Capitolo 4: Risvegli

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Lucifer si svegliò a metà mattina, attirato da un interessante odore di colazione che proveniva dalla cucina.
Si alzò a sedere, passandosi una mano sul viso, poi si diresse verso la cucina, prendendo la vestaglia rossa mentre andava ed infilandola in fretta.
-Agente.- disse il Diavolo, vedendo Samantha dietro i fornelli.
Samantha sobbalzò per la sorpresa, per poco non rovesciò la padella con le uova. Si mise una mano sul petto. -Mi hai spaventata!- esclamò.
-Le mie scuse.- si sedette al bancone della cucina, osservandola. Aveva ancora addosso la camicia azzurrina, con i primi bottoni slacciati.
-Ho preparato la colazione.- mormorò. -Per...stanotte.-si leccò le labbra.
-Oh, abbiamo fatto qualcosa di cui non sono a conoscenza?- chiese malizioso, ridacchiando.
-Sai a cosa mi riferisco.-gli scoccò un'occhiataccia, poi mise le uova e il bacon in un piatto. -Il pasto dei campioni.- ridacchiò, mettendoglielo davanti insieme a una forchetta.
-Ti ringrazio, agente.- sorrise appena, iniziando a mangiare. Samantha, nel mentre, si mise a cercare il proprio cellulare. Imprecò a bassa voce, una volta trovato.
-Dean mi ha chiamata.- mormorò. -Otto volte.- il nome del fratello apparve di nuovo sul display e rispose subito. -Pronto?
-SEI VIVA!- esclamò lui dall'altra parte della cornetta. -Ero così preoccupato, credevo ti fosse successo qualcosa!
-Dean, è mattina. Le persone al mattino dormono.- scrollò la testa. -Comunque sto bene. Lucifer è stato...- lo guardò per un momento. -...è stato un buon Diavolo.- si lasciò sfuggire un sorriso.
-Ci crederò quando lo vedrò.-mormorò. -A dopo, noi stiamo andando in commissariato.
Salutò il fratello, tornando poi verso la cucina e sistemandosi seduta sul bancone.
-Ha chiamato per accertarsi che non avessi deflorato la sua sorellina?-sghignazzò Lucifer, addentando un pezzo di bacon.
-Ha chiamato per dirmi che stavano andando in commissariato.- lo guardò negli occhi. -Il caso è nostro, è palesemente un lupo mannaro. Non puoi convincere la detective a lasciar perdere?
-Beh, la vedo piuttosto grigia. Lei è un mastino, quando si tratta di omicidi.- si leccò le labbra.
-Lei sa di te? Sa che sei... insomma...-fece un gesto con la mano per indicare le corna.
-Dillo, agente.- la guardò negli occhi. -Cosa sono?
-Sei il fottuto Diavolo.- alzò gli occhi al cielo.
-Oh, ci puoi scommettere che lo sono.- sogghignò. -Direi di andare, non vorrei assistere ad una rissa fra tuo fratello e Chloe.
-Oh, la rissa ci sarà eccome, ma non sarà mio fratello a combattere.- strinse i pugni.
Lucifer si mise di fronte a Samanta e appoggiò le mani sulle sue spalle. -Evitiamo inutili spargimenti di sangue.-mormorò. -Anche se in effetti una lotta fra donne potrebbe essere una cosa estremamente sexy.-aggiunse, pensieroso.
-E tu sei estremamente sessista.- svincolò dalla sua presa, andando in camera da letto a recuperare il vestito.

-Bene, ora ci siamo tutti.- disse Ella, spostando lo sguardo da Chloe ai due agenti dell'FBI.
-In realtà manca ancora Lucifer.- mormorò Chloe, guardando il telefono. Nessun segno di vita da parte del suo partner.
-Eccoci!- Lucifer entrò nella sala autopsie con Samantha dietro di sé. Dean guardò la sorella, sembrava avesse dormito poco.
-Cosa le hai fatto?- sussurrò Dean in cagnesco al Diavolo.
-Assolutamente niente!-rispose lui, piccato.
-Per favore, vogliamo concentrarci sulla vittima?- Chloe alzò la voce, guardando poi l'agente. Effettivamente non aveva una bella cera. -Procedi, Ella.
La ragazza del coroner guardò di nuovo Chloe, poi annui. -È stato azzannato al collo.- mormorò. -Il morso gli ha reciso la giugulare di netto, e manca un grosso pezzo di pelle qui, sul collo.- indicò il punto con la matita.
-Hai trovato altro sul corpo?-chiese Samantha. -Peli di cane, o...qualcosa del genere?
Ella annui. -Sì, dei peli di lupo.- mormorò. -O almeno, una specie di lupo. Credo fosse un bastardino incrociato con un lupo.
Samantha guardò Dean e Castiel. -...diteci cosa volete che facciamo.- si voltò verso la detective.
-Assolutamente nulla. Il caso è nostro.- rispose lei. -Non avete cose più importanti su cui indagare? Che so io, trovare dei terroristi, magari?
-Non siamo la CIA.- sibilò Samantha. -E poi, credevo avessimo deciso di collaborare.- incrociò le braccia al petto. -Perciò, detective Decker, la smetta di essere così testarda e ci dica cosa possiamo fare per aiutarvi.- alzò la voce, cercando di essere autoritaria.
Dean, Castiel e Lucifer erano rimasti imbambolati a fissare le due donne discutere. L'angelo poi si avvicinò a Chloe. -Detective, noi vogliamo solo dare una mano. Non è una invasione del suo spazio di lavoro, anche se può sembrarlo.
Chloe sospirò. -...okay, potete aiutare col caso. Ma che sia chiaro, il colpevole lo arresterà il dipartimento di polizia di Los Angeles, non l'FBI.
I tre finti agenti annuirono all'unisono.
La detective sospirò. -Lucifer, posso parlarti in privato?- gli fece cenno di seguirla fuori dall'ufficio del coroner.

-Devi distrarli. Io non ho intenzione di dividere il caso coi fottuti federali.- disse a bassa voce, una volta fuori dalla portata dei tre. -Non puoi portare a spasso uno dei tre?
-Divide et impera.- sorrise Lucifer. -Non ti facevo così subdola, detective. Mi stupisci.
-Beh, a mali estremi...-scrollò la testa. -...non so, vuoi accompagnare l'agente Lisbon a fare shopping?- si leccò le labbra. -Che poi...quel nome l'ho già sentito da qualche parte.- aggrottò la fronte.
-Perché proprio l'agente Lisbon?- mormorò. -Perché non uno dei due tontoloni?
-Appunto perché sono due tontoloni. È lei quella intelligente del trio.
Lucifer si lasciò sfuggire una risatina. In effetti, sia Dean che suo fratello Castiel non brillavano per il loro acume.
-Cosa c'è di così divertente?- gli diede un colpetto con la mano sul braccio.
Lucifer sentì il pizzicorìo della mano di Chloe e si ricordò di colpo dello schiaffo della sera prima della cacciatrice.
-Sai, forse è una buona idea, la tua.- mormorò. -...porterò a spasso l'agente Lisbon.
Almeno, pensò, avrebbe potuto approfondire i suoi dubbi su Samantha Winchester.

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