Capitolo 14. Avvicinamenti.

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SPAZIO AUTRICE: IN QUESTE SETTIMANE HO AVUTO MOLTO TEMPO PER SCRIVERE E DILETTARMI IN QUESTO, MI SONO PORTATA MOLTO AVANTI CON I CAPITOLI E NON VEDO L'ORA DI FARVELI LEGGERE SEMPRE SE NE AVRETE VOGLIA DATO I CONTINUI SCARSI LIKE CHE CONTINUO A RICEVERE.
BADO ALLE CIANCE NON SONO QUI PER LAGNARMI MA PER AUGURARVI UN FELICE E GIOIOSO NATALE A TUTTI.
QUEST'ANNO è STATO E SARà UN NATALE DIVERSO, UN NATALE DA RICORDARE PER LA SERIE DI EVENTI SPIACEVOLI CHE STANNO ACCADENDO IN QUESTO PERIODO COSì BUIO PER TUTTI NOI.
NONOSTANTE IL NATALE DIVERSO, SPERO VI STIATE DIVERTENDO A SCARTARE I VOSTRI REGALI E ABBIATE FATTO E AVUTO UN BUON PRANZO. 
DAVVERO UN BUON NATALE A TUTTI VOI MIEI CARI LETTORI E LETTRICI CON TUTTO IL MIO CUORE ED IL MIO AFFETTO E SPERO VIVAMENTE CHE TUTTO VADA FINALMENTE NEL MODO GIUSTO.
CON QUESTE MIE PAROLE VI LASCIO AL CAPITOLO 14 COME MIO PERSONALE REGALO DI NATALE PER TUTTI VOI E, VI SPOILER CHE PRESTO CI SARÀ L'INTRODUZIONEDI NUOVI PERSONAGGI PER DAREUN PO' DI PEPE A MADELAINE E CAIUS.
SPERO SIA DI VOSTRO GRADIMENTO E SE VI VA LASCIATE QUALCHE LIKE E COMMENTO COSì CHE ANCHE IO POSSA RICEVERE IL VOSTRO REGALO. BUONA LETTURA E ANCORA BUON NATALE A TUTTI VOI.  UN BACIONE CON AFFETTO: -LaLupadiMeta

Dopo essermi sfogata con il pianto e aver riposto le lettere di Valentina al sicuro, inizio a risistemare i vari libri negli scaffali etichettati per categoria ed in ordine alfabetico.
Sposto il carrellino in acciaio da una parte all'altra di quella stanza immensa con le pareti formata da mattoni volutamente scomposti quando, sento la porta aprirsi.
<<Madelaine sei qui?>> mi domanda una voce tranquilla e all'apparenza innocente, sorrido tra me, come se non sentisse il mio odore!
Esco da uno dei tanti corridoi formati dagli scaffali e incrocio lo sguardo di Alec
<<Sono qui>> rispondo sorridendogli
<<Oh bene, come stai??>> mi domanda, lo guardo stranita ma non gli pongo nessuna risposta in merito
<<Ho sentito la tua discussione con Caius e poi... oh lascia stare spero comunque che ora stia bene>> mi sorride
<<Beh, di certo bene è un parolone... ma si, mi sono calmata e sono più tranquilla ora>> rispondo guardando altrove.
Cerco in tutti i modi di non incrociare il suo sguardo, di non farmi leggere nell'anima attraverso  gli occhi.
Un detto mondano cita: gli occhi sono lo specchio dell'anima, e molte volte è così... tranne per un sadico come Caius, lui non le fa trapassare neanche attraverso lo sguardo perché non ne ha.
<<Ho pensato avessi fame e so che non hai fatto colazione quindi ti ho portato uno yogurt ed un caffè>> afferma e, solo ora, mi accorgo del piccolo vassoio contenente ciò che aveva elencato e una bottiglia di acqua molto ghiacciata che ha tra le mani bianche e fredde.
<<Sei molto gentile Alec, grazie.>> pronuncio prendendo il vassoio e sedendomi al tavolo divorando lo yogurt, Alec è così carino e premuroso con me, sto bene con lui e fa si che io sia tranquilla.
<<Wow, affamata>> ride facendo ingrandire le sue adorabili gote e facendo illuminare il suo sguardo
<<Direi di si>> rido anche io pulendo le mie labbra con un tovagliolo di carta
<<Hai finito di riordinare? Ho sentito che il maestro vuole fare un allenamento doppio oggi>> esordisce ed io sbuffo sorseggiando il caffè rendendomi conto di quanto sia amaro e bruciato, le mie papille gustative stanno scappando a gambe levate!
<<Dio, ho una montagna di libri da rimettere a posto, molti dei quali ho lasciato ieri sera per pigrizia e ho anche tanto da studiare, non voglio rimanere indietro con le lezioni>> impreco portandomi successivamente le mani alla testa, Alec corre alla velocità della luce diventando quasi invisibile, ed in un millesimo di secondo torna seduto di fianco a me, non capisco davvero cosa abbia fatto in un secondo contato
<<Fatto!>> esclama
<<Fatto cosa?>> domando
<<Ho rimesso a posto i libri>> risponde e mi sorride, lo guardo torvo ed interrogativa
<<Non capisco, se siete così veloci a rimettere a posto tutti i libri che leggete dalla mattina alla sera, perché lo fate fare a me che ci impiego ore??>> sogghigno ma allo stesso tempo innervosita da questo. è una perdita di tempo!
<<Aro è pigro e usa la scusa di avere sempre altro da fare di molto più importante e poi, dato che non esci in un modo dovrai pur passare il tempo no?>> sogghigna anche lui, riflettendoci non fa una piega
<<Ora se vuoi prendi i tuoi libri ed i tuoi appunti così ti do una mano e potrai finire prima>> continua lui, alzo un sopracciglio e lo fisso interrogativa, un attimo di silenzio invade la stanza. A spezzare il silenzio imbarazzante è la risata di Alec verso di me
<<Cos'hai da ridere?>> domando sorridendo anche io contagiata dalla sua risata coinvolgente
<<Nulla, solo il modo in cui mi stai fissando, avrò anche l'aspetto di un ragazzino ma ricordati che ho più di trecento anni e sicuramente so moltissime cose quindi, mettiamoci a lavoro.>> ride ancora, prendo così i miei appunti ed insieme tra chiacchiere e risate mi aiuta a studiare un lungo capitolo e mi rendo conto non solo che studiare con lui è più facile e veloce ma anche di quanto Alec sia diverso dagli altri suoi amici vampiri, di quanto sia gentile e caloroso e, di quanto sia davvero molto acculturato. Capire un capitolo di questo libro infinito non è mai stato così facile.
<<Visto?? Non era così difficile>> sogghigna mentre camminiamo verso la mia stanza
<<Si, per te!>> esclamo ridendo spintonandolo leggermente e accorgendomi che il suo corpo è più duro di quanto mi potessi aspettare, sembra una pietra.
<<Okey, ora mi cambio e scendo>> sorrido guardandomi i piedi imbarazzata
<<Ti aspetto qui, qualcuno ti verrà comunque a prendere per accompagnarti, io sono già qui, ti aspetto>> afferma per poi sorridermi a sua volta
Non rispondo ed entro nella mia stanza, poggio i libri sul baule e prendo i leggins neri con le strisce bianche sui lati e un top anch'esso neri, aggiungo delle snickers bianche e lego i capelli in una coda alta.
<<Già fatto?>> mi domanda spostandosi dalla parente su cui era poggiato a difronte a me.
<<Si, anche io so essere veloce>> rispondo ridendo

