Capitolo 37: Il compendio

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-Non è assolutamente vero!-esclamò Lucifer. -Non ho portato la peste in Europa nel milletrecento, è stato mio padre!-borbottò. -Ecco, sempre a dare la colpa a me.-mise il broncio.
-Luci, siamo solo all'inizio del diario e già ti lamenti?-rise Samantha. I due erano sdraiati sul letto, lei leggeva ad alta voce il manuale allegato all'L-666.
-Detesto tutte queste illazioni sul mio conto.-mormorò. -Io mi sono occupato solo delle streghe, di qualche possessione e delle orge.-appoggiò la testa sulla spalla di Samantha. -Non dice niente delle orge?-chiese, sbirciando le pagine.
-No, niente orge, per ora.-ridacchiò. -Ma chissà, forse proseguendo con la lettura...
Lucifer scese a baciarla sul collo, interrompendola. La cacciatrice si lasciò sfuggire un ansito, voltandosi per guardarlo.
-Samantha, è da un po' che...sai...-allungò una mano verso l'interno della sua coscia, mentre le mordicchiava il lobo dell'orecchio.
-Lucifer.-disse, cercando di mantenere un tono composto. -Non-Non possiamo smettere ora, su...-cercò di spostargli la testa con la mano ma lui iniziò a baciarle le dita, falange dopo falange.
-È passata la mezzanotte, e tu hai bisogno di rilassarti.-prese il libro e lo appoggiò sul comodino. -Andremo avanti domani, okay?-sussurrò sulle sue labbra, giocando con l'orlo della camicia da notte dell'altra. -Sai, non vedevo una cosa del genere dagli anni venti, credo.-sollevò un lembo di stoffa simile al pizzo, storcendo il naso.
-È comoda, e non ho problemi di pantaloni che non mi entrano più.-lo guardò di sottecchi. -E poi, le camicie da notte sono tornate di moda.
-Cinquant'anni fa, magari.-mormorò. -Domani andiamo a comprarti un pigiama decente, anche se...-si leccò le labbra. -...fosse per me, potresti dormire anche nuda, agente.-sorrise malizioso.
-No, non sei cambiato per niente.-scrollò la testa. -Ma...sono d'accordo per lo shopping. Dobbiamo iniziare a comprare le cose per il piccolo Jack.-ridacchiò.
-Jack? Credevo si chiamasse Jacob.-osservò, appoggiando una mano sul ventre tondo della compagna.
-Jack è un soprannome.-ridacchiò. -Non ti piace?
In risposta, Lucifer la baciò a stampo. -Lo adoro.-sussurrò sulle sue labbra, andando a sollevarle appena la camicia da notte e stringendole le natiche. -Cosa dice il dottore sul sesso da incinta?-le mordicchiò il labbro inferiore, indicando con un cenno della testa la porta, riferendosi a Gabriel.
-Il dottore dice che è ammesso, purché si vada piano.-gli accarezzò una guancia. -Puoi andare piano, Lucifer?
-Oh, tesoro.-sorrise beffardo, guardandola negli occhi. -Per te avrò i ritmi di una lumaca addormentata.-la baciò con passione.

