-Scordatelo, Luci. Non racconterò di quella volta che ho quasi spedito Amenadiel in un buco nero.-mormorò Castiel, leccandosi le labbra per cercare di pulirsi dal sugo della pasta.
Lucifer ridacchiò. -D'accordo, d'accordo. Gli dirò che porti ancora rancore.- mormorò, guardando poi Gabriel. -E tu, Gabe? Perché hai smesso coi porno?
-È diventato un settore troppo finto per i miei gusti.-prese un'altra forchettata di maccheroni. -Da quando abbiamo spedito Michael all'Inferno a calci nel culo sentivo di aver bisogno di cambiare vita, e...fare il ginecologo mi sembrava la cosa più sensata.
-Ovviamente col falso curriculum che si è fabbricato ad hoc il Kansas City Memorial Hospital l'ha assunto subito.- disse Samantha, guardando l'arcangelo.
-Oh, Sammy, sai benissimo anche tu che sono spettacolare nel mio lavoro.-mosse appena le sopracciglia, rivolgendole uno sguardo malizioso.
La cacciatrice spostò lo sguardo su Lucifer. -Ora capisci quando dico che siete davvero fratelli?
-Lo capisco.-annuì, assaggiando la pasta. -Waow, Mary, è fantastica.-mormorò, con la bocca piena.
La donna sorrise. -Grazie, Lucifer.-mormorò. -Dimmi...quanto ti fermerai qui a Lebanon?
Il Diavolo si pulì la bocca col tovagliolo. -Uhm...in realtà non ci ho...ancora pensato.-confessò. -Volevo...solo rivedere Samantha, non ho neanche portato dei bagagli con me.
Gabriel appoggiò una mano sulla spalla del fratello. -Tranquillo, Luci. Ci penso io a te.-sorrise. -Divideremo la stanza come quando eravamo piccoli!
Dean aggrottò la fronte. -Avevate delle camere da letto, in Paradiso?- si voltò verso Castiel. -E tu? Con chi dormivi?
-...con Amenadiel.-mormorò Castiel. -Poi ho convinto mamma a fare cambio con Samandriel.
-Eri tu quello che aveva appeso per i piedi fuori dalla finestra?-chiese Lucifer, ricevendo un'occhiataccia dal fratello coi capelli scuri. -...lo prendo come un sì.
-Questo Amenadiel ha l'aria di essere un grandissimo stronzo.-mormorò Samantha.
-In realtà è migliorato, negli anni...-si leccò le labbra. -Ora è il papà a tempo pieno di un delizioso Nephilim di nome Charlie.
Castiel guardò Lucifer. -Amenadiel è sulla Terra?-era sorpreso. -Come?
-Voleva riportarmi all'Inferno ed è finito a portarsi a letto la mia psicologa.-alzò le spalle. -Può capitare.
Mary si lasciò sfuggire una risatina. -Non si può dire che questa famiglia sia noiosa.- fece per aggiungere altro ma tossì con forza. Gabriel e Samantha si alzarono subito in piedi, seguiti da Dean. Castiel osservava la donna con occhi tristi.
-Che succede?-chiese Lucifer, preoccupato. Mary gli fece cenno con la mano di stare tranquillo, poi prese un sorso d'acqua dal bicchiere che Gabriel le aveva appoggiato sulle labbra.
-Sto...bene, ragazzi, è tutto a posto.-sussurrò con un filo di voce.
Il Diavolo guardò i volti dei due cacciatori e dei suoi fratelli, poi ricordò ciò che Samantha gli aveva detto. -Sei malata.-sussurrò.
Mary annui lentamente. -Non è una malattia, è...una maledizione.-mormorò. -Mio...marito, il mio ex marito ormai, ha trovato in Nevada, nel deserto, un manufatto che, se usato nel modo giusto, avrebbe garantito la vita eterna.-iniziò a raccontare.
-Suppongo che non sia andato tutto come previsto.-disse Lucifer.
-Lui voleva usarlo per i motivi sbagliati...così lo colpì una maledizione.-sussurrò. -Nel giro di dieci anni sarebbe morto, consumato da essa. Uno stregone gli disse che avrebbe potuto trasferirla a un membro della sua famiglia, purché fossero legati da affetto sincero.
