Samantha sentì il telefono squillare nel dormiveglia. Si alzò a sedere, guardando l'ora. Erano le quattro del mattino.
-Pronto?-sussurrò a bassa voce, voleva evitare di svegliare tutti.
-Samantha.- Chloe sorrise appena. -Ti ho svegliata?
-Uhm...sì. A Lebanon sono le quattro.-si passò una mano sul viso. -Che succede, Chloe? Avete altri problemi con i licantropi?
-No, no, quelli li abbiamo risolti.- ridacchiò. -No, ehm, abbiamo un... problema con un Diavolo apatico.
Samantha restò in silenzio per qualche secondo. -Lucifer sta bene? È ferito?-chiese, cercando di mantenere un tono di voce fermo e tranquillo.
-Sta...sta bene, tranquilla.- sospirò. -È solo... poco Lucifer, in questo periodo.
-Sarà l'arrivo delle feste natalizie. Credo che lui sia la versione demoniaca del Grinch.-sorrise appena.
Chloe vide Lucifer passare vicino alla balconata e fece cenno a Mazikeen di portarlo da lei. Il demone non se lo fece ripetere due volte, spingendo con forza il Diavolo in direzione di Chloe.
-Che...che succede?-chiese lui, confuso. Chloe, in risposta, gli porse il telefono.
Samantha dall'altra parte aveva notato il cambio di respiro vicino alla cornetta, era più affannoso.
-Pronto?-chiese ancora. Lucifer si pietrificò, nel sentire la voce della cacciatrice. Fece cadere il telefono a terra, tornando nel locale a passo svelto.
Chloe raccolse il telefono, sospirando. -Scusami, Samantha.- mormorò. -Ci sentiamo presto.
La cacciatrice sentì Chloe chiudere la chiamata.
Dean bussò delicatamente alla porta della stanza di Samantha.
-Va tutto bene?-sussurrò. -Ti ho...sentita parlare, pensavo avessi avuto un incubo...
Lei annui in silenzio. -Torna...torna a dormire, Dean. Castiel si chiederà dove tu sia finito.
Il fratello entrò nella stanza e si sedette sul letto. -Stavi parlando con Chloe.- disse. -Ti ho sentita dire il suo nome.
Samantha annui di nuovo, appoggiando poi la testa sul cuscino. -C-C'era anche Lucifer, e non-non ha voluto parlarmi.- sussurrò con un filo di voce. Dean si sdraiò a sua volta, stringendo la sorella in un abbraccio.
-Andrà meglio.-sussurrò. -Sammy, devi solo portare pazienza. È una ferita ancora non rimarginata, puoi solo aspettare.
-Queste sono cose che direbbe Cas.-mormorò, appoggiando la testa sulla spalla del fratello. -Ti sta influenzando parecchio.
-È una cosa brutta?-sorrise. -Io...lo amo, Sammy. È la mia vita, e non credo riuscirei a stare senza di lui.
-Beh, allora perché non te lo sposi?-ridacchiò, e Dean restò in silenzio, come se non stesse dicendo tutta la verità.
-Aspetta...vuoi dire che...?-Samantha si illuminò di colpo. Dean tirò fuori dalla vestaglia una scatolina di velluto, annuendo lentamente. La sorella gli gettò le braccia al collo, trattenendo un urletto di gioia.
-Non gliel'ho ancora chiesto.-sussurrò. -Sto...aspettando il momento giusto.
La donna accarezzò il viso del fratello. -Voglio essere il tuo testimone.-disse fermamente.
-Non ha ancora detto sì.-rise lui. -Ti prego, impedisci a Gabriel di organizzare l'addio al celibato.
-Non posso promettere nulla.-alzò le mani di fianco al viso, sorridendo.
-Se non altro ti ho tirato su il morale.-mormorò Dean.
Samantha gli scompigliò i capelli. -Il mio fratellone si sposa, è questa la cosa che conta, ora.-Lucifer!-chiamò Chloe. -Ma che ti salta in mente?-era piuttosto alterata.
Il Diavolo si voltò verso di lei. -Perché l'hai chiamata?-sibilò.
-Perché tu dovevi avere l'occasione di parlarle di nuovo.-rispose. -Così ti saresti messo finalmente il cuore in pace, avresti saputo se anche lei è innamorata di te!
-Il Diavolo non si innamora!-ringhiò Lucifer ad alta voce. La musica nel Lux si spense di colpo, e tutti i presenti si fermarono a guardare il proprietario, che fece cenno con la mano di continuare.
-Sei un idiota, Lucifer.-scrollò la testa, andandosene a passo svelto. Lui fece per ribattere, ma lei era già in ascensore.