Insieme percorriamo la lunga rampa di scale che ci porta nel sotterraneo con le pareti grigie e le luci al neon sul soffitto sino ad arrivare dentro la famosa stanza dove ogni santo giorno mi fanno allenare con la speranza che il marchio di Caino si attivi.
Io e Alec non abbiamo smesso per un attimo di ridere, appena entrati nella grande stanza noto due sguardi penetranti e infastiditi, il primo è quello di Jane, la sorella di Alec che ci guarda in modo pungente e arrabbiato, non mi sopporta e ovviamente non sopporta l'amicizia che si sta creando tra noi due, ed il secondo sguardo è quello a mia modesta sorpresa, di Caius.
Lo sguardo di Caius sembra infastidito ed arrabbiato, anche il suo è pungente e sembra stia per scoppiare.
Mi avvicino ad i tre vampiri mentre Alec raggiunge la sorella, li intravedo bisbigliare ma Jane rimane molto tranquilla nonostante il suo sguardo acre.

<<Ben arrivata Madelaine>> afferma Aro sorridente come sempre, non rispondo e mi limito a sorridere a mezzo labbro con un fare sempre nervoso e a braccia conserte
<<Quando vuoi possiamo iniziare>> continua
<<Si, sono pronta>> sospiro e mi posiziono al centro della sala
Demetri e Felix si lanciano su di me con fare minaccioso pronti come sempre a scagliarsi contro di me e catapultandomi per terra con dolori ed ulteriori lividi oltre al bruciore intenso di questo stupido marchio inutile.
Felix è contro di me, io sono a terra con la schiena patta contro il pavimento, siamo petto a petto, stringo il pungo della mano destra per cercare di minimizzare il dolore del marchio anche se, a farmi nettamente più male, è la mia povera schiena schiacciata e maltrattata.
Demetri mi aiuta a rialzarmi, mi sento molle e mi gira la testa, il mio corpo è già indolenzito e le mie gambe vorrebbero davvero cedere ed accasciarsi.
Questa volta a scagliarsi contro di me è Demetri ma noto che, a meno di un metro, si ferma. Lo vedo dimenarsi con tutte le sue forze, è come se stesse spingendo contro una parete ma inutilmente.
Non riesce ad avvicinarsi a me, sembra come se la sua forza sovraumana venisse neutralizzata da questo muro invisibile intorno a me.
Un calore divampa nel mio corpo, brucia e si espande partendo dal marchio che diventa rosso fuoco diramando all'apparenza vene anch'esse rosse tutto intorno al mio braccio, non resisto ed urlo dal forte dolore.
Poco dopo tutto si placa e noto Demetri cadere sul pavimento.

Caius - J.C.B (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora