Capitolo 23: Il testamento

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Samantha scese dall'auto di Lucifer quasi di corsa, andando ad abbracciare Gabriel, che stava seduto sui gradini del portico di casa Winchester a Lebanon. L'arcangelo strinse a sé la cacciatrice, lasciandosi andare alle lacrime.
Dean uscì dalla casa e vide la sorella tra le braccia di Gabriel, poi alzò lo sguardo verso Lucifer, facendogli un debole sorriso e un cenno con la mano. Il Diavolo si avvicinò al cacciatore e gli diede un paio di pacche sulla schiena.
-Mi dispiace, Dean.-disse Lucifer, appoggiando una mano sulla sua spalla. -Sono certo che Mary ora sia nella Città d'Argento.
-Lo...lo spero.-mormorò l'altro, abbassando lo sguardo. Samantha si avvicinò al fratello e si gettò fra le sue braccia con forza, quasi aggrappandosi a lui. Dean ricambiò la stretta, accarezzando i capelli della sorella.
-S-Sapevamo che...che sarebbe successo, prima o poi.-sussurrò lei con un filo di voce.
-Ma non...non così presto.-deglutì il cacciatore. -Io...io speravo in un altro Natale, io...
Castiel uscì dalla casa con in mano una busta gialla. -Qui c'è...il testamento.-mormorò mestamente. -E...credo che convenga a tutti entrare in casa. Fa freddo, ho già messo su il the.
I quattro all'esterno annuirono all'unisono, seguendo l'angelo oltre la soglia.