Samantha le prese la mano. -Papà non poteva trasferirla a me, io ero al college in quel periodo.-sospirò. -E poi, non gli volevo bene abbastanza. Così pensò a Dean.- spostò lo sguardo sul fratello.
-La mamma glielo impedì.-continuò lui. -Non poteva condannare a morte uno dei suoi figli, così decise di caricarsi il peso di tutta la faccenda sulle spalle.
-E poi nostro padre ha conosciuto una avvocatessa durante un caso di vampiri a Chicago e si è trasferito là.-concluse Samantha.
Lucifer strinse i pugni. -Non...non è giusto.-sussurrò. -Ci sarà pur qualcosa che si può fare!
-Non c'è, Lucifer.- Mary allungò l'altra mano e prese delicatamente quella del Diavolo. -Sono passati ormai otto anni, il tempo sta per scadere. Ma mi va bene così.
Samantha si alzò in piedi, lasciando la mano della madre, prendendo i piatti vuoti e portandoli in cucina. Mary guardò di nuovo Lucifer. -Lei si incolpa di non esserci stata, quando suo padre è tornato con la Coppa della Vita.
-Nemmeno io c'ero, mamma.-disse Dean. -Stavo cacciando, in quel periodo.
-Ma lei è andata al college per scappare da qui.-mormorò al figlio. -Tu stavi...
-...portando avanti la tradizione di famiglia.-concluse lui, sospirando.
Gabriel guardò i presenti. -Sono qui solo da sei anni, ma posso dire con certezza che quello che tu e Samantha fate, Dean, è totalmente diverso da ciò che faceva vostro padre.- mormorò. -Voi salvate le persone, lui seguiva solo le sue manie di grandezza.
-Ti ricorda qualcuno, Gabe?-scherzò amaramente Lucifer.
-Papà non era diverso, è vero.-sospirò Castiel. -Forse è per questo che comprendo Dean e Samantha. Abbiamo passato le stesse cose.-prese una mano del compagno.
Mary spostò lo sguardo sul Diavolo. -Lucifer, potresti andare a dare una mano a Samantha con i piatti?-chiese gentilmente. Lucifer non se lo fece ripetere due volte, dirigendosi in cucina a passo svelto.
-Non credevo l'avrei mai visto così.-disse Gabriel a bassa voce.
Dean aggrottò la fronte. -Così come?
-Innamorato.-mormorò Castiel.Samantha stava lavando i piatti in silenzio. Aveva tirato su le maniche della camicia di flanella fino ai gomiti, e fissava l'acqua del rubinetto scorrere, assorta.
-Toc toc.-disse Lucifer, fingendo di bussare alla porta della cucina. -Serve una mano?
Samantha sussultò. -Prima o poi mi farai venire un infarto.-sussurrò, poi alzò lo sguardo su di lui. -Hai mai lavato un piatto?
-C'è una efficientissima lavastoviglie alle tue spalle, perché non la usi?-la indicò, avvicinandosi poi alla donna.
-Devo...sfogare la mia rabbia su qualcosa.-bofonchiò. -Ed è meglio lavarli i piatti, anziché spaccarli.-mise una ciotola sulla pila delle stoviglie pulite.
Il Diavolo le si affiancò, prendendo uno straccio. -Tu lavi, io asciugo. Okay?-sorrise appena.
Samantha lo guardò, poi annui un paio di volte, porgendogli i piatti da sistemare sulla credenza.
-Allora...come sei arrivato a Lebanon?-chiese lei, mentre puliva una forchetta.
-Che tu ci creda o meno, ho guidato venti ore senza mai fermarmi.-disse. -Complici anche un grammo di cocaina e tanta, tanta forza di volontà.
-Tutto questo...per me?-sussurrò, cercando di togliere una macchiolina da un piatto. -Davvero?
Lucifer aggrottò la fronte. -Certo, agente. Ti è così difficile da credere?
