Capitolo 11: Biscotti

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Samantha guardava fuori dalla finestra, assorta nei suoi pensieri. Di fronte a sé, sul tavolo, aveva un vecchio libro sulla stregoneria che Gabriel era riuscito a reperire nella biblioteca di Alessandria, che a detta dell'arcangelo non solo esisteva ancora, ma aveva anche un custode parecchio scorbutico.
-Sammy-Pooh, ti vedo pensierosa.- mormorò Gabriel, mentre impastava per i biscotti di pan di zenzero.
-E tu non mi stai aiutando.- rispose, voltandosi per guardarlo. -Vuoi davvero continuare con questa stupida tradizione?
-Ti sono sempre piaciuti i miei biscotti.-disse. -Soprattutto quelli a forma di me.-ridacchiò.
-Fare biscotti con le sembianze dei membri della propria famiglia è inquietante.-incrociò le braccia al petto.
-Cosa è inquietante?-chiese Mary, entrando in cucina e sedendosi di fianco a Samantha.
-Gabe sta facendo i biscotti con le nostre facce, di nuovo.-mormorò Samantha.
-Oh. Mi piacciono quelli a forma di Castiel, riesci sempre a trovare l'azzurro esatto dei suoi occhi per la glassa.-sorrise la madre. Gabriel fece l'occhiolino a Samantha, che borbottò qualcosa a voce bassa.
-Sammy, è quasi Natale! Un po' di spirito natalizio!-rise l'arcangelo, assaggiando poi l'impasto. -Mmmh, delizioso.
Mary prese una mano di Samantha. -Dean e Cas sono a comprare le ultime decorazioni per l'albero, così stasera possiamo iniziare ad addobbare.-sussurrò. -Questo potrebbe essere il mio ultimo Natale con voi, non permettere a un diavolo qualsiasi di rovinarti questi momenti.-le prese il viso fra le mani.
Samantha deglutì un singhiozzo, indicando il libro. -Sto cercando di fare in modo che questo...che questo non sia il tuo ultimo Natale, mamma.- la guardò negli occhi.
-Lo so.-annui. -Ma anche se non riuscissi a trovare una cura...non importa, Sammy.-sussurrò. -Sono otto anni che convivo con questa cosa, ormai ci sono abituata.-sorrise appena. -Per una volta almeno ho tutta la famiglia a casa con me.
-Mary, troveremo una soluzione.-disse Gabriel, iniziando a stendere l'impasto con il matterello. -Parola di arcangelo.

Dean e Castiel entrarono in casa con degli enormi scatoloni in mano. Samantha sentì del trambusto e corse incontro ai due, prendendo una delle scatole e portandola in salotto.
-Castiel ha esagerato un po' con le decorazioni.-mormorò Dean, mettendosi poi una mano all'altezza del coccige. -Il prossimo anno dovremo comprare un albero più grande.
-Non sono poi così tante.-disse Castiel, aprendo una delle scatole ed estraendone una pallina di vetro color Tiffany.
-Verde acqua, Cas?-ridacchiò Samantha. -Non pensavo fossi così...raffinato.-si inginocchiò a terra di fianco all'angelo per guardare gli addobbi.
-È un colore bellissimo.-ribatté l'angelo. -Dean invece ha scelto...il rosso.-aggiunse, quasi con disprezzo, mentre prendeva una decorazione a forma di crostata di simil-plastica.
-È così carina!-esclamò Dean, prendendo dalla mano di Castiel la piccola crostata. -Ed è fragile, quindi sta' attento.
Samantha continuò a guardare in mezzo alle scatole, un tripudio di rosso e azzurrino, finché non trovò una pallina a forma di diavoletto, con tanto di corna e ali da pipistrello. Restò immobile a fissarla.
-Dean!-esclamò l'angelo. -Ti avevo detto di non comprarla!-guardò in cagnesco il compagno.
-Credevo di averla messa giù, forse è caduta nel carrello...-sospirò, prendendola dalle mani della sorella e sistemandola nella parte nascosta dell'albero. -Meglio?-ricambiò lo sguardo di Castiel, che scrollò di nuovo la testa.
Samantha si alzò in piedi, andando in cucina e prendendo il computer portatile, sistemandosi a tavola. Gabriel stava controllando la cottura dei biscotti. -Va tutto bene, Sammy?
Lei non rispose, iniziando a digitare forsennatamente sulla tastiera. Trovò finalmente il sito web del Lux, con annesse foto delle varie serate. In parecchie era presente Lucifer, ma erano tutte risalenti a quasi tre settimane prima, in quelle più recenti di lui nemmeno l'ombra. Che fosse successo qualcosa?
Gabriel si avvicinò a lei, appoggiando una mano sulla sua spalla. -Stai...guardando le foto di Lucifer?-fissò una immagine del fratello mentre suonava il pianoforte, innaffiato da una bottiglia di champagne. -Sa ancora come divertirsi.-ridacchiò.
-Non è nelle foto da tre settimane.-sussurrò. -E-E se gli fosse capitato qualcosa di brutto?-alzò lo sguardo verso l'arcangelo.
Lui sospirò. -Non posso saperlo, Sammy.-disse. -Ma sono sicuro che lui sta bene e che quasi sicuramente si sta riprendendo da una sbronza colossale.-le chiuse il computer. -Ora...mi aiuti a decorare i biscotti?-sorrise.

