5) Occasione

261 20 0
                                    

Mi svegliai per nulla riposata. Non c'era un motivo, ma quella notte non ero riuscita a dormire. A voi capita mai?
A me quando capita sono super nervosa.
Quando mi alzai avevo delle occhiaie da fare paura, quindi trovai uno specchio ( non so come) in mezzo al macello che c'era nella casa di Ermes e misi il fondotinta.
Andai a fare colazione, e metà della mia tazza di latte e cereali mi toccò buttarla nel fuoco.
Mio padre non si decideva a riconoscermi. Mi sentivo un un certo senso offesa e triste. Ma presto avrei dato un'occasione in grande stile ad Ade per riconoscermi.

Intanto al tavolo di Ares il ragazzo a cui avevo dipinto la parete di rosa sembrava volermi incenerire con lo sguardo, così per sfuggire dal suo raggio visivo sgattaiolai via dal mio tavolo e stavo. Ma fu proprio quando pensai di averla scampata che andai contro qualcuno. E mi trovai davanti Percy Jackson. Ma giustamente la mia fortuna non finisce qua: ci sono pure gli altri sei della profezia e Grover.
" Tu ci devi raccontare un bel po' di cose" .
Tre opzioni; a) torno al tavolo sotto accurata ispezione del figlio di Ares ( devo ancora capire come si chiama), b) racconto a Percy&co, c) scappo.
Optai per la b: mi avevano accerchiata e poi non avevo voglia né di correre (chi vuole correre quando ha ancora sonno?) ne di essere sotto osservazione da quella che definirei una persona non molto pregevole.
" Okay" risposi. " O-okay? Cioè... Certo okay! Devo averti fatto molta paura se ti arrendi così facilmente!" si vanto'.
Povero piccolo figlio di Poseidone. Povero ingenuo. Per essere cresciuto di due anni interiormente non era cresciuto affatto. Credeva di farmi paura. E invece io sentivo il battito del suo cuore accelerare per l'imbarazzo, quando alla fine della frase si è reso conto della figura di infantile che aveva fatto.
" Ho letto tutto quello che so su di voi in una saga letteraria " .
Tutti intorno a me tirarono un sospiro di sollievo " credevamo fossi una stolker" disse Annabeth.
Okay la cosa forse era un po'inquietante, ma non erano preoccupati nemmeno un pochino per il fatto che le loro avventure erano scritte su libro di generi Fantasy?
Quando glielo chiesi mi risposero così: "non c'è nulla di strano. La gente probabilmente crederà sia solo una favola, solo fantasia, immaginazione. Probabilmente i ragazzini ci sognano, ci immaginano, ci invidiano. E che male c'è nel sognare?"
Il ragionamento non era male, tuttavia c'era ancora una cosa che non capivo e non mi feci scrupoli nel domandarla.
Guardai Grover in modo accusatorio, mi eressi in tutta la mia altezza ( non molta) e gli chiesi " ma tu da che parte stai?" .
La risposta che ottenni fu un " mmmm?" Così precisai " il giorno prima sei con me il giorno dopo mi stai accerchiando con altre sette persone per avere informazioni che se non sbaglio dovrei averti già dato!" .
" Ah, davvero? Opsss". Okay. Era ufficialmente un caso perso.

Passai il testo della giornata ad allenarmi con la spada e provai anche l'arco. Non me la cavavo tanto male. Poi cominciai ad annoiarmi e allora decisi di sintonizzarmi un po'con la natura. Era da tanto che non lo facevo. È un momento tutto mio in cui sono tutt'uno con lo spazio verde che mi circonda.
Vado nel bosco e mi sdraio per terra, sull'erba soffice. Il cinguettio degli uccelli e lo scrosciare dell'acqua del fiume dove ci si allena con la canoa mi fa rilassate. Riesco a sentire tutto quello che la natura sente. Rumori. Silenzi. Pace. Dolore. Dolore!
All'improvviso sento quello.

Chi doveva essere ad intagliare alberi e a buttare cartacce per terra se non i figli di Ares? Ora non ho nulla in contrario a loro ma questi tutti quelli che conosco sono .... Cattivi.
Nel silenzio ora si sentono le loro risate, gli uccelli non cantano più, e l'atmosfera rilassante che c'era prima è sparita.
Allora mi arrabbio. Mi incammino verso la direzione dei figli della guerra che non mi guardano neanche. Grave errore. In quattro e quattr'otto si ritrovano tutti con il sedere a terra. Poi senza voltarmi me ne vado e i figli di Ares sono ancora troppo storditi per fermarmi.
Be' che dire? Sono soddisfatta.

Mentre mi preparavo per la cena nella bacheca della casa di Ermes era apparso un avviso. Era un figlio bianco scritto con calligrafia elegante.
Parlava di un certo torneo:
Cari ragazzi,
tra una settimana si svolgerà il consueto duello annuale. È consentito l'uso di qualsiasi arma, potere e capacità.
Le iscrizioni sono aperte a tutti .
Chirone

Sotto c'era lo spazio per iscriversi. È consentito l'uso di qualsiasi arma e potere, no?
Allora papà preparati, perché ti darò l'occasione di riconoscermi, farò sapere a tutti chi sono io: la figlia di uno dei tre pezzi grossi!

Con una penna nera firmai: Adelaide Black

'Ade'leDove le storie prendono vita. Scoprilo ora