Samantha si svegliò più nervosa del solito. Si alzò subito a sedere, cercando di far fluire via il sonno che le stava facendo già venire mal di testa. Si mise in piedi, scrollando le spalle e prendendo la vestaglia di Lucifer per non sentire troppo freddo. Dean era già in salotto, la stava aspettando da più di un'ora.
-Sono le sette e mezza.-disse Dean, incrociando le braccia al petto. La sorella aggrottò la fronte.
-Dean, il matrimonio è alla una.-bofonchiò. -Vuoi fare colazione?-sussurrò poi.
-Non riuscirei a tenere qualcosa nello stomaco neanche se volessi, sono...troppo agitato.-mormorò, passandosi una mano sul viso.
Samantha si avvicinò al fratello, sedendosi di fianco a lui. -È normale essere nervosi.-mormorò, appoggiando poi una mano sulla sua spalla. -Ma ehi, stai per sposare l'amore della tua vita. Dovresti esserne felice.
-Vedremo quando sarai tu a sposarti.-borbottò il Winchester.
-Non succederà mai, Dean.-disse con tono assente lei, poi si alzò in piedi, porgendogli la mano. -Dai, preparo il caffè e poi ti do una mano a vestirti, d'accordo?-gli sorrise appena. L'altro annui debolmente, lasciandosi trascinare in cucina.
Lucifer sbucò in quel momento dalla camera da letto. -Che ci fai già qui a quest'ora, Dean?-mugugnò, andando ad abbracciare Samantha. -Mi sentivo solo nel letto.-aggiunse, baciandola sulla sommità del capo. Samantha si lasciò sfuggire una risatina. -È nervoso.- disse, rubando al Diavolo un bacio veloce sulle labbra.
-Oh. Ripensamenti, cacciatore?-chiese Lucifer, mentre guardava Samantha preparare la macchina del caffè.
-Assolutamente no. Non sono...mai stato così sicuro di qualcosa in vita mia.-mormorò. -Ma...e se Castiel si stancasse di me?-si sedette su una delle sedie vicine al bancone della cucina.
-Dean, Cas non si stuferà mai di te.-rispose Samantha, mentre prendeva le tazze. -Non ti ha lasciato dopo che hai negato i tuoi sentimenti per cinque anni, figuriamoci ora che scopate come ricci a ogni ora del giorno!-si lasciò sfuggire una risata. Lucifer abbozzò un sorriso, nel vedere la donna ridere, era davvero bella quando era felice.
Dean scrollò la testa. -Quanto sei simpatica.-mormorò, sarcastico. -Te l'ho già detto, vedremo quando sarai tu a sposarti, e ne riparleremo.
Samantha si ammutolì, versando il caffè in silenzio. Lucifer lo notò. -Va tutto bene?-sussurrò.
-Come ti ho già detto, Dean.-disse, con tono quasi spazientito. -...io non mi sposerò mai.-porse al fratello una tazza di caffè. -E ora, se volete scusarmi, ho bisogno di fare una doccia.-uscì a passo svelto dalla cucina. Lucifer la guardò perplesso.
-Sta bene?-chiese allora il Diavolo, prendendo un sorso di caffè.
-Credo che...lei creda che tu non sia un tipo da matrimonio. O da famiglia.-si leccò le labbra, sorseggiando a sua volta la bevanda bollente, quasi scottandosi la lingua.
-Oh.-Lucifer era sorpreso. -Non ho...mai detto di non volermi sposare, o di non volere una famiglia. È solo che non ho mai preso in considerazione l'opzione.-alzò le spalle. -Io sono il fantastico zio Lucifer.-ridacchiò poi.
-A me piacerebbe diventare il fantastico zio Dean, ma...la vedo piuttosto dura.-mormorò, leccandosi le labbra. -Samantha è sterile, a causa...dell'incidente con Ruben.
Gli occhi del Diavolo si fecero rossi per qualche secondo, e lui emise un suono gutturale simile ad un ringhio, stringendo i pugni. -Quel...quel...-ringhiò di nuovo, battendo un pugno sul bancone della cucina.
-Tranquillo, abbiamo fatto in modo che non nuocesse più a nessuno.-Dean cercò di calmarlo. -In effetti, quella volta Samantha si è divertita parecchio a farlo fuori.-sorrise, al ricordo di Ruben attaccato per i testicoli a un palo della luce.
Lucifer guardò verso la porta del bagno. -Ne avete...passate tante.-mormorò.
-Siamo Winchester.-disse l'altro. -...è il nostro lavoro.Mary guardò il figlio vestito di tutto punto, coprendosi la bocca con le mani. -Oh, tesoro...sembri un principe.-disse, con voce commossa. Andò ad abbracciare il figlio per la milionesima volta.
