Capitolo 18: Calzini spaiati

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Samantha si rigirò più volte nel letto, sbuffando sonoramente. Non riusciva proprio a prendere sonno. Allungò una mano verso il lato di Lucifer, trovandolo vuoto e freddo. Si alzò a sedere grugnendo qualcosa e guardandosi attorno. Era sicuramente notte fonda. Sentiva della musica provenire dal piano di sotto, e lei si ricordò che al Lux c'era una festa per il ritorno del Diavolo a LA. Ovviamente Lucifer era l'ospite d'onore. Memore di ciò che era successo la prima volta al Lux, Samantha aveva deciso di restare in camera, mangiando cibo cinese da asporto e andando a letto presto.
Sospirò, alzandosi e infilando la vestaglia rossa che Lucifer aveva lasciato sulla sedia.
Aprì la porta-finestra, uscendo sul balconcino e osservando le luci della città. Los Angeles era davvero un posto incredibile.
Sentì il telefono squillare e corse subito a rispondere.. -Pronto?-sussurrò.
-Samantha?-chiese una voce femminile dall'altra parte.
-Chloe? Che succede?-rientrò nell'appartamento, chiudendosi alle spalle la porta di vetro.
-Maze mi ha detto che sei tornata...e che Lucifer vuole che tu prenda il suo posto come consulente.-disse.
-Chloe, sono le...-guardò l'orologio sulla parete. -...le undici di sera, possiamo parlarne domani?
-Volevo solo chiederti se...ti andasse una birra.-mormorò.
Samantha sorrise. -Oh. Sì, dammi il tempo di vestirmi e-e arrivo. Ci vediamo qui sotto al palazzo.-mormorò,chiudendo la chiamata. Prese un paio di jeans neri e una T-Shirt dei Pink Floyd di Dean dalla valigia e li indossò in fretta, cercando di sistemarsi allo specchio i capelli scompigliati, poi infilò le scarpe, mandando un sms a Lucifer per avvisarlo che sarebbe stata fuori con Chloe.

-A una promettente collaborazione.-la detective Decker alzò il bicchiere per farlo scontrare delicatamente con quello della cacciatrice.
-Spero di essere all'altezza della polizia di LA, Chloe.-rise Samantha, prendendo un sorso del suo rum e cola.
-Beh, ci hai salvati da un lupo gigante, non credo che dei piccoli delinquenti potrebbero spaventarti più di tanto.-alzò le spalle. -Solo...non capisco perché Lucifer abbia rinunciato al suo posto come mio partner.
-Semplice...-si leccò le labbra. -Sia con me che con te lui è vulnerabile. Non può rischiare così tanto in una sparatoria o in chissà che altro.-si passò una mano fra i capelli, sbuffando. -Vorrei tanto non essere così pericolosa per lui.
-Lo  vorrei anche io, ma...ehi, non possiamo farci nulla.- sorseggiò dalla cannuccia. -Come...come va fra di voi?-chiese poi, guardandola negli occhi.
Samantha sospirò. -Sta...andando bene, credo.-abbozzò un sorriso. -Oggi abbiamo quasi...ecco...-arrossì appena. -...ma l'ho fermato.-concluse. -Io non-non me la sono sentita. Mi sono agitata, lui ha capito.-aggiunse.
-Beh, immagino che fare sesso col Diavolo abbia i suoi perché.-ridacchiò Decker. -Ma di sicuro arriverà il momento giusto per voi.
-Lucifer mi ha detto che non hai mai...voluto, con lui.-mormorò.
-Nah, sarebbe stato troppo strano. Io voglio bene a Lucifer, ma come a un amico.-sorrise appena. -Anche se l'ho visto nudo più di una volta mio malgrado...
-Ha questa avversione viscerale per i vestiti, vero?-ridacchiò. -A Lebanon ogni tanto usciva nudo dal bagno come se nulla fosse, mia madre ha rischiato parecchi infarti.
Chloe sorrise apertamente, poi però si fece seria. -Samantha...voglio avvertirti perché sei una brava persona, e...non voglio che tu soffra.-mormorò. -Lucifer tende ad andare a letto con qualsiasi essere che respiri e poi puntualmente lo getta via come un calzino spaiato.-sospirò. -Io spero che non capiti anche a te.
Samantha scrollò la testa. -Non...non succederà.-sorrise. -Lui tiene a me, ne sono sicura.-prese un altro sorso del cocktail, lasciandosi sfuggire un sospiro preoccupato.