La cacciatrice si fermò, appoggiando il piatto nel lavandino. -Sì, lo è.-mormorò, prendendo lo straccio per asciugarsi dalle mani di Lucifer. -Non capisco...perché io.-lo guardò negli occhi.
-Oh, Samantha. Tu sei...-fece un respiro profondo, ma fu interrotto da Gabriel, che bussò contro lo stipite della porta.
-Ho interrotto qualcosa?-ridacchiò. Lucifer gli scoccò un'occhiata raggelante, che l'arcangelo decise di ignorare. -Sammy, Mary sta andando a dormire.-mormorò poi alla Winchester, che annuì, porgendo lo straccio al Diavolo. -Arrivo subito, Gabe. Hai già preparato tutto?
-Oh si.-sorrise l'altro. -Castiel non sospetta nulla.
-Cosa dovrebbe sospettare?-Lucifer aggrottò la fronte.
Samantha e Gabriel si scambiarono un'occhiata per qualche secondo. -...Dean sta per chiedere a Castiel di sposarlo.-disse Gabriel. -E io e Samantha abbiamo...organizzato la scenografia.
Il Diavolo era sempre più perplesso. La cacciatrice gli prese la mano e lo trascinò fino in sala da pranzo, di fronte alla finestra che dava sul giardino.
Dean e Castiel stavano passeggiando in giardino, in mezzo alla neve.
-Vuoi avere tu l'onore, Luci?-chiese Gabriel, porgendo al fratello un interruttore.
-Non vorrai...fare uno dei tuoi scherzi, Gabe.-mormorò. -Il tuo ultimo interruttore ha ricoperto di sterco l'ufficio di papà.
-Com'è che tutti i tuoi scherzi in un modo o nell'altro hanno a che fare con il letame?-chiese Samantha, ricevendo un'alzata di spalle come risposta dell'arcangelo. -Oh!Eccolo,si sta inginocchiando!-esclamò poi lei, sorridendo apertamente. Dean si era messo quasi in equilibrio su un ginocchio solo, e aveva estratto la scatolina con l'anello.
-La neve è così alta che probabilmente gli si sono congelati i testicoli, in quella posizione.-rise Gabriel, zittito poi da Samantha con uno scappellotto sulla nuca.
Castiel si coprì la bocca con una mano, osservando l'anello, poi annuì un paio di volte, abbracciando Dean di scatto.
-Adesso, Lucifer!-esclamò la cacciatrice, e il Diavolo premette il pulsante.
Il giardino si illuminò a giorno di colpo, complici almeno una ventina di metri di lucine natalizie avvolte attorno ai pali della luce e alcune decorazioni luminose a forma di angelo.
-Dovevi proprio mettere quelle con l'arpa, Gabe?-chiese Lucifer. -Sono degradanti, ammettilo.
Samantha guardava commossa i due baciarsi con trasporto. -Ho aspettato per anni questo momento...-sussurrò. -Ora non ci resta che organizzare il matrimonio.-mormorò.
-L'addio al celibato è mio!-esclamò Gabriel, alzando la mano.
Dean e Castiel entrarono in casa e furono subito investiti dai futuri cognati. Samantha corse ad abbracciare l'angelo, che le fece vedere la fede d'argento che Dean aveva scelto per lui.
-Avete davvero organizzato tutto questo per me?-chiese Castiel, con gli occhi ancora lucidi. Gabriel diede una pacca sulla spalla al fratello.
-Cassie, senza di te non saremmo qui. È il minimo che potessimo fare.-sorrise. -E poi, non vedo l'ora di vederti con l'abito bianco.-gli fece l'occhiolino.
-Gabriel, l'abito bianco è d'uso quando la sposa è vergine.-Castiel era perplesso. -...né io né Dean lo siamo più da tempo.
Samantha si lasciò sfuggire una risatina, scrollando la testa. Di sicuro il matrimonio avrebbe portato un po' di gioia in casa Winchester.
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Hello, Agent!
FanfictionLucifer Morningstar, il Diavolo in persona, collabora da parecchio con la polizia di Los Angeles per acciuffare i cattivoni. L'FBI un giorno si presenta su una scena del crimine apparentemente non sospetta. Ma c'è qualcosa di strano in quegli agenti...