Capitolo 15: Regali

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-È Natale!-esclamò Gabriel, entrando di corsa in salotto e gettandosi in ginocchio a terra per scartare i suoi regali, seguito da Dean e Castiel e poi da Mary.
Castiel si voltò verso il divano, ritrovandosi davanti Lucifer e Samantha appisolati su di esso. La cacciatrice era sdraiata sul petto del Diavolo, sembravano dormire tranquillamente.
Dean fece per svegliarli, ma il fidanzato lo bloccò con un braccio. -Andiamo a fare colazione.-disse, voltandosi poi verso Gabriel. -...tutti.-specificò.
-Ma-...-l'arcangelo fece per ribattere, ma Mary fece shhh con un dito davanti alla bocca e gli porse la mano, che lui prese sbuffando.

Samantha aprì gli occhi, dopo aver percepito del calore sotto di sé che trovava inusuale. Alzò lo sguardo e incontrò quello di Lucifer, che le stava sorridendo teneramente.
-Da quanto...da quanto sei sveglio?-sussurrò con voce impastata.
-Da quando Gabriel ha urlato entrando qui.-mormorò. -Ho finto di dormire, così potevamo starcene un po' di più in pace.-si leccò le labbra. -Buongiorno, agente.
Lei si alzò sulle braccia e si sistemò meglio sopra di lui, sporgendosi per baciarlo a stampo. -Buongiorno, Diavolo.-sorrise, annusando poi l'aria. -Uhm...hanno fatto il caffè.
-Dobbiamo andare di là e affrontare tutte le domande della tua famiglia...-rise Lucifer.
-La nostra famiglia. Ti ricordo che per metà è tua.-ridacchiò, alzandosi poi in piedi controvoglia.
Il Diavolo la seguì a ruota, prendendole la mano, e varcarono insieme la soglia della cucina.
-Era ora!-esclamò Gabriel. -Mary, ora possiamo aprire i regali?
-Porta pazienza, Gabe.-sorrise mamma Winchester. -Finisci la colazione, poi puoi andare di là in salotto.
-Gabriel, avere a che fare con te è come convivere con un bambinone di dieci anni.-mormorò Dean, facendo spazio per far sedere Samantha e Lucifer a tavola. Castiel entrò dalla cucina con in mano la caraffa con il caffè. Vedendo il fratello con la cognata si lasciò sfuggire un sorriso. -Devo andare a prendervi le tazze?-chiese Dean, ma Samantha si alzò in piedi per prima. -Aspettate.-sparì in salotto e tornò con un pacchetto, posandolo di fronte a Lucifer. -Aprilo.- gli sorrise, e lui non se lo fece ripetere due volte.
-È...una tazza.-mormorò, perplesso.
-Girala.-ridacchiò lei.
Lui lo fece, leggendo la scritta in bianco su sfondo nero. -I'm the Devil.-mormorò. -È...davvero per me?-alzò lo sguardo verso Samantha.
-Certo che è per te.-gli accarezzò una guancia. -Ora fai parte della famiglia, te ne serve una, così non ruberai più quella con gli unicorni di Gabriel.
Lucifer era senza parole, non solo per il regalo in sé, ma anche per ciò che quell'oggetto rappresentava: era diventato parte di una famiglia. Porse quindi la sua nuova tazza a Castiel. -Versa pure qui.-rise, e Castiel eseguì prontamente. Mary sorrise, nel vedere il Diavolo così felice.

Alla fine Gabriel riuscì ad aprire i suoi regali, e girò per casa per tutto il giorno fiero nel suo nuovo maglione fatto a mano da Mary. Mamma Winchester aveva regalato a tutti qualcosa fatto a maglia, ci aveva lavorato per mesi, durante tutto l'anno.
-Ti ho...preso una cosa.-disse Lucifer, prendendo una mano di Samantha. I due erano seduti sul divano a osservare Castiel che cercava di capire come funzionasse il nuovo telefono che aveva comprato a Dean.
-Non...non dovevi.-sussurrò lei, guardandolo negli occhi. -Non eri...obbligato a-a farmi un regalo.-arrossì.
-Ma volevo farlo.-le sorrise appena, prendendo da sotto uno dei cuscini del divano una scatoletta nera.
La cacciatrice aggrottò la fronte, prendendola delicatamente fra le dita e aprendola lentamente.
-È...è bellissima, Lucifer.-sussurrò con un filo di voce, prendendo delicatamente la catenina fra le dita. Osservò meglio il ciondolo. -È una...mezzaluna?-piegò la testa di lato.
-Beh, ci siamo conosciuti grazie a un licantropo, mi sembrava una cosa logica.-ridacchiò.
Samantha gli diede le spalle, sollevando i capelli. -Me la metteresti?-sussurrò. Lucifer non se lo fece ripetere due volte.
Gabriel guardò la catenina brillare al collo della cacciatrice e sospirò, abbozzando un sorriso amaro. Aveva dato una gran bella idea a suo fratello, se non altro Samantha era felice. Era quella la cosa che contava di più. Riprese a discutere con Dean a proposito del cellulare, come se nulla fosse.

Dean si sedette sul letto, seguito poco dopo da Castiel.
-Hai deciso quando sarà il matrimonio, allora?-incrociò le braccia al petto, appoggiando la schiena alla testiera.
Castiel sospirò, appoggiando la testa sul cuscino. -Sono...indeciso.-mormorò. -Vorrei farlo prima del tuo compleanno, ma non abbiamo così tanto tempo, il ventiquattro gennaio è alle porte.
-Perché non farlo direttamente il ventiquattro?-propose. -In fondo, sai bene che non mi è mai importato molto del mio compleanno.
-Sei sicuro? Manca solo un mese.-lo guardò negli occhi. Dean accarezzò i capelli scuri dell'angelo.
-Abbiamo una squadra di tre angeli e tre cacciatori di mostri.-mormorò. -Possiamo fare tutto.-sorrise appena.
Castiel si sporse e lo baciò con trasporto. -D'accordo.-sussurrò. -E il ventiquattro gennaio sia.-gli si sistemò a cavalcioni. -Uhm...credi che possiamo...riprendere quello che stavamo facendo stamattina, prima che Gabriel entrasse gridando?
Dean, in risposta, scese a baciarlo sul collo. Castiel si lasciò sfuggire una risatina.

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