirlo.-disse Charlie, scendendo le scale. -Dopo la terza peggiora parecchio.-si avvicinò ai tre in piedi di fronte al gigantesco tavolo della biblioteca. -Quindi voi siete...i tre angeli?
-Attenta a chi chiami angelo, rossa.-disse Lucifer, piccato.
-Quindi tu sei Lucifer!-esclamò. -Io sono Charlie, io e Samantha eravamo compagne di stanza al college.-gli porse la mano.
Castiel aggrottò la fronte. -Samantha mi ha parlato di te, ma...credevo fossi in Alaska, ora.-mormorò.
-Oh, lo ero.-annui. -Ma mi annoiavo, così ho ripreso a girare per l'America alla ricerca di casi da risolvere.-ridacchiò.
-Sei una cacciatrice anche tu.-disse Gabriel. Charlie gli sorrise.
-Una specie, sì.-mormorò. -Ho iniziato dopo che Samantha è tornata a casa dal college. Lei mi aveva raccontato tutto del mondo sovrannaturale, all'inizio non volevo crederci ma...poi al campus è arrivata una Succube e io e la mia cara compagna di stanza l'abbiamo messa ko.-Samantha le mise un braccio attorno alle spalle, sorridendo. -Così abbiamo fatto definitivamente amicizia e...beh, il resto è storia.
-Io sono Gabriel.-mormorò l'arcangelo. -Sto andando a preparare il pranzo, richieste particolari?-indicò poi il corridoio.
-Gabriel...quel Gabriel? Quello dell'Annunciazione?-chiese Charlie, scioccata. Gabriel si illuminò in viso.
-Ecco, ci risiamo...-Samantha si coprì il viso con una mano. -Io vado in sala macchine!-esclamò.
-Io ti seguo!-disse Dean, cercando di svicolare dall'ennesimo racconto della visita alla "vergine" Maria.
-Gabe, magari stasera a cena, eh?-Lucifer appoggiò la mano sulla spalla del fratello. -Così magari puoi finalmente dirci il perché dell'asino e del bue, mh?Charlie premette invio sulla tastiera del gigantesco computer centrale del bunker nella sala macchine. -Credevo che il TARDIS fosse complicato, ma questo...-mormorò, tentando un'altra combinazione di caratteri.
-Charlie, non siamo Dottori.-mormorò Samantha. -Puoi fare qualcosa per il riscaldamento? Si gela, di notte.-sospirò.
-Quello l'ho già sistemato, ora sto cercando di modificare l'intensità delle luci.-si leccò le labbra. -Questo posto è un vero Inferno.
-Almeno all'Inferno faceva caldo.-borbottò la Winchester. -Che ne pensi?-chiese poi.
-È un gran bel casino, ma ci si può lavorare.-disse.
-Mi riferisco a Lucifer.-specificò, passandosi una mano fra i capelli sudati. -Credo che tu abbia alzato troppo la temperatura, ora.- si sventolò con una mano.
-In realtà ci sono a malapena ventidue gradi, Sammy.-mormorò, avvicinandosi all'amica. -Stai bene? Stai letteralmente sudando freddo.-disse, preoccupata.
Samantha deglutì. -Non...non mi sento...-ebbe un conato di vomito, e rimise la colazione nel cestino della spazzatura lì vicino. Si mise in ginocchio, cercando di riprendere fiato.
-Hai mangiato o bevuto latticini, stamattina? Lo sai che sei intollerante.-la ammonì, guardandola. Era estremamente pallida.
-No, no, non...-tossì. -Sto bene, Charlie. Davvero.-si alzò in piedi, ma ebbe un capogiro e si dovette reggere a uno dei macchinari.
-Vado a chiamare Lucifer.-mormorò la rossa, ma Samantha la bloccò, prendendola per un polso.
-No.-disse, supplicandola con lo sguardo. -Al...al massimo chiama Castiel, ma non Lucifer, o Dean, o peggio ancora Gabriel.
-Perché Gabriel dovrebbe essere il peggio, in questo scenario post apocalittico?-scherzò. -A me sembra una brava persona.
-Perché è il mio ginecologo, e il mio medico, e se sto male poi potrebbe...ingigantire la cosa.-scrollò la testa. -E se si ingigantisce, Dean si preoccupa e mi inchioda a letto finché non sto meglio.
-È così apprensivo?-aggrottò la fronte. Samantha annui in silenzio, poi riprese a respirare normalmente.
-Probabilmente è stato un calo di pressione.-mormorò. -Li ho da almeno una settimana, nulla di cui preoccuparsi. Forse mangio troppo poco.-alzò le spalle.
-Se lo dici tu.-disse la rossa, poi accese alcuni interruttori. -Et voilà, riscaldamento e luci sono perfettamente funzionanti!
Samantha abbracciò l'amica. -Grazie, Charlie.-sorrise. -Ora dovrai aiutarmi con il database dei reperti, non riesco a configurare la barra di ricerca.-sospirò, spostando lo sguardo sul proprio portatile, appoggiato di fianco ai macchinari centrali.
L'altra si scrocchiò le dita. -Mettiamoci al lavoro.-sorrise.
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Hello, Agent!
FanfictionLucifer Morningstar, il Diavolo in persona, collabora da parecchio con la polizia di Los Angeles per acciuffare i cattivoni. L'FBI un giorno si presenta su una scena del crimine apparentemente non sospetta. Ma c'è qualcosa di strano in quegli agenti...