Samantha strinse le mani attorno alla tazza calda. Aveva freddo, probabilmente era solo parecchio stanca. Lucifer era di fianco a lei, cercava di starle vicino, sebbene anche lui in quel momento sentisse dentro di sé una tristezza enorme. Mary Winchester si era sacrificata per i suoi figli, e questo faceva di lei il genitore migliore che avesse mai conosciuto in tutti i suoi millenni di vita, perfino più di Amenadiel e Linda con il piccolo Charlie.
-Hai già aperto la busta, Cassie?-chiese Gabriel, guardando poi Dean e Samantha. Erano devastati in viso dal dolore, la donna aveva gli occhi gonfi e rossi.
-Non ancora, volevo...aspettare che fossero presenti anche Samantha e Lucifer.-mormorò l'angelo, rompendo il sigillo ed estraendo dalla busta alcuni fogli. -Sono...lettere. Per ognuno di noi.-ne porse una a Samantha e una a Dean, poi a Gabriel e a Lucifer.
-Dev'esserci un errore.-disse il Diavolo. -Non può averne scritta una anche a me.-prese la lettera e iniziò a leggere velocemente.
"Caro Lucifer,
Mentre scrivo tu e Samantha siete a dormire nel tuo appartamento, e sebbene io abbia sempre preferito i corteggiamenti piuttosto lunghi (vedi Dean e Cas) sono più che certa che tu sia la persona migliore che mia figlia potesse trovare.
È lei, l'eredità che ti lascio: proteggi la mia bambina, anche se so benissimo che non ne ha bisogno, che è in grado di farcela da sola, ma...proteggila. Fallo per me, ma soprattutto per te stesso. Sei più di un povero Diavolo, Lucifer. Non scordarlo mai.
Con affetto,
Mary
PS: ricordati l'anello. Il momento giusto sta arrivando!"
Lucifer alzò gli occhi dal foglio senza rendersi conto di averlo bagnato con le lacrime. Si voltò verso Samantha, che stava ancora leggendo, e le accarezzò delicatamente i capelli. La cacciatrice alzò lo sguardo di scatto, poi si alzò in piedi e corse su per le scale che portavano alle camere da letto. Lucifer e Dean la seguirono in fretta, preoccupati che potesse fare qualche azione avventata, ma la trovarono nella stanza di Mary, intenta a rovistare in un cassetto.
-Va tutto bene?-chiese Dean, avvicinandosi alla sorella. Lei prese qualcosa e chiuse il mobile,guardando poi i due.
-Mi ha...lasciato questo.-mostrò ai due una catenina con un ciondolo a forma di cuore. -Mi ha detto di...aver cambiato la foto all'interno, togliendo quella di papà e...-aprì il ciondolo, lasciandosi sfuggire un sorriso commosso. -Siete...voi.-sussurrò. -Tu,Gabe e Cas...-guardò il fratello, poi spostò lo sguardo su Lucifer. -...e anche tu.-si leccò le labbra, cercando poi di allacciarsi la collana. Il cuoricino cadeva perfettamente al di sotto della mezzaluna che Lucifer le aveva regalato per Natale.
Il Diavolo osservò il ciondolo quasi assorto. Lo aveva visto al collo di Mary molte volte, ma non lo aveva mai considerato più di tanto. Era un oggetto splendido, quasi ipnotico.
-Mary mi ha...lasciato la casa.-Gabriel entrò nella camera da letto, stringendo fra le mani la sua lettera. -Non...non capisco. Avrebbe dovuto darla a voi, non...
-Gabe, la mamma ha visto quanto fossi affezionato a questo posto.-disse Dean, appoggiando una mano sulla spalla dell'arcangelo. -Casa Winchester sarà sempre in buone mani, con te.
Gabriel strinse i denti per non cedere alle lacrime. Gli mancava Mary, era stata la sua migliore amica per anni, e ora sarebbe stato solo. Castiel sbucò dalla porta e si sedette di fianco al fratello, sul letto. -Io e Dean abbiamo...deciso di restare qui con Gabriel per un po'.-disse, guardando il marito. -E poi...decideremo cosa fare della nostra parte di eredità.-sospirò.
-Cosa vi ha lasciato?-chiese Lucifer, aggrottando la fronte.
-La mamma ha diviso il patrimonio di famiglia fra me e Samantha.-disse Dean. -E...a me e a Castiel ha affidato una delle chiavi del deposito degli Uomini di Lettere qui a Lebanon.
-Un deposito?-il Diavolo era perplesso. -Che genere di deposito?
-Manufatti sovrannaturali.-disse Samantha, prendendo dalla tasca una piccola chiave di bronzo e mostrandola agli altri. -A me ha lasciato la seconda chiave per aprire il bunker.
-Quindi possiamo...spostarci lì, giusto?-chiese Gabriel. -Io non...non riesco a vivere qui. Non senza Mary. Mi serve...un altro posto dove stare.
La cacciatrice guardò il compagno, prendendogli le mani. -Lucifer, se devi tornare a Los Angeles lo capisco...-sussurrò. -Io ho...del lavoro da fare qui. Siamo gli ultimi Uomini di Lettere rimasti, e...-sospirò. -...e speravo di non dover più avere a che fare con loro, ma a quanto pare non puoi scappare dal tuo stesso sangue.
-Chi sono gli Uomini di Lettere?-chiese allora il Diavolo. -È gente pericolosa?
-Ti...ricordi quando mia madre ti ha detto che mio padre era figlio di un topo di biblioteca?-chiese Dean. -Henry Winchester, nostro nonno, era...un Uomo di Lettere, e lavorava qui a Lebanon.-spiegò. -I miei nonni materni si sono rivolti a lui durante una caccia e...beh, i miei si sono conosciuti così.
-Quindi siete...discendenti di bibliotecari?-si leccò le labbra. -Perché dovreste andare in questo bunker?
-Perché Mary se ne è occupata per anni.-rispose Gabriel. -Ogni tanto anche io le ho dato una mano. Siccome John Winchester ha rinunciato al titolo di Uomo di Lettere, lei ha preso il suo posto, in quanto sua moglie.
-E ora che la mamma è morta...tocca a noi occuparci del business di famiglia.-sospirò Samantha. -Devo chiamare Chloe, devo...dirle che non tornerò a Los Angeles.
-Woah, cosa?-Lucifer guardò Samantha. -Non puoi non tornare, e la polizia? E-E noi? Vuoi buttare tutto all'aria?-alzò involontariamente la voce.
La cacciatrice guardò Lucifer. -Credi che per me sia una scelta facile? Che io voglia stare qui?-gli mostrò la lettera che Mary le aveva scritto. -È lei che mi ha chiesto di occuparmi del bunker, non è una mia scelta.-sospirò. -Ma non mi aspetto che tu capisca.-scrollò la testa, andando a sbattere contro Dean mentre usciva dalla stanza e poi scendendo le scale di corsa. Il fratello fece per seguirla, ma sentì la porta di casa sbattere e il rombo di un'auto. -Ha preso l'Impala.-mormorò, riconoscendo la marmitta della sua Baby, poi si tastò le tasche. -...e anche la mia chiave del bunker.
-Che accidenti ti è venuto in mente?-Gabriel scattò in piedi e spinse Lucifer contro al muro, facendo sussultare Castiel per la sorpresa. -È così che intendi prenderti cura di lei? Aggredendola per le sue scelte?-sibilò. -Non farmi cambiare idea su di te, Lucifer. Sei mio fratello, e ti voglio bene, ma sei anche un grosso sacco di merda, a volte.-sbuffò, guardando poi Castiel e Dean. -Andiamo a recuperarla, prima che faccia davvero qualcosa di stupido.

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