È passato ormai un mese da quando Valentina è partita, la casa è vuota e al negozio di dischi non so con chi ballare le nostre canzoni preferite.
È una settimana però, che non risponde ai miei messaggi, all'inizio mi sono preoccupata, dopo di che ho lasciato perdere pensando che magari le cose si stessero aggravando e di conseguenza non aveva tempo per dare peso ai miei stupidi pettegolezzi.
Questa mattina mi sono svegliata molto presto e, dopo aver mangiato il mio solito yogurt greco alla pesca sono andata in giro a fare una corsetta mattutina, il caldo ha già iniziato a riscaldare troppo per i miei gusti, l'asfalto nero attira il sole e diventa bollente facendo evaporare il calore così, sono costretta a rientrare prima del previsto.
Dopo pranzo corro al negozio di dischi senza neanche avere il tempo di buttare giù tutto il cibo, monto sul mio vecchio catorcio e mi dirigo verso il centro.
In alcuni periodi dell'anno Volterra è davvero impercorribile e in estate è uno di questi, la città brulica di turisti provenienti da qualsiasi parte del mondo per visitare la bellissima storia di Volterra e la sua storia medievale formata da storie vere e leggende sui vampiri.
Fortunatamente si poteva proseguire tranquilli, dopo aver effettuato la lunga salita di Via Franceschini arrivando poi dinanzi l'edificio dall'apparenza antico, svolto in una piccola via nascosta arrivando nel nostro piccolo parcheggio dipendenti.
Come da routine entro e saluto Sarah che questa mattina sembra più strana del solito, indosso la divisa e inizio a sistemare nei vari scaffali tutta la merce arrivata questa mattina, dividendo tutti i vari articoli musicali e dividendo i Vinili dai Compact Disc o comunemente chiamati CD.
Tutto il lavoro senza Valentina era più lungo e più stressante e soprattutto più noioso, la giornata sembra non finire mai e la faccia perplessa di Sarah non aiuta per niente. Sono titubante nel chiederle cos'abbia ma faccio finta di niente e continuo il mio lavoro, conoscendola mi dirà che va tutto bene ed è solo preoccupata per i conti del negozio, il solito disco rotto che ci rifila ogni volta che ha il muso lungo.Il sole pian piano sta calando facendo avvicinare la fresca e tranquilla notte; sono in vetrina a pulire e sistemare tutti i vari oggetti quando una sensazione strana mi attraversa tutto il corpo con un brivido lungo la schiena, mi fermo un attimo e guardo fuori, le persone che passeggiano e ridono tranquille e spensierate di ritorno alle loro abitazioni, i turisti che nonostante la stanchezza non demordono e fotografano ogni centimetro ed ogni mattone della città; mi sento strana e la sensazione si aggrava quando il telefono del negozio inizia a squillare e la voce di Sarah diventa dal tranquilla al preoccupata e, subito dopo, quasi impercettibile per il mio udito.
Continuo a fare il mio lavoro cercando di non pensare troppo e soprattutto non impicciarmi, non sono affari miei e soprattutto devo cacciare via quella strana sensazione che mi attraversa il corpo.
<<Madelaine io devo andare via, puoi finire e chiudere tu?>> mi domanda con voce tremante venendo verso di me, la guardo per qualche secondo, era diventata più cupa di prima e sembra come se la sua mano destra iniziasse a tremare, annuisco con un sorriso a mezzo labbro e ritorno a sistemare i piccoli oggettini
<<Il doppione delle chiavi sai dove sono, ho già chiuso la porta sul retro quindi esci da quella anteriore>> continua per poi lasciarmi un sorriso e uscire.
La guardo andare via tra le viette medievali e ormai quasi buie dal tramonto che stava calando, tutt'un tratto la macchia che ho sull'avambraccio, una piccola voglia a forma di F capovolta orizzontalmente inizia a bruciarmi e sembrerebbe quasi come se diventasse rossa, corro in bagno lasciando tutto così e infilo il braccio sotto il getto d'acqua ghiacciata del lavandino cercando di lenire il dolore, pian piano sembrava attenuarsi, è una voglia che ho dalla nascita ed è rimasta tale sino ad oggi o per lo meno per quanto io ricordi, ma come è possibile una cosa del genere?
Torno così in area vendita pulendo il mio braccio con dello Scottex, ed un'ombra che sparisce immediatamente ad una velocità sovrannaturale si intravede al di fuori della vetrina e la voglia cessa immediatamente di bruciare, tutto era molto strano; sarà la mia immaginazione?
La fantasia mi gioca brutti scherzi. Finisco di pulire tutto ed inizio a contare i soldi per la chiusura e mi sembra nuovamente di vedere qualcosa muoversi alla velocità della luce, qualcosa di più alto e più grosso, ormai nella notte inoltrata tra le strade illuminate solo dai lampioni giallo arancio; scrollo la testa, la stanchezza si fa sicuramente sentire e la mia immaginazione gioca a fare scherzetti.
Finito di fare tutto, prendo il doppione delle chiavi e la mia poca roba ed esco dall'ingresso principale lasciando le luci soffuse in vetrina e chiudendo a chiave la porta e la saracinesca grigia e arrugginita dirigendomi, di conseguenza, nel parcheggio sul retro dove si trova la mia auto. Prima di salirci lego i capelli in una coda alta scompigliata ed un leggero venticello fresco mi fa rabbrividire, mi guardo intorno sentendomi osservata ma, nelle vicinanze, non c'è assolutamente nessuno neanche un'ombra.
Arrivata finalmente a casa riscaldo il pollo lasciato a pranzo e dopo aver cenato ed essermi rilassata sotto il getto d'acqua della doccia, indosso il mio vecchio tutone e inizio a guardare quante più puntate di una qualsiasi serie Netflix capitatami sotto mano.Spazio Autrice: Okey, secondo capitolo della mia nuova storia tutto per vooii.
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento.
Se vi va fatemelo sapere con un like ed un commento mi renderebbe davvero felice.
Scusate eventuali errori grammaticali e di battitura e scusate se risulta un po' corto e monotono ma ho bisogno di un introduzione per i capitoli che verranno e per spiegare passo passo tutte le vicende.
Spero di riuscire a pubblicare il prima possibile e spero di veder crescere questa storia.
A presto.
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Caius - J.C.B (ITA)
FantasíaIl passato di Madelaine è molto complicato. Il padre, un un mezzo demone, nipote di Asmodeo, principe degli inferi, e la madre una semplice mondana, bella ed affascinante. Madelaine resta orfana a soli due anni, cresce in orfanotrofio sommersa da in...