Dean si passò una mano sul viso, guardando lo schermo del computer portatile. A quanto pare servivano parecchie cose a una bambina di tre anni.
Samantha passò dietro di lui, tornando indietro e sporgendosi in avanti, abbracciando il fratello. -Nervoso, fratellone?-ridacchiò. -Sta' tranquillo, i bambini raramente mordono.
-Non sono io quello con la pagnotta demoniaca nel forno.-voltò appena la testa, guardandola di sottecchi. -Tu e Lucifer avete fatto definitivamente pace, quindi?
-Diciamo di sì.-mormorò lei, sedendosi di fianco a lui. -Secondo te ho...fatto male?-piegò di lato la testa.
-È che...ho visto come sei stata in questi mesi senza di lui, e...-scrollò la testa. -Non posso dire di essere d'accordo.-alzò le spalle. -Ma la vita è la tua, e sono felice che Jack possa contare anche su suo padre.
-Non ho ancora detto a Chloe e agli altri che io e Lucifer siamo tornati insieme.-si leccò le labbra. -O forse gliel'ha detto Luci direttamente.-guardò poi lo schermo. -...non avrai davvero intenzione di comprare un fasciatoio.-spostò lo sguardo sul fratello. -Ha tre anni, non tre mesi.
-Ma se mettesse ancora i pannolini?-mormorò, preoccupato.
-Dean, stai tranquillo.-appoggiò le mani sulle sue spalle. -Sarai un padre meraviglioso, anche Castiel lo sarà, e non vi servirà un fasciatoio, okay?-rise.
-Okay, okay.-alzò le mani. -Parliamo di te, ora.-chiuse il computer. -Cosa farai, quando Lucifer tornerà a Los Angeles?
Samantha abbassò lo sguardo. -Ancora...ancora non lo so.-sospirò. -Potrei essere utile qui, e poi c'è la faccenda dell'L-666 scomparso.-si passò una mano fra i capelli. -A proposito, Gabriel non ha trovato nulla fra i suoi manuali di simbologia? Oggi ancora non l'ho visto e non ho potuto chiederglielo.
-No, nessun libro che parli di Lucifer.-sospirò Dean. -E la cosa mi preoccupa. Se fino a qualche mese fa quel libro era qui, e ora non c'è più...-spostò lo sguardo verso il corridoio, sentendo dei passi. -Potresti, per favore, metterti dei pantaloni?
-Ehi, questa era anche casa mia.-bofonchiò il Diavolo, in pantofole e vestaglia semi aperta. -Stavo cercando la mia splendida compagna.-si avvicinò a Samantha e la baciò su una tempia.
-Avete fatto pace da due giorni e già è la tua splendida compagna?-mormorò Dean, incrociando le braccia al petto.
-Dean.-Samantha gli diede un colpetto al ginocchio col piede, poi spostò lo sguardo su Lucifer. -Fate i bravi bambini.-li ammonì.
-Sei già una madre perfetta, Sammy.-ridacchiò il cacciatore.
Gabriel entrò in quel momento in biblioteca. -Cos'è questa riunione di famiglia?-chiese, ridendo. -Mi sono perso qualcosa?
-Nulla, Gabe.-sussurrò Samantha. -Stavamo parlando del libro sparito, non abbiamo ancora idea di dove o come trovarlo.
-...perché non ci ho pensato prima!-l'arcangelo ebbe un lampo di genio. -Potremmo usare un incantesimo di locazione.-propose. -Solo che...ci vorrebbe qualcosa che ha a che fare con il libro, per...usarlo come indizio. Come un paio di mutande sporche per un segugio.
-Mutande sporche?-Dean storse il naso.
-Il compendio.-disse Lucifer. -È legato all'L-666, dovrebbe funzionare.
-Sei diventato più intelligente in questi mesi, fratellino.-rise Gabriel. -La cosa quasi mi commuove.
-Non posso dire lo stesso di te, Gabriel.-sibilò il Diavolo. -Torno a Los Angeles per tre mesi e tu sei diventato decisamente più stupido.-lo guardò negli occhi. Il fratello distolse subito lo sguardo.
Samantha si alzò in piedi. -Vado a prendere il diario e a chiamare Castiel, questa è una faccenda di famiglia.

Gabriel sbriciolò le foglie di alloro secche sopra il vecchio quaderno, pronunciando a voce bassa una litania in una lingua che Dean non riusciva a capire, forse era arabo, o una cosa del genere.
Lucifer vide il compendio illuminarsi e sollevarsi a mezz'aria. -Sta volando via.-disse, prendendo la mano di Samantha. -Dobbiamo seguirlo!
Dean si mise subito a correre, stando alle costole del libro, salendo le scale che portavano fuori dal bunker e uscendo. I quattro dietro di lui lo seguirono a ruota, anche se Samantha dovette fermarsi appena fuori per essersi sforzata troppo. Era fuori allenamento, avrebbe dovuto riprendere a correre, almeno intorno al bunker.
-È qui!-esclamò Dean, vedendo il compendio finire a terra, rotolando un paio di volte prima di fermarsi di fronte a una croce di legno piantata nel terreno.
Lucifer arrivò dietro Dean, osservando il quaderno e poi la croce.
Era la tomba di Mary Winchester.

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