-Mamma, contegno.-rise Dean. -Castiel sta per arrivare, non sgualcire tutto.-le prese una mano.
Samantha era in piedi di fianco a Dean, fasciata da un abito verde scuro che le arrivava al ginocchio, e una stola bianca a coprirle le spalle nude. Osservava Lucifer dall'altra parte, in completo scuro, che osservava l'ascensore con attenzione in attesa dell'arrivo dei fratelli. Amenadiel era fra i due, con in mano una copia della Bibbia. -So che non serve.- aveva detto, una volta arrivato al Lux. -Però fa scena.-aveva fatto l'occhiolino a Linda, che si era accomodata di fianco a Mary con in braccio il piccolo Charlie in smoking azzurrino.
L'ascensore suonò, e Castiel emerse insieme a Gabriel. Lo sposo aveva un abito classico nero, ma con la sua solita cravatta blu sostituita da una color Tiffany, identica a quella che portava Dean.
Chloe iniziò subito a scattare foto, anche se Mazikeen si divertiva a mettersi di fronte alla macchina fotografica e a fare smorfie. Ella era già in lacrime.
-Ma non li conosci nemmeno così bene!-esclamò là detective Decker, passando una scatola di fazzoletti alla ragazza del coroner.
-Ma i matrimoni sono così belli!-esclamò, soffiandosi rumorosamente il naso.-Io, Dean, accolgo te, Castiel, come mio sposo, da oggi fino a che entrambi vivremo.-Dean infilò la fede a Castiel, pronunciando solennemente la formula che lui e il fidanzato avevano concordato con Amenadiel qualche giorno prima. Castiel ancora non riusciva a credere che fosse proprio il fratello a sposarli, ma...non poteva rischiare di ritrovarsi Lucifer come officiante.
O peggio...Gabriel.
-Io, Castiel, accolgo te, Dean, come mio sposo, da oggi...-si lasciò sfuggire una risatina. -...fino a che non ti accorgerai di amare la tua auto più di me e scapperai con lei.
Tutti i presenti scoppiarono a ridere. Castiel mise l'anello al marito (marito! ancora non ci credeva), mentre Gabriel applaudiva dicendo "ben detto fratellino!".
Amenadiel sorrise. -Allora...con i poteri conferitomi da mio Padre e da officianti.com vi dichiaro...-non fece in tempo a finire di parlare che Dean tirò Castiel per la cravatta per baciarlo con trasporto, prendendolo fra le proprie braccia. -...sposati.-concluse l'angelo, scherzosamente esasperato.
Lucifer guardò Samantha, che annui con decisione, prima di rovesciare addosso agli sposi un cesto di riso e confetti. Castiel lanciò un urletto, sorpreso, mentre i pochi invitati stavano già sistemando le sedie per sgomberare la pista da ballo.
Gabriel si avvicinò ai novelli sposi. -Congratulazioni, Dean. Sei riuscito ad accalappiarti l'angioletto più ambito di tutta la Città d'argento.-fece l'occhiolino al fratello, che arrossì violentemente.
Samantha andò da Lucifer a passo svelto, nonostante i tacchi. -Suona qualcosa, prima che Gabe metta la sua musica orrenda nell'impianto stereo e ci assordi.-ridacchiò.
-Solo se canti con me, agente.-sorrise appena, accarezzandole il viso.
-Lucifer, lo sai che non so cantare.-lo guardò negli occhi. In risposta, Lucifer le prese la mano e la fece sedere di fianco a sé sullo sgabello del pianoforte. Iniziò subito a suonare un motivetto che Samantha conosceva fin troppo bene.
-City of stars, are you shining just for me?-sorrise Lucifer, spostando lo sguardo verso la cacciatrice.
-City of stars...there's so much that I can't see...-continuò lei, con voce titubante.
Dean aggrottò la fronte, avvicinandosi a Mary mano nella mano con Castiel. -Stanno davvero cantando la colonna sonora di La La Land?
-Oh si.-sorrise la madre. -E anche piuttosto bene.-ridacchiò.
Castiel si mise di fronte al neo marito. -Credo sia il momento del nostro primo ballo, Dean.-sorrise. L'altro non se lo fece ripetere due volte, tirandoselo addosso e iniziando a ondeggiare lentamente, a ritmo di musica. Gabriel porse la mano a Mary per invitarla a ballare, mentre Amenadiel aveva già invaso la pista con una sorpresa Linda al seguito. Di certo, l'angelo non era mai stato un fan dei gesti romantici.
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Hello, Agent!
FanfictionLucifer Morningstar, il Diavolo in persona, collabora da parecchio con la polizia di Los Angeles per acciuffare i cattivoni. L'FBI un giorno si presenta su una scena del crimine apparentemente non sospetta. Ma c'è qualcosa di strano in quegli agenti...