Capitolo 13: Fratelli

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Mary aveva preso la notizia del matrimonio di Dean e Castiel piuttosto bene, fin troppo, forse.
-Vi sposerete qui, vero?-chiese la donna, dopo aver appreso la notizia. -Dean, spero per te che metterai i gemelli di nonno Campbell.-parlava a raffica, senza nemmeno prendere fiato. -E gli invitati? Ci avete pensato?
-Mamma...-Dean mise le mani sulle spalle della donna. -Una cosa alla volta. Gli ho fatto la proposta ieri sera!
Samantha scese le scale, ancora in pigiama. Entrò in sala da pranzo sbadigliando. -Buongiorno, famiglia.-mormorò, dirigendosi in cucina per prendere i cereali.
Dean salutò la sorella con un cenno, seguito dalla madre.
-Hai dormito bene, sorellina?-chiese Dean. -Nessuna visita notturna?-aggiunse, malizioso.
-No, Dean.- Samantha scrollò la testa. -Ho sentito russare Gabriel e Lucifer tutta la notte fin da camera mia, ed è dall'altra parte del corridoio.-versò i cereali nella ciotola. -Oh, chi si è bevuto tutto il mio latte di mandorla?-borbottò, aprendo il frigorifero e trovandolo quasi vuoto. -Abbiamo fatto la spesa nemmeno una settimana fa!
-Vorrà dire che andremo oggi a comprare le ultime cose per Natale,no?-propose Mary.
-Mamma, Natale è fra una settimana, facciamo ancora in tempo per le ultime scorte.-sospirò, prendendo la ciotola di cereali e sedendosi di fianco alla madre, che stava smanettando sul computer. -Che stai facendo?
-Insiste nel voler trovare un sarto in zona per i vestiti per il matrimonio. Le ho spiegato che ancora non sappiamo quando sarà, ma...è come parlare a un muro.-disse Dean, prendendo un sorso di caffè.
Samantha sentì dei tonfi al piano di sopra, rumori che si spostavano sempre di più verso le scale. -Ma cosa...?
Gabriel e Lucifer rotolarono giù per i gradini, facendo a gara a chi sarebbe arrivato primo in cucina, finendo uno sopra l'altro. Castiel scese lentamente le scale e li oltrepassò con grazia, entrando in cucina. Mary si alzò in piedi, andando ad abbracciare il futuro genero.
-Oh, Cas...non hai idea di quanto sia felice.-sussurrò. -Tu e Dean siete perfetti per stare insieme, e finalmente quell'ottuso di mio figlio ha trovato il coraggio di farti la proposta.
-Mamma!-esclamò Dean. -Non sono ottuso.-bofonchiò.
-Sei solo tonto, Dean-o.-disse Gabriel, entrando in sala da pranzo seguito da un Lucifer spettinato e in vestaglia. Samantha pensò che fosse estremamente carino.
-Buongiorno.-biascicò il Diavolo, con la voce ancora impastata. -C'è del caffè?
-Vado a prenderlo.- Castiel si alzò in piedi, ma Gabriel gli fece cenno di sedersi.
-Ci penso io alla colazione.-guardò la ciotola di Samantha. -Sammy-Pooh, da quando non metti il latte nei cereali?
-Da quando qualcuno se l'è bevuto tutto.-guardò Gabriel. -E sono quasi sicura che sia stato tu.
-Così mi offendi, Sammy. Accusare un povero ed innocente arcangelo del Signore.-fece il melodrammatico.
Lucifer si lasciò sfuggire una risatina, sedendosi di fianco a Samantha e guardandola teneramente. -Buongiorno, agente.-sussurrò.
La cacciatrice voltò la testa verso di lui. -Buongiorno, Diavolo...-gli sorrise appena, iniziando poi a mangiare i suoi cereali sconditi.
-Beh, suppongo che andrò a fare la spesa più tardi.-disse Gabriel, uscendo dalla cucina. -Il caffé è quasi finito, non c'è più latte e Cas si è mangiato tutti i cioccolatini che avevo messo da parte.
-Non sono stato io!-esclamò il fratello.
-Infatti è colpa mia.-Dean alzò la mano. -Aiutato da una complice fidata.-fece l'occhiolino alla madre, che si mise a ridere.
-Posso...venire anch'io a fare la spesa?-chiese Lucifer. -Devo...comprare delle cose.-mormorò.
-Luci, in casa l'alcol non manca mai.-disse Gabriel. -Ma puoi venire comunque.-gli sorrise.