Lucifer varcò la soglia del proprio appartamento con la giacca su una spalla e la cravatta sciolta intorno al collo. Era stata una celebrazione degna del re dell'Inferno, con persone che facevano sesso ovunque innaffiate da bottiglie di champagne.
Si lasciò cadere sul divano, sospirando rumorosamente e appoggiando la testa sullo schienale di pelle nera.
Samantha uscì dalla camera in punta di piedi e si sporse appena verso il salotto. -Sei tornato.-disse, sbadigliando. -Credevo sarei dovuta venire a trascinarti via con la forza.-ridacchiò.
Il Diavolo voltò appena la testa verso la cacciatrice. -Non credo...ti sarebbe piaciuto,lo spettacolo là sotto.-sussurrò. -Ho trovato Gabriel sotto due delle spogliarelliste che avevo assunto per la serata.-ridacchiò, alzandosi meglio a sedere per poter guardare la donna.
Samantha scrollò la testa, andando in silenzio fino in cucina per fare il caffè. Si sentì abbracciare da dietro e cercò di non sussultare, voltandosi e appoggiando le mani sul petto di Lucifer. -Dovrei preparare la colazione.-mormorò, guardandolo negli occhi.
-Posso avere te per colazione?-sussurrò sulle sue labbra, prendendole il viso fra le mani. Lei alzò gli occhi al cielo, girandosi di nuovo verso i fornelli.
-Credevo fossi troppo stanco per la tua nottata.-disse, mentre accendeva la macchina del caffè.
-Il Diavolo non si stanca mai, ha solo bisogno di qualche pausa ogni tanto e...parecchio caffé.-sorrise beffardo. -Allora...com'è stata la tua serata con la detective Decker?
-Oh, molto interessante. Siamo state in un bar lesbo e c'era questa ragazza di Shangai in scambio universitario, abbiamo deciso di andare a casa di Chloe e...-si fermò, dopo essersi voltata e aver visto lo sguardo a metà fra il perplesso e l'eccitato di Lucifer. -...stavo scherzando.-concluse, scrollando la testa. -Devo andare in commissariato dopo pranzo, Decker mi farà firmare delle liberatorie e potrò cominciare lunedì.-prese due tazze dalla credenza e versò il caffè, porgendone una all'altro.
-Io credo che mi farò una doccia, dopo colazione.-disse. -Se vuoi unirti a me...sei la benvenuta.-le fece l'occhiolino.
Lei prese un lungo sorso di caffè, chiudendo gli occhi per un momento per assaporarne il calore. -Io devo andare con Dean a prendere i vestiti per la cerimonia. Mia madre dovrebbe passare oggi per recuperare un paio di scatoloni di confetti, ci pensi tu ad aiutarla?-svuotò la tazza con altri due sorsi e la mise nel lavandino, poi sparì in camera per vestirsi.
Lucifer la osservò confuso. Credeva che fossero arrivati a un buon punto, invece sembrava che tutto fosse tornato a prima della sua visita a Lebanon.
-Samantha?-chiamò dunque, sporgendosi in camera da letto. Lei era in jeans e reggiseno, stava cercando una camicia che non fosse troppo spiegazzata.
-Sì, Lucifer?-disse assorta, continuando a frugare in valigia. -A-ha!-sorrise, sollevando trionfante un vecchio camicione in plaid di Dean, a quadri verdi e blu. La indossò, voltandosi verso Lucifer mentre la allacciava.
-Va...tutto bene? Mi sembri strana, stamattina.-mormorò lui, avvicinandosi e prendendole le mani. -Ho...fatto qualcosa che non va?
Samantha sospirò. -...no, non...non hai fatto nulla di sbagliato.- scrollò la testa. -Ieri sera io e Chloe stavamo parlando di te, e...beh, è saltato fuori l'argomento sesso.-si sedette sul letto. -E lei...mi ha detto che tu sei uno che...getta via le persone come i calzini spaiati.-lo guardò negli occhi.
-Oh.-Lucifer strinse le labbra, poi si mise in ginocchio di fronte a lei, prendendole le mani. -Samantha, non posso dire che non sia vero, ma... prometto che con te non sarà così.-le sorrise appena.
-Io non...non sono ancora pronta a fare sesso con te, Lucifer.-sussurrò, guardando le loro mani giunte.
-Lo so, Sammy.-sussurrò. -Ma voglio anche che tu sappia che...se le persone sono come i calzini, usando la metafora della detective Decker...io credo di aver appena trovato quello che completa il mio paio.-sorrise.
Samantha abbozzò un sorriso, tirando su col naso. Gli prese il viso fra le mani. -Oh, Lucifer...-scrollò la testa, poi lo baciò delicatamente. -...devi decisamente farti una doccia, puzzi come un bordello del novecento.-tossicchiò.
-Sì, milady.- fece un inchino scherzoso, poi si avviò a passo lento e sensuale verso il bagno.

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