11) finale

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Tornai dagli altri dopo essermi vestita e li trovai a fissarmi straniti.

" Come cavolo hai fatto prima?" Mi chiede Percy.
"Hai mai sentito parlare di lupi mannari?"
"Si, ma..." Venne interrotto da Annabeth
"So tutto sull'argomento! Ho solo qualche dubbio...
È vero che durante la luna piena perdete il controllo??? "
"Dipende..." Risposi.
"E da cosa???" Chiese Annabeth.
" Se si ha un ancora o no"
"E cosa sarebbe un'ancora?" Si intromise Percy.
"Questa la so Testa d'Alghe!!! È una persona o cosa che fa provare forti emozioni al soggetto, trasmettendo pace e tranquillità, o emozioni positive, che fanno tranquillizzare l'individuo".
"Esatto" confermai.
"E tu ce l'hai un'ancora?" Mi chiese Hazel.
" No..." Sussurrai tristemente. Un tempo era stata mia madre, ma poi mi sono allontanata e l'ho persa.
" E quindi? Se non ce l'hai cosa succede?" Chiese Percy.
" Cose abbastanza spiacevoli" risposi.
" Del tipo?"
" Del tipo uccisioni, mutilazioni.... Ve l'ho detto sono informata!!!" Esclamò Annabeth.
Poi si rese conto che io dentro stavo uno schifo e si scusò" mi dispiace.... Non volevo.... Per Atena, che insensibile sono stata..."
"Fa niente..." La scusai.
Ci fu un'attimo di silenzio.
" Tu hai mai fatto... Ecco... Una di queste cose?" Domandò Piper.
No. Avrei voluto rispondere di no, ma il problema era che non lo sapevo neanche io.
"Non lo so". Avevo gli occhi lucidi. Il pensiero di aver ucciso persone non è certo dei più allegri.
" Quando torna giorno tutto quello che dovrei ricordare, tutto quello che accade scompare dalla mia testa. Non ricordo più nulla."
"Ah" commentò Piper a disagio. Di sicuro questa non è una delle situazioni migliori.

"Ora se volete scusarmi dovrei andare in bagno" dissi con voce tremolante.

Mi sciacquai bene la faccia, per poi accasciarmi contro al muro prendendomi la testa tra le mani.
Ora se non mi parleranno più li capisco. Potrei essere un'assassina.
Ma non mi importa, gli ultimi anni li ho passato da sola per strada, se la gente non mi parla non ne farò un problema. Nessun dramma. Non piangerò. Assolutamente. Perché piangere è per persone deboli e io non lo sono.

"Stai meglio?" Mi chiesero appena tornata.
"Ce la fai?"
Oh, giusto. Ho una finale da vincere. Spero.

Mi va benissimo. Indovinate il finalista contro cui dovrò gareggiare? Esatto, Percy. Il semidio figlio di Poseidone, chiamato dalla sua ragazza, Annabeth, Testa d'Alghe.
Non ne sono per niente stupita.
Percy è il ragazzo più forte del campo.
Una volta era secondo solo a Clarisse, ma ora lei non vive più qui e ha lasciato il primo posto in ogni gara a lui.
Dovrò trovare una strategia degna del figlio del dio del mare.
Di sicuro l'acqua non la portò usare, visto che contro di lui non fa effetto.
Il fuoco viene spento dall'acqua, e contro Percy sarebbe inutile.
Mi rimangono la terra e l'aria.
La terra non saprei come usarla, ma l'aria sarebbe un ottimo scudo. Posso crearci delle barriere!
Non è il massimo come idea, però e'sempre qualcosa. Meglio di niente.
Ecco perché non sono figlia di Atena...

" Tre, due, uno, via!" Urla Chirone.

Percy non si risparmia: al contrario di Frank, lui attacca subito.
Lui attacca io paro.
Lui attacca io paro.
Lui attacca io paro.
La situazione sta prendendo una brutta piega,non riesco ad attaccare.

Il figlio di Poseidone e'un'ottimo spadaccino, non trovo neanche una falla nella sua difesa.
In mezzo a tutto quel toccarsi di lame non riesco a pensare.

Spada contro spada fa un rumore stridulo.
All'improvviso e'diventato un gioco di forza: la mia spada in ferro dello Stigie contro Anaklusmos/ Vortice la spada di Percy in bronzo celeste.

Le due lame si incrociano, ora la sfida e'chi dura più a lungo.

Se mollo ora la mia arma mi scivolerá via dalle mani e chissà se riusciró a riprenderla entro la fine della finale.
Perciò non mollo e tengo duro.

Resto più concentrata possibile.
Forse troppo poco concentrata dato che non mi accorgo dell'onda d'acqua che si abbatte su di me.
" E questa?" Chiesi "da dove arriva?"
"Dal fiume!" Esclamò ridendo Percy.
" Ti senti più fresca ora?" Chiese sghignazzando.
-e se usassi anch'io l'acqua?- mi domandai - lo ripago con la stessa moneta... Però non si bagnerebbe. O forse sì? Meglio non rischiare- conclusi.
Alla fine optai per un tornando. Non quelli piccolini che si creano in autunno con le foglie,
ma un vero e proprio tornado EF2 (179-218 km/h).
E'una mossa forse un po'troppo avventata, ma dovrei riuscire a controllare una tromba d'aria di queste dimensioni.

Mi riscuoto appena in tempo: un'altra onda enorme mi sta per lavare.
Riesco comunque a creare una barriera d'aria in torno a me, una specie di cupola.
Mi ci è voluta piu energia del previsto, la pressione dell'acqua è più forte di quello che immaginavo.
" Ma tu... Come hai?..."cominciò Percy " no, sai che c'è? Io vi rinuncio, sei una persona troppo difficile da capire. Finito questo torneo mi dirai se c'è qualcosa di completamente umano in te."
La faccia sconcertata che aveva mi fece morire dalle risate, ma mi ripreso subito; ne avrei approfittato per attaccare.

Chiusi gli occhi e cominciai e visualizzare un piccolo tornado che diventa sempre più grande.
Con le mani provai ad immaginarmi di modellarlo, come fosse un vaso.
Quando riaprì gli occhi tutta la folla che c'era per assistere alla finale si stava aggrappando a qualcosa, per non farsi risucchiare dal vortice d'aria.

Percy, non avendo appigli, aveva conficcato la sua spada nel terreno e aveva impugnato con tutte e due le mani l'elsa di Anaklusmos, mentre il suo corpo sfidava la legge di gravità, essendo alzato dal suolo. Era in orizzontale e l'ottava per non farsi trascinare nel tornado.
A me invece il turbine d'aria non faceva alcun effetto.

Decisi di farla breve e ordinai ( mentalmente) al tornado di finire.
Percy cadde a terra di faccia, stremato.
"Io mi sono rinfrescata, tu ti sei stiracchiato per bene?" Domandai divertita puntandogli la spada alla gola.
" Mai stato meglio" rispose sarcastico.
"Ti attendi?" . Ero già sicura della risposta.
"Si, mi arrendo".

"Adele Black vince il torneo!" Esclamò Chirone.
" Tecnicamente il premio era niente turni pulizia bagni per un mese al vincitore e alla cabina, ma tu sei indet-..." Venne interrotto da un lampo di luce rosso.
Della nebbia cominciò a raggrupparsi intorno a me.
Poi si diradò.
Quando guardai i ragazzi del campo notai che stavano guardando un punto fisso sopra la mia testa. Così feci anch'io.
Sopra di me c'era un teschio. Un teschio nero.
" Determinata" disse con un filo di voce Chirone " Ave Adele Black, figlia di Ade".


Angolo me

So che molto probabilmente il simbolo di riconoscimento di Ade non è un teschio, ma non me lo ricordo.
Detto questo vi lascio 1093 parole ( mi sono superata, di solito erano ottocento).
E, come sempre, se ci sono errori ( e probabilmente ce ne sono) segnalatemeli.
Grazie

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