Capitolo 34: L-666

62 5 1
                                    

-Gabriel, perché non mi hai detto che era incinta?-Lucifer prese un sorso di gin tonic, appoggiando il bicchiere sul tavolo della cucina.
-Lei mi ha chiesto di non farlo, e io non l'ho fatto. E poi, a parte i primi tempi, se la sta cavando piuttosto bene.
-I primi tempi?-si versò un altro po' di gin.
-Sveniva in continuazione. A detta di Linda è normale, quando sei in dolce attesa di un mezzo angelo.-alzò le spalle, bevendo a sua volta il drink.
-Mio figlio non può essere un mezzo angelo. Io non sono un angelo, non più.-bofonchiò.
-Buu-huu, il piccolo Lucifer si è ribellato a papino e ha rinunciato alle sue ali.-lo prese in giro. -Luci, se sei un angelo, lo sei per sempre.- incrociò le braccia al petto.
L'altro non rispose, limitandosi a bere lentamente per non dover parlare.
Samantha entrò in cucina, vedendo Lucifer al tavolo e decidendo di ignorarlo. Aprì il frigorifero. -...chi si è mangiato tutto il pollo fritto?-si voltò verso Gabriel.
-Tu, Sammy. Stamattina a colazione.-la guardò, lasciandosi sfuggire una risata.
La cacciatrice sbuffò. -Non puoi farne ancora?-mormorò.
-Samantha, credevo detestassi mangiare cose poco salutari.-Lucifer guardò la ex compagna.
-Avresti dovuto vederla con le patatine fritte, un mese fa.-ridacchiò Gabriel. -Questo posto puzzava come un McDonald's.
Samantha sospirò. -Puoi preparare altro pollo fritto, Gabe?-lo guardò con gli occhi da cucciolo tipici dei Winchester.
-Va bene, ma devo andare al supermercato a comprarlo.-si alzò in piedi, avvicinandosi alla donna e mettendole una mano sulla spalla. -Hai altre cose da mettere sulla lista della spesa?
-Il gelato al pistacchio.-disse, dopo una breve pausa di riflessione.
-Quello che hai vomitato settimana scorsa?-mise le mani sui propri fianchi, guardandola con fare apprensivo.
Lucifer osservò i due. Samantha sembrava una bambina spaurita, Gabriel un padre apprensivo. Si alzò in piedi. -Posso...stare qui io, con Samantha.-disse.
-Io con te non ci resto.-sibilò lei. -Non mi serve un babysitter.
-Sammy, lui può darti...una mano con l'archivio.-disse, guardando Lucifer per cercare il suo sostegno. -...non avevi detto di voler controllare che non ci fossero falle nel software di Charlie?-la baciò sulla fronte. -Torno prima di sera, non scannatevi.-imboccò il corridoio che portava al garage.

-F-27, "Il declino della natura umana"...ti risulta?-chiese Lucifer, annoiato, dopo l'ennesimo libro polveroso. Samantha aveva gli occhi fissi sul tablet che aveva fra le mani, controllava che non mancassero libri all'elenco presente sulla piattaforma digitale che aveva progettato con Charlie.
-Sì, c'è.-disse semplicemente, senza aggiungere altro.
-Che hai fatto...in questi mesi?-il Diavolo cercò di fare conversazione. -Sei...sempre stata qui da sola con Gabriel?
-Dean e Cas sono fuori per il weekend, ho detto loro di prendersi due giorni di riposo dalle ricerche e dalla donna incinta.-mormorò, senza distogliere lo sguardo dallo schermo. -E tu? Che hai fatto in questi mesi?-alzò finalmente gli occhi. -Nah, non dirmelo, so già tutto.-riprese a camminare lungo gli scaffali. -Mazikeen, Chloe e Linda non hanno potuto fare a meno di tenermi al corrente della tua condotta estremamente libertina.
-Credevo di voler tornare il Lucifer di prima, ma...non ha funzionato.-mormorò. -Non...non credi che dovremmo parlare?.-sussurrò poi.
Lei lo ignorò, proseguendo con il controllo a campione. Si bloccò davanti a una fila di libri crollati da una parte. -...qui manca qualcosa.-mormorò. -E a giudicare dal casino, direi qualcosa di grosso.-iniziò a far scorrere l'elenco sul tablet. Lucifer osservò i numeri. -L-664, L-665...-lesse assorto.
-Manca l'L-666.-disse Samantha. -...che a quanto pare parla di te.-aggiunse, osservando la sinossi dal database.
-Di me?-aggrottò la fronte. -C'è davvero un libro che parla di me?
-Più di uno, in questa biblioteca, ma... questo è parecchio antico.-si leccò le labbra. -È la copia manoscritta di alcune tavole di epoca pre-romana, probabilmente dalle rive del Mar Morto.
-E come sai tutte queste cose?-Lucifer era perplesso.
-Uno degli Uomini di Lettere aveva allegato un compendio al volume, è nella mia stanza.-mormorò. -Ne ho letto solo una piccola parte, però. Avrei preferito leggere il libro, ma...era sigillato da non so quale strano marchingegno.-sospirò. -Chi può averlo preso?
-Gabriel?-azzardò il Diavolo. -Ha appena finito di dirmi che è...estremamente impegnato con dei vecchi manuali per dei sigilli di protezione.
-Nah, non gli potrebbe mai servire un libro su di te, sei suo fratello!-esclamò, poi scrollò la testa. -Se non altro ho trovato qualcosa da fare dopo cena, cercherò quel quaderno polveroso e finirò di leggerlo.
-Forse voleva trovare un modo per tenermi fuori da qui.-sospirò, poi guardò Samantha. -Sammy, io...-fece un respiro profondo. -...sono stato un coglione, un perfetto imbecil-...
Lei lo zittì con un gesto della mano. -Ne...prendo atto.-mormorò, poi fece una smorfia, appoggiandosi alla libreria.
-Va tutto bene?-le chiese subito, preoccupato. Si parò davanti a lei per essere pronto a prenderla.
-Sì, sono...sono solo un po' stanca. Tuo figlio necessita di almeno otto ore di sonno ogni notte, e a malapena ne racimolo due.-scrollò la testa.
-Che succede?-una parte di lui stava sorridendo, dopo aver sentito "tuo figlio".
-Incubi, Lucifer.-sussurrò semplicemente, passandosi una mano sul viso e cercando di riprendersi, dirigendosi verso la biblioteca e da lì in corridoio. L'altro la seguì a passo svelto fino a quella che una volta era la loro stanza. -Posso dormire con te.-propose lui. -Non hai più avuto incubi da un bel po'.
-Da quella sera, sì.-confermò lei, assorta nei ricordi. -Quando...quando ci siamo conosciuti.-si sedette sul letto, seguita da Lucifer, che la fissò per qualche istante.
-Sei...più bella di come mi ricordassi, Samantha Winchester.-le sorrise, spostandole una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio. Lei arrossì visibilmente, abbassando lo sguardo.
-Sono cambiate un paio di cose, in questi mesi.-sussurrò, appoggiandosi distrattamente una mano sul ventre.
-Spero sia femmina.-disse di getto lui, sovrapponendo la sua mano a quella dell'altra.
-È un maschio.-mormorò, sdraiandosi con le ginocchia piegate. Appoggiò la testa sul cuscino. Lucifer si sistemò dietro di lei, abbracciandola e intrecciando le loro dita.
-Un maschio?-sbatté le palpebre.-Sul serio?-sorrise apertamente. -Mazikeen e gli altri lo sanno già?
-Sanno anche che gli ho già trovato un nome.-si voltò per guardarlo negli occhi.
-Non credi che questa sia una cosa che dovremmo discutere?-aggrottò la fronte. -Potrei avere dei nomi da proporre e...
-Jacob.-lo interruppe. -Jacob Winchester-aggiunse.
-Jacob Morningstar, vorrai dire.-piegò la testa di lato.
-Winchester.-ripeté sbuffando, voltandosi di nuovo e sistemandosi sotto le coperte. -Buonanotte, Lucifer.-disse bruscamente, poi chiuse gli occhi. Il Diavolo restò a guardarla dormire.

Hello, Agent!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora