Pov Caius.
Mia malvoglia e mio malgrado, alla fine riusciamo a trovare un compromesso tra noi e la mondana, continuerà a fare qualcosa della sua inutile vita quotidiana, studierà e lavorerà per noi; fortunatamente Aro ha avuto il buon senso di non farla uscire sia perchè ha il timore che lei possa scappare o gridare ai quattro venti la nostra esistenza, sia perchè ha paura che qualcun altro possa trovarla e conscendo l'ambizione al potere di mio fratello, non se la farà mai sfuggire.
La rossa viene scortata sino alla sua stanza mentre noi ci dirigiamo nella nostra abituale stanza del trono.
<<Aro, fratello, sei sicuro della decisione che hai preso poco fa? La mondana è indisciplinata e, permettimi di dire che secondo me è una pessima idea! >> affermo rivolgendomi ad Aro
<<I mondani non sono così imprevedibili fratello e poi, sa benissimo che se vuole rivedere la sua amica viva farà ciò che le diciamo>> espone sedendosi e aprendo uno dei tanti libri presenti sul tavolo in legno.
Guardo Marcus, anche lui si siede e mi fissa
<<Credo che per ora far fare le cose gradualmente alla ragazza sia la cosa migliore Caius, sta tranquillo.>> dice per poi seguire gli stessi passi di Aro, squadro entrambi, odio quando non vengo minimamente ascoltato, sono anche io uno dei capi ma rare volte si fa ciò che io propongo, di certo se fossi solo io al potere tutto sarebbe diverso ed ogni vampiro rispetterebbe le leggi senza fiatare e ribellarsi.
La porta si spalanca e due figure maestose e belle come delle dee fanno capolino nell'abitacolo: Sulpicia e Athenodora.
La ragazza dai capelli ricci e scuri è Sulpicia, la moglie di Aro.
Loro due sono totalmente leali, devoti e innamorati l'uno dell'altro. Aro apprezza la sua vita più dei nostri talentuosi membri di guardia, e si assicura sempre che sia strettamente protetta, anche qui a Volterra.
L'altra la ragazza dai capelli lunghi e dorati è la mia adorata Athenodora.
Le due si avvicinano sorridendoci, Athenodora mi saluta con un candido bacio che non rifiuto mai, io e lei siamo perfetti insieme, avidi e spietati, passionali ma soprattutto decisi e determinati.
<<Allora? com'è la ragazzina?>> domanda Athenodora
<<Come i soliti e stupidi esseri mortali>> sogghigno io
<<La ragazza ha ancora tanto da imparare>> espone Marcus guardandomi intensamente, non sopporto più quel suo sguardo, da quando la rossa è entrata da quella maledetta porta lui insiste nel fissarmi intensamente soprattutto se parlo di lei.
<<Datele tempo, sicuramente è spaventata, è stata catapultata nel nostro mondo senza neanche un preavviso!!>> esclama sulpicia
<<Sei troppo buona sorella mia, devi pensare meno come un umana, in fondo non lo sei più da millenni>> afferma athenodora verso la mora che non risponde e il suo viso si rattrista
<<Sulpicia ha ragione, la ragazza deve ambientarsi>> la sostiene Aro.Athenodora dopo poco mi trascina con se, non so ancora dove mi voglia portare ma in una manciata di secondi me la ritrovo avvinghiata su di me.
Siamo in biblioteca, me ne accorgo dall'odore delle pagine dei libri sparsi tra gli innumerevoli scaffali in legno
<<Asp..Aspetta ehi>> le sorrido staccandomi un po' dalla sua presa ferrea e dalle sue labbra contro le mie
<<Che ti succede?>> domando, lei mi sorride e si morde un labbro
<<Aspettami qui>> afferma per poi sfrecciare via e presentarsi dopo qualche secondo con un completo davvero sexy e una vestaglietta in seta rosso fuoco lasciata aperta per far intravedere il completino; le sorrido mentre lei cammina maliziosa verso di me avvinghiandosi subito dopo.
Ci baciamo con foga, con passione con foga e con desiderio.
Cadiamo entrambi sul divano di pelle nero, le nostre mani vagano tra i capelli scompigliandoli e le labbra vengono morse ripetutamente.
Ad interrompere questo magico momento è un tonfo, la porta che si spalanca e che sbatte violentemente contro le vecchie mura presentando una ragazza in ginocchio, mi accorgo subito che si tratta di Madelaine; la osservo dubbioso che ci fa qui e perché è in ginocchio, ha rovinato il mio momento, perché i mondani sono così insulsi e non rispettano nulla!!!
Athenodora sarebbe già scattata e l'avrebbe uccisa se non la tenessi stretta tra le mie braccia.
Guardo ancora la rossa per terra, il suo respiro sembra quasi inesistente, non riesco a percepirlo, sento il suo cuore però che batte all'impazzata come se da un momento all'altro le dovesse esplodere dal petto, non sta bene e irrevocabilmente sento il dovere ed il bisogno di aiutarla.
Mi distacco da Athenodora e mi avvicino a lei, sta tremando e non riesce a respirare
<<Che ti succede?>> le domando, stranamente sono preoccupato e non ne capisco il motivo, perché dovrei preoccuparmi per un insulsa umana venuta qui a scombussolare tutti i nostri piani soprattutto la bella serata che stavo progettando con la mia compagna.