Verso sera suonarono al campanello. Erano tutti a tavola, stavano per cenare. Gabriel si alzò in piedi per andare ad aprire, ma Mary gli fece cenno di sedersi e si diresse verso la porta, dopo essersi messa una vestaglia pesante.
-Buonasera.-disse allo sconosciuto di fronte a sé, un uomo alto e coi capelli scuri. -Posso...aiutarla?-lo guardò negli occhi. Aveva un che di familiare.
-Sto...cercando Samantha.-disse lui, deglutendo. -È...è in casa?
Mary capì. -Sei tu.-sussurrò. -Sei il...fratello di Gabriel e Castiel.
-Mi chiamo...Lucifer, signora.-annuì. -Sono qui per...
-L'ho...capito.-lo interruppe. -Aspetta qui.-mormorò, tornando in cucina. I quattro erano ancora seduti a tavola.
-Chi è, mamma?-chiese Dean, con la bocca piena di polpettone. La donna spostò lo sguardo su Samantha, facendole un cenno con la testa.
La cacciatrice si alzò, seguendo la madre. Quando vide Lucifer sulla soglia di casa dovette reggersi al muro con una mano. Si sentì così sollevata nel vederlo, e soprattutto di constatare che stesse bene.
-Ciao, agente.-sorrise appena il Diavolo, ricambiando lo sguardo. -Ti sono mancato?-cercò di sembrare il solito Lucifer.
Lei avvicinò lentamente, affiancandosi alla madre. -Sei...sei davvero qui.-sussurrò, ancora sotto shock.
-Non sai quanto sia stato difficile trovarti, qui le case sono tutte ugual-...!- fu interrotto da Samantha, che gli si gettò quasi in braccio. Cercò di sorreggerla, ma entrambi finirono a terra nel corridoio. Il tonfo fece accorrere tutti.
-Luci!-esclamò Gabriel, vedendo il fratello disteso sul tappeto con Samantha al di sopra. -Vedo che non sei cambiato per niente, fratellino.- mosse appena le sopracciglia.
Lucifer si alzò a sedere, prendendo fra le mani il viso della cacciatrice. -Io non...non riuscivo a...stare senza di te, cacciatrice.-sussurrò.
Samantha lo guardò negli occhi. -Oh, Lucifer...- si sporse appena in avanti, ma Dean tossicchiò rumorosamente.
-Ehm...qui ci sarebbe qualcuno che vorrebbe finire la cena.-disse, incrociando le braccia al petto.
Mary guardò il figlio maggiore. -Dean!-lo sgridò.
Samantha si alzò in piedi, aiutando Lucifer, che tolse un po' di polvere dalla giacca. Nel mentre, gli altri tornarono in sala da pranzo.
-Ti...piacerebbe restare per cena?-sorrise appena, prendendogli le mani.
Mary si sporse dalla cucina. -Ti piacerebbe restare per sempre?-ridacchiò, poi fu tirata indietro da Gabriel.
-La cena...va benissimo.-rispose Lucifer, accarezzandole il viso.

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