Charlie si trattenne al bunker per altre settimane. Ormai la sua presenza era diventata abituale, Gabriel apparecchiava sempre per sei a ogni pranzo e cena, e a nessuno dava fastidio la terza lavatrice in funzione nella lavanderia.
-Sammy, devi dirlo a qualcuno.-mormorò la rossa, seduta sul letto insieme a Samantha. Dean e Lucifer erano andati a provare le moto che avevano appena messo a nuovo, e Gabriel e Castiel stavano facendo la spesa.
-Non pensarci nemmeno.-disse, tossendo. -Sto bene, è una cazzo di intossicazione alimentare. Gabriel deve smetterla di tentare di cucinare il sushi, non ne è assolutamente capace.
-Sammy, Gabriel ha preparato il sushi tre giorni fa, tu non stai bene da molto prima.-incrociò le braccia al petto.
-Allora sarà un virus intestinale. Prima che tu arrivassi qui si congelava.-sospirò. -Ho detto a Castiel di comprarmi dei farmaci per la nausea e il mal di stomaco, sarà discreto.
-Mi piace Castiel. Non parla molto ma...è parecchio saggio.-sorrise appena.
-Oh si.-ridacchiò. -Cas è...il miglior cognato del mondo.
Charlie sorrise, poi appoggiò una mano sulla parte bassa della propria schiena. -Mmmh...hai un assorbente?-fece una smorfia. -Credo di averne bisogno.-mormorò.
-Secondo cassetto a destra.-indicò il mobile di fronte al letto. -Mi sono dimenticata di nuovo di dire a Gabriel di comprarmeli, ma dovrebbero essercene ancora.
-Di nuovo?-aggrottò la fronte. -Sammy, da quanto tempo non li usi?
Samantha si bloccò, e le venne un presentimento, poi si alzò in piedi di scatto. -Non lo so, saranno...un mese, due?-si leccò le labbra, preoccupata. -L'ultima volta era...la settimana prima del matrimonio di Dean.
-Sono quasi due mesi.-calcolò Charlie.
-Doveva...arrivarmi dopo essere tornati da New Orleans.-mormorò. -Poi è successo della mamma, e poi papà, e il bunker...io mi sono dimenticata. Pensavo fosse stress.
-Credo che dovresti chiedere a Gabriel di visitarti.-si leccò le labbra. L'amica annui debolmente.Lucifer sapeva che il punto di rottura sarebbe arrivato, prima o poi.
Ma certamente non si aspettava fosse dopo nemmeno due mesi.
-Io non ce la faccio più!-urlò, dopo aver chiuso una telefonata con Mazikeen. Si alzò in piedi dal tavolo della biblioteca, rovesciando la sedia. -Qui c'è troppo silenzio! Non è possibile vivere così!
Samantha uscì in quel momento dalla lavanderia,con in mano il secchio dei panni sporchi. -Lucifer...-mormorò.
-No, niente Lucifer!-esclamò. -Facciamo le stesse cose ogni giorno, Samantha, vediamo sempre le stesse persone tutti i giorni. Questo non è vivere, è sopravvivere!-cercò di fare un respiro profondo per calmarsi, ma non ci riuscì.
-Lucifer, calmati.-disse Samantha. -Ti prego, cerca di ragionare...
-Mazikeen mi ha appena chiamato, ha detto che al Lux c'è un tizio che si spaccia per me.-sibilò. -Capisci ora, quando ti dicevo che non posso assolutamente lasciare il locale scoperto?
-Mazikeen avrebbe potuto uccidere il tizio.-disse con voce piatta.
-Così un altro avrebbe preso il mio posto, e poi un altro ancora, eccetera eccetera.-si passò una mano sul viso. -Finché poi anche Maze si stuferà di far fuori gli impostori e lascerà a loro tutto ciò che ho costruito fino ad ora con le mie mani.
La cacciatrice lo guardò negli occhi. -Stai forse cercando di dirmi che te ne vuoi andare?-mormorò.
-Non sei più così triste per Mary, mi sembra che tu abbia una buona routine tutti i giorni, non ho...altri motivi per restare.-disse lui.
Lei strinse i denti per un attimo, cercando di non piangere. -Credevo...che ci avresti provato, Lucifer. Per me.-sibilò.
-Ci ho provato!-sbottò. -Ma non posso restare qui. Io ho bisogno di vedere le persone, di...
-Di essere il protagonista.-sussurrò, scrollando la testa. -Sono così stupida...-chiuse gli occhi, appoggiandosi al tavolo con le mani.
-Samantha, cerca di capire...-disse,tentando di mantenere un tono calmo. -Non sono fatto per stare qui, per una vita sedentaria. Mi manca il brivido, mi mancano le feste, e i casi con la detective...
Dean e Gabriel fecero per entrare in biblioteca, ma sentendo Lucifer alzare la voce il cacciatore bloccò l'arcangelo con un braccio, facendogli cenno di star zitto.
-E allora vattene!-esclamò Samantha alla fine, interrompendolo. -Quella è la porta!-ringhiò, indicando le scale del bunker. Faticava a respirare, le mancava l'aria.
Lucifer lo notò, e cercò di avvicinarsi, ma Dean lo precedette, reggendo la sorella per le spalle.
-Va tutto bene, Sammy.-mormorò il fratello, poi alzò lo sguardo su Lucifer. -Non l'hai sentita?-disse. -Vuoi provare il brivido dell'avventura, vuoi divertirti? E allora va' via.-sibilò.
Lucifer guardò Samantha per qualche secondo, poi se ne andò in silenzio. Non si guardò nemmeno indietro, si chiuse la porta del bunker alle spalle e si diresse verso l'auto, prendendo le chiavi dal cruscotto e mettendo in moto.
Sperava di arrivare in fretta a Los Angeles, prima che si pentisse della sua decisione.-Che è successo?-chiese Charlie, arrivando di corsa dal magazzino, seguita da un Castiel piuttosto trafelato. Gabriel aveva in braccio Samantha, priva di sensi è completamente bianca in viso.
-Lucifer se n'è andato.-disse Dean con voce preoccupata. -Lei...credo abbia avuto un calo di pressione.
-Di nuovo?-la rossa si avvicinò all'amica. -Le avevo detto di farsi dare un'occhiata, perché non mi ascolta mai?
-Di nuovo?-Gabriel guardò la donna di fianco a lui. -È già successo?
-Fin troppe volte, in quest'ultimo mese.-sospirò. -Suda freddo, vomita, ha cali di pressione improvvisi...
Dean si voltò verso Castiel. -Tu lo sapevi?
-Sì, Dean. Lo sapevo.-confessò l'angelo. -Ma le avevo promesso di non dire nulla.
-Da quanto va avanti?-incalzò Gabriel, mentre appoggiava Samantha sul letto.
-Da...un mese, credo di più, perché ha iniziato...la settimana dopo che ci siamo trasferiti qui. All'inizio credevamo fosse per qualche manufatto qui negli scatoloni, così ci siamo concentrati sulla catalogazione.-Castiel si leccò le labbra. -Ma poi sembrava stesse meglio, ed è arrivata Charlie...
Gabriel guardò i presenti. -Uscite. Devo darle una controllata.-mormorò.
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Hello, Agent!
FanfictionLucifer Morningstar, il Diavolo in persona, collabora da parecchio con la polizia di Los Angeles per acciuffare i cattivoni. L'FBI un giorno si presenta su una scena del crimine apparentemente non sospetta. Ma c'è qualcosa di strano in quegli agenti...