Castiel, Gabriel e Lucifer stavano vagando senza meta nel centro commerciale. Avevano deciso di fare la spesa in un posto più carino del Wallmart vicino casa, prima di tutto perché essendo angeli avevano un budget illimitato, e poi...
Beh, Castiel non aveva ancora comprato un regalo di Natale per Dean.
-Dammi retta, Cassie.-rise Lucifer. -Le manette di pelo sono un must.
-Luci, come sei antico.-rispose Gabriel. -Castiel sa benissimo che a Dean piacerebbe trovarlo nudo sul letto con un fiocchetto in testa...
-Non farò né comprerò nulla di tutto quello che mi suggerirete, sappiatelo.-Castiel smise di camminare, voltandosi verso i due. Alzò la mano con l'anello, mettendolo in bella vista. -Non troverò mai niente che eguagli questo, ma devo provarci. Per cui trovate delle vere idee oppure lasciatemi fare il giro da solo e ci vediamo più tardi.
I due angeli guardarono il fratello quasi allibiti.
-Se tu fossi stato così autoritario con Amenadiel credimi, Cassie, che avrebbe smesso subito di importunarti.-mormorò Lucifer, rompendo il silenzio. -Va bene, ci troviamo qui fra...che so, un'ora?
-Fai un'ora e mezza, e non tardate.- Castiel si allontanò a passo svelto. Gabriel spostò lo sguardo sul Diavolo.
-Waow. Mi stupisce ogni giorno di più.-sbatté le palpebre, incredulo.
-È l'amore, Gabe.-sussurrò l'altro. -Ti fa fare cose che non immagineresti mai.

-Gabriel, cosa...cosa piace a Samantha?-chiese Lucifer, mentre vagavano per i negozi senza alcuna meta.
-Luci, Samantha è una...donna semplice, ma raffinata.-mormorò l'arcangelo. -A Dean basta una volgare crostata, ma lei...lei meriterebbe solo i diamanti più preziosi e i libri più antichi.- aggiunse, sospirando quasi amaramente.
-Da come ne parli sembra che tu le sia...-non riusciva a trovare la parola giusta. -...vicino.-concluse, titubante.
-Puoi dire quella parola, Luc. Non mi offendo.- lo guardò negli occhi. -Innamorato. Come lo sei tu.-si leccò le labbra. -Ma lei ama te, e sebbene molti possano pensare il contrario, io non rubo la ragazza a un fratello.
-Dopo...dopo tutti questi anni...-disse Lucifer. -Perché non...non gliel'hai detto?
-Oh, gliel'ho detto eccome. Sei anni fa, quando abbiamo sconfitto Michael, le ho detto di amarla e lei mi ha detto di essere ancora troppo scottata da Ruben. In fondo, aveva passato un anno intero all'Inferno, che come sai bene laggiù equivale a oltre un secolo.-guardò il fratello. -Non esattamente il momento migliore per iniziare una nuova relazione.
-Ma...sei rimasto.-mormorò. -Ora sei suo amico, sei amico di tutta la famiglia, perfino Mary ti adora.
-È perché ho capito che se un giorno lei fosse stata in grado di vivere di nuovo una vita normale...-lo fissò negli occhi. -...avrebbe avuto bisogno di qualcuno che la appoggiasse in ogni caso e che la consigliasse. Un vero amico, insomma.
-Un grillo parlante, piuttosto.-mormorò Lucifer.
-Oh, sta' zitto. E tu chi saresti, Pinocchio?-ribatté l'altro.
-Lucignolo, ovviamente. Tento i bravi bambini per portarli nel Paese dei Balocchi.-sghignazzò, poi riportò lo sguardo su Gabriel. -Gabe...ho speranze con lei?
L'arcangelo si lasciò sfuggire un sorriso triste. -Più di quante ne abbia mai avute io, su questo ne sono certo.
Lucifer diede una pacca sulla spalla al fratello. -...cerchiamo l'oggetto più brutto di tutto il centro commerciale e lo regaliamo a Dean?-propose poi, sghignazzando.
-Ci puoi scommettere, fratellino.-rispose Gabriel, sorridendo all'altro.

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