-Concordo con la detective.-disse Mazikeen. -Lucifer, non ti riconosco più. Credevo avessi imparato, dopo tutti gli anni spesi dietro a Chloe.
-Imparato cosa?-ribatté in modo irruento. -Che non mi è concesso innamorarmi? Che le uniche due persone di cui mi sia mai importato qualcosa non provano nulla per me?
-Oh, smettila di fare il melodrammatico.- scrollò la testa. -Decker ha messo in chiaro tempo fa che fra voi non sarebbe mai successo nulla, ma la cacciatrice...- si leccò le labbra, poi si fermò, guardandolo negli occhi. -...è inutile perdere tempo con te.- oltrepassò con un balzo il bancone del bar, andando a prendersi da bere.
-La cacciatrice cosa, Mazikeen?-sussurrò. -Posso ancora spedirti all'Inferno, lo sai bene.-la minacciò.
-Fa' pure, se ti fa stare meglio.- prese una bottiglia di tequila e se la portò alla bocca, prendendo un lungo sorso, per poi appoggiarla rumorosamente al bancone. -Quando è uscita dal locale, io ero fuori ad osservare suo fratello e il tuo.-raccontò. -Lei è entrata in auto e si è messa a frignare come una bambina.
Lucifer sbatté le palpebre. -Stava...piangendo?-aggrottò la fronte. -E-E perché?
-Chiedilo a Linda, il mio lavoro qui è finito.-scrollò la testa, dandogli le spalle.Lucifer entrò nello studio di Linda, trovandola intenta a compilare delle scartoffie alla scrivania.
-Lucifer!-esclamò la psicologa, vedendolo arrivare. Scattò in piedi, era da due settimane che lo stava aspettando.
Lui si sedette in silenzio sul divano, come in trance.
-Stava piangendo.-disse di colpo, tenendo lo sguardo basso.
-Chi, Lucifer?-aggrottò la fronte, sistemandosi sulla poltrona di fronte a lui.
-S-Sa-...la cacciatrice.-non riusciva nemmeno a dire il suo nome. -Quando è andata via... stava piangendo. Me lo ha detto Mazikeen, l'ha vista.
-Oh.- Linda giunse le mani. -...e questo come ti fa sentire?
-Io...sento-sento un peso qui.-appoggiò una mano al centro del proprio petto. -Non-Non so cosa le ho...fatto, per farla piangere...
-Lucifer, credo che Samantha stesse piangendo perché...le dispiaceva andare via.- mormorò con voce calma.
-Non mi sembra che...abbia legato molto con qualcuno qui, a parte Chloe, forse.- lui aggrottò la fronte.
-E te.-aggiunse Linda. -Lucifer, ti conosco da anni, e so benissimo che credi di non meritare di essere amato.- sospirò. -Ma...lei prova qualcosa per te, ne sono quasi certa.
-Non può essere.- sussurrò. -Lei...me lo avrebbe fatto capire.
-Forse ha anche lei paura di essere rifiutata da te.-lo guardò. -Ma...sta a te decidere cosa fare.- alzò le mani. -Io posso solo aiutarti a capire i tuoi sentimenti.
-Perché non mi ha chiamato?-alzò lo sguardo. -Le ho dato il mio numero, avrebbe potuto farlo.
-Magari l'ha perso, oppure pensa che tu non voglia più avere a che fare con lei.-rispose Linda, poi sospirò. -Non puoi saperlo, finché non le parli.
Lucifer sospirò a sua volta. -Ieri notte...ero al Lux, Chloe l'ha chiamata e me l'ha passata, ho sentito la sua voce e...e non ce l'ho fatta, sono scappato.-abbassò lo sguardo.
-Sei spaventato dai tuoi sentimenti per lei.-mormorò la psicologa. -Hai paura che possa rifiutarti come ha fatto la detective.
-Ho paura che...lei possa avere paura di me, un giorno.- mormorò. -Ho paura di...di ferirla.- guardò la donna negli occhi.
-Lucifer...qual è il tuo desiderio più profondo e recondito, ora?-gli chiese, incrociando le braccia al petto. -Per una volta, usa il tuo potere su te stesso, non sugli altri.
-Io voglio...solo lei.-scrollò la testa. -Voglio...voglio starle accanto, voglio continuare a conoscerla...
Linda sorrise appena. -E allora...perché non vai a prendertela?
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Hello, Agent!
FanfictionLucifer Morningstar, il Diavolo in persona, collabora da parecchio con la polizia di Los Angeles per acciuffare i cattivoni. L'FBI un giorno si presenta su una scena del crimine apparentemente non sospetta. Ma c'è qualcosa di strano in quegli agenti...