29) se muoio mi uccidono

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Il mio cuore batteva forte. Avevo appena schivato un fulmine, che, a momenti, mi beccava in pieno.

No, non sono così idiota da uscire dal mio rifugio anti Zeus solo perché ne ho voglia, ma a quanto pare, qualcuno (riferimenti puramente causali a Leo Valdez) ha deciso che fosse di fondamentale importanza informare James che ero in pericolo, ma, giustamente, non di raccontargli tutti i dettagli. Così lui si è presentato al campo impanicato e non sapendo niente, dove è stato quasi abbrustolito.

"Ti conviene metterti al riparo. E non vicino agli alberi!" Gli gridai "anzi, adesso ti conviene entrare alla casa grande, Zeus non ce l'ha con te, quindi non dovrebbe farti niente"

"Zeus? Che c'entra?"

"Santissimo Ade, aiutami tu! Cosa cavolo ti ha raccontato Leo?" Chiesi in modo retorico "adesso vai, muoviti"

L'adrenalina del momento mi stava facendo diventare le mani congelate
Nel punto dal quale mi ero appena spostata, oltre a del terreno bruciacchiato era presente un uomo.

Un uomo... Direi brillante. Esatto, brillava nel vero senso della parola. Sprizzava scintille ed era alto. Forse anche troppo. Aveva uno sguardo fisso e freddo, sembrava non provare emozioni. Somigliava ad una statua in pietra: un'enorme uomo grigio/azzurro brillante, dagli occhi spenti, che si muoveva come un automa. Ma la cosa che più mi metteva paura, era il fatto che fosse armato; la sua spada mi incuteva terrore, e il fatto che la lama fosse lunga quasi quanto me... Diciamo che era un fattore di una certa importanza.

Non aveva nessuno scudo, ma di certo non sembrava averne bisogno. Si capiva subito che con la spada poteva farmi a pezzetti, e, sinceramente non avevo bisogno di alcuna prova. Non ci tenevo e non ci tengo, no grazie.

Giustamente, chi non è riuscita a tornare dentro quel dannato buco nel terreno? Io.
Chi si trova in pericolo di vita? Io.
Chi è così intelligente da avere un anello che si trasforma in spada e usarla? Io no.

O meglio, me ne sono ricordata dopo aver cercato di schivare almeno 5 tentativi di ridurmi in fettuccine da quello che chiamerò "uomo brillantino".

Premendo l'unico diamante dell'anello si innesca il comando che mi procura Notte.

Nell'attimo in cui mi ritrovai la mia spada in mano, un'altro colpo per poco non mi colpiva, se non fossi riuscita a deviarlo con la mia lama.

"Adele, giuro che se muori, ti uccido!" Mi urlò Nico, che in quel momento si trovava nella casa grande.

Questa frase poteva anche risparmiarla, soprattutto per il fatto che non aveva senso. Certo, lo ringrazio per l' "incoraggiamento", però se io fossi morta, come avrebbe fatto ad uccidermi?

L' "uomo brillantino" cambiò improvvisamente obbiettivo: decise di dirigersi verso la casa grande. Il motivo tutt'ora mi rimane sconosciuto, posso solo provare ad indovinare, ipotizzando che fosse dotato di intelligenza e che avesse sentito i miei precedenti discorsi con James, e avesse deciso di voler ammazzare persone.

Il che era un bene per me potevo scappare, ma non avrei mai lasciato mio fratello e i miei amici da soli.
Mi lanciai verso di lui, con la spada in mano, puntando verso il suo collo, data la mancanza di capelli.

A mezz'aria del mio salto, ma accordi che era troppo tardi: l' "uomo brillantino" aveva già girato la testa e stava puntando il suo sguardo su di me.

A quel punto, si girò completamente, tenendo alta la spada, che mi trafisse lo stomaco. Ecco, quest' cosa è da aggiungere alle esperienze che non voglio ripetere, ma a quanto pare avrei dovuto pregare perché non accadesse in futuro.

Certo, non mi sono fatta trafiggere senza provocare danni al mio avversario: la mia spada stava piantata nella gola del mio avversario, con l'elsa che sembrava vibrare in aria.

Pochi secondi dopo, mi ritrovai attorno gli altri semidei. Ero distesa a terra, in condizioni che non erano proprio delle migliori. Okay, stavo proprio di schifo.

"Giuro, stupida, che se muori, tormenterò la tua anima fino alla mia morte. E quando morirò lo farò da spirito!" Mi disse mio fratello con voce tremante. Non lo vidi in faccia, ma sapevo che di sicuro aveva gli occhi lucidi e stava per piangere.

Io ridacchiai, cercando di non sembrare moribonda (,cosa molto inutile, visto il mio stato) ma smisi subito, visto che il gesto mi portava a fitte atroci sullo stomaco e cominciai a lamentarmi.

Sentii che qualcuno mi tirava su la maglietta, giusto per vedere la ferita.

" C'è poco da fare, il busto è stato trapassato da parte a parte"
La voce la riconosci, era Piper. Mi limitai ad incassare il colpo: questione di momenti e sarei morta.

sussurrai un debole " vi voglio bene" ai miei amici". Poi aggiunsi "sei fantastico Nico, non cambiare".

Ormai non vedevo quasi più niente, decisi di chiudere gli occhi.

Angolo me
Dopo quasi un mese. Contenti? Adesso non so quanta gente abbia letto o continuerà a leggere la storia, ma per quelli che l'hanno fatto, è stato un capitolo soddisfacente? Spero di sì.
Avevo in mente altri finali per questo capitolo, ma alla fine ho scelto questo.
Il mese prossimo non so quanto riuscirò ad essere puntuale, ma punto a finire la storia entro la fine dell'estate.
Come al solito, avvisatemi se ci sono errori di scrittura. Di sicuro ha fatto un casino con i tempi verbali, ma, scusate sono pigra, non ho voglia di rileggere, anche perché, sennò, mi toccherebbe pubblicare domani.

'Ade'leDove le storie prendono vita. Scoprilo ora