3) Casa di Hermes

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Sto per attraversare il varco quando Grover mi ferma.
" Penso tu mi debba delle spiegazioni" mi dice.
Sbuffo rassegnata. Ehi, lo so che prima o poi lo doveva sapere ma adesso non ne ho voglia!
E ora mi tocca dirgli tutto.
" Ti dico tutto, ma prima giuri sullo Stige che non dirai niente a nessuno" .
"Giuro sullo Stige" mi risponde.
"Ti risponderò in modo spiccio: hai presente le leggende sul sovrannaturale?" Gli domando. Dopo aver ricevuto un segno affermativo da parte sua continuo" bene sono vere. Io sono metà licantropo metà fata."
Data l'espressione stupita del mio nuovo amico mi affretto a sdrammatizzare la situazione con una bella canzoncina" Okay, okay.... È un'emozione per te conoscere un grande semidio, capisco che provi, lo sai... È del tutto normale, è l'effetto che ai satiri faccio io" Grover si riscosse e mi invitò ad entrare all'interno del Campo.

Sono passati alcuni minuti di silenzio imbarazzante che nessuno ha voluto rompere, almeno fino a quando il ragazzo mezzo capra mi consiglia di parlare di questa cosa.
Io, perplessa, gli domandai di cosa stesse parlando, e lui mi rispose una cosa del genere " sai quella cosa tipo magia, trucchetti e polverine... E poi anche artigli pelo,coda e orecchie...." La parte all'inizio l'aveva pronunciata con una voce infantile e l'ultimo pezzo della frase con quella voce che doveva fare paura.
" Ah.... Ti ripeto che è fata e lupo, non ' magia, trucchetti e polverine' e ' artigli, pelo, coda e orecchie'" . Lui sbuffa e io ridacchio divertita.
" Comunque, okay, ci parlerò"
" Oh no, no, no, no " rispose " non ti conosco da tanto ma so già che te ne dimenticheresti, quindi ci andiamo adesso".

E quindi eccomi qua, in quella che ho saputo riconoscere come la casa grande, con Chirone e il signor D davanti alla faccia.
Non ho ancora capito cosa ci faccia lui qui, però pazienza.
Il mezzo cavallo, maestro leggendario e allenatore di semidei da secoli mi chiese " Grover era un po'nervoso quando ha detto che avevi qualcosa da dirmi, non è che ti sei già messa nei guai, vero?" "No,no" mi affrettai a rispondere e sbuffai vedendo il direttore del campo Dioniso far comparire nel bicchiere la sua inseparabile Diet Coke." Ma lui deve stare proprio qui ad ascoltare" chiesi irritata.
Non fu Chirone a rispondermi ma il diretto interessato " ehy bada a come parli sono un dio" " e io sono una semidea, fata e lupo mannaro" gli risposi a tono.
" Sei un essere potente allora" constatò allora il centauro. " Era di questo che volevate parlarmi?"continuò. " Esattamente" risposi. " Allora facciamo così: noi non diremo niente a nessuno. Lo farai tu se vorrai". Sì, ovviamente lo avrei fatto, ma avrei dovuto aspettare per fare una spettacolare entrata in scena.

Tempo un'ora e Grover mi ha fatto fare il giro di tutto il campo.
" E per finire" conclude" fino a che non sarai riconosciuta starai nella casa di Hermes " .
" Cosa?!!!"strillai attirando l'attenzione della gente vicino a noi. Poco dopo, quando tutti ricominciarono a parlare normalmente io continuai" te l'ho detto che sono figlia di Ade!"
" Ehy... Non è colpa mia. Devi essere riconosciuta ufficialmente, poi potrai andare alla cabina 13"

Tra una chiacchiera e l'altra è arrivata l'ora di cena, e dopo aver sacrificato la mia parte di pranzo a mio padre, chiedendo il perché non mi ha riconosciuto non appena sono arrivata al campo, mangio finalmente quel che resta della mia cotoletta. Potrà sembrare poco, ma vivendo per strada ci si abitua.
Adesso mi sto dirigendo al falò. Non mi piacciono le canzoni che cantano, come non mi piace cantare. La musica mi piace solo ascoltarla.
Il fuoco rispecchia l'umore del campo. In questo momento la fiamma è viva, molto alta. Va tutto bene.

Prima di andare a letto nella cabina 11 , Grover vuole farmi conoscere alcuni suoi amici. Non vuole presentarmeli, vuole restare le mie capacità da fangirl.
" Questi sono i miei amici" mi comunica." Sono presenti anche ragazzi del campo Giove, sono venuti a farci visita". " Lei è Adele" continua " non siamo ancora sicuri di chi sia figlia, deve ancora essere riconosciuta ufficialmente" . Tutti mi salutano.
Grazie alle mie capacità deduttiva e alle descrizioni dei libri mi faccio un'idea. I ragazzi sono otto. Uno di loro è Nico e gli altri sono i sette della profezia. Riconoscerli non sarà difficile.
" Grover vuole vedere se riesco a riconoscervi tutti, quindi non presentatevi" Comincio dal più facile, quello con gli occhi verde mare" tu sei Percy Jackson, figlio di Poseidone" tiro avanti dritta senza ascoltare le loro esclamazioni di stupore nel vedere che ho fatto giusto. Trovo una ragazza bionda" tu sei Annabeth Chase, figlia di Atena, cugina di Magnus Chase, che , tra l'altro, io adoro!" Tocca ad un ragazzo, sembra avere origini cinesi, allora vado sul sicuro " tu sei Frank Zhang, figlio di Marte" continuo. Tocca a un ragazzo che sembra un folletto e a una ragazza semplicemente incantevole" tu sei Leo Valdez, figlio di Efesto, e ti sei Piper McLean, figlia di Afrodite" ora c'è un ragazzo biondo " ti sei Jason Grece, figlio di Giove". Ho lasciato per ultimi i miei fratelli " voi siete Nico di Angelo e Hazel Levesque, figli di Ade e di Plutone, controparti greca e romana" termino la loro presentazione.
Loro mi guardano per qualche secondo, poi Annabeth con comprende. " Rick Riordan?" Domanda," Rick Riordan" confermo, ed è lì che gli altri comprendono.
" Ora, se volete scusarmi, mi è piaciuto conoscervi, però sarei stanca, quindi andrei a letto e mi presenterei meglio domani, d'accordo?" Ricevetti un'assenso generale e me ne andai in cabina.

Prima di andare a dormire mi tolsi le lenti a contatto, le misi dentro la loro confezione e misi le scarpe ai piedi del letto.

Mi svegliai la mattina seguente per via di alcuni rumori sospetti. Ancora intontita, mi guarda attorno e notai che mancavano i miei unici averi che la sera precedente avevo posizionato accanto a me. Allora mi alzai infuriata e cercai i ladri. Non mi fu difficile: trovai i fratelli Stoll con le mie scarpe in mano " Stoll ridatemi le mie cose" dissi in un tono abbastanza tranquillo, ma nonostante tutto i fratelli mi guardavano spaventati. Allora realizzai: non avevo le lenti a contatto e quindi i miei occhi erano dotati. Era di questo che avevano paura!
Ne approfittai visto che fecero come gli avevo detto.

Mi rimisi le scarpe, ma sulle lenti indugiai: ero al Campo mezzosangue, potevo essere me stessa!!!
E così cominciò la mia prima, vera giornata al CHB.

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