La rossa non mi risponde, si limita a respirare male quasi come se quel poco d'aria che le entra in corpo le graffiasse gola e polmoni
<<Ah questi umani, sono così fragili e stupidi!>> esclama la bionda alle mie spalle per poi raggiungerci, la mondana digrigna i denti e la fulmina con lo sguardo, un sorrisetto compiaciuto compare sulle mie labbra ma non mi faccio vedere da nessuna delle due
<<Che ti succede pel di carota?>> le domanda ancora, a volte Athenodora esagera, non sa mai quando e come contenersi o fermarsi
La rossa la guarda ancora, squadra da capo a piedi la bionda di fronte a lei e la fulmina ancora con lo sguardo
<<Ce.... Ce.. ce la facc...faccio da ....sola>> balbetta e risponde con affanno
<<O mio dio, mi fa girare la testa>> ridacchia
<< Athenodora basta!>> esclamo alzando la voce, Athenodora sta esagerando ma di certo su molte cose non posso biasimarla.
Le lancio sguardi fulminei che lei ricambia e un ringhio involontario fuoriesce dal mio petto facendo scattare Athenodora.
<<Caius...>> cerca di dire qualcosa ma non le do modo di terminare la frase, il suo sguardo assetato di sangue rosso vivo, punta la rossa vicino a me per poi fissare anche me più e più volte.
<<Ti aspetto di la>> mi dice per poi andare via veloce chiudendosi con un laccetto sottile la vestaglietta in seta, guardo lo sguardo stranito della ragazza quando athenodora sfreccia via alla velocità della luce, io sono abituato essendo un vampiro ma per lei è ancora tutto nuovo.
La prendo lentamente adagiandola sul divano nero, continuo a sentire il suo respiro affannato, continua a respirare male, l'ossigeno continua a non circolare correttamente nel suo sangue e il suo cuore pulsa sempre più forte come a volerle davvero uscire dal petto, come se stesse per avere un infarto.
La guardo attentamente, sento la necessità di aiutarla così sfreccio via andando velocemente in un bar chiuso più vicino e forzando la serratura rubo una bottiglietta d'acqua per poi ritornare in una frazione di secondo; gli e la porgo e mi siedo silenzioso al suo fianco.
<<Bevi piano, a piccoli sorsi e poi continua a respirare ma più lentamente>> affermo dopo guardandola attentamente. Sento una strana sensazione stando vicino a lei.
Non capisco questa sensazione, questo bisogno di aiutarla e di starle vicino.
La osservo mentre sorseggia ad occhi chiusi l'acqua e la fa scivolare in gola. Pian piano sembra che si stia tranquillizzando, il respiro torna quasi regolare e i suoi polmoni si riempiono d'aria, il suo cuore riprende i battiti naturali, apre gli occhi e fissa le sue iridi marroni nei miei.
<<Perché mi aiuti?>> mi domanda fissandomi
<<Perché mi sentivo di farlo>> affermo a mia volta
<<Non sembri il tipo che ama così tanto il genere umano>> dice non distogliendo mai il suo sguardo dal mio, siamo molto vicini, ma cosa sto facendo?!
<<Infatti, per me siete così mediocri, siete solo cibo>> sogghigno rigido
continuiamo a fissarci per qualche secondo ed il silenzio invade la stanza, cosa mi sta facendo questa umana?! Mi alzo di scatto e mi allontano da quel suo odore inebriante
<<Sarà meglio che tu vada a dormire, e grazie mondana, per aver rovinato il mio momento>> espongo guardandola in modo fulmineo e cattivo
<<Scusami, non volevo... non...non era mia intenzione>> mi dice balbettando, si alza in piedi e il suo odore torna a pungere le mie narici. Non capisco perché questa stupida umana mi renda così debole.
Un sorriso nervoso fuoriesce dal mio viso e la guardo nuovamente, nonostante tutto è molto bella.
<<Bhe però lo hai fatto, voi umani siete così insulsi>> le rispondo severo e andarmene via.
Arrivo nella mia stanza ho l'immagine di quella ragazza fissa in testa, ma cosa mi sta facendo?
<<Allora, si è ripresa l'umana?>> sogghigna avvinghiandosi e baciando il mio collo, non le rispondo, mi perdo nei suoi baci sensuali.
La spintono sul letto e le tolgo la vestaglia in seta, le bacio il seno lentamente e lei geme al mio tocco.
Facciamo l'amore senza sosta, noi non siamo mai stanchi.Dopo aver finito siamo avvinghiati l'uno all'atra silenziosi tra i rumori della città medievale a guardare il soffitto
<<Hai notato come ti mangiava con gli occhi?>> mi domanda carezzando il mio petto
<<Chi?>> domando a mia volta
<<Ma come chi, la rossa>> sogghigna
<<Ma non dire stupidaggini Athenodora, è un insulsa umana!>> esclamo
<<Caius! Muore per te, si vede le piaci, sicuramente non se n'è neanche accorta lei stessa, ma il suo sguardo non mente, è attratta da te>> sogghigna ancora mettendosi seduta, la guardo attentamente non capendo dove vuole arrivare
<<Oh, tranquillo, non ho paura di lei, è solo una mondana! Ma, se sfruttassimo questo a nostro vantaggio?>> afferma
<<Spiegati meglio>> enfatizzo
<<Aro ha paura del suo potere, se tu la facessi innamorare di te lei non si metterebbe mai contro di te, ti aiuterebbe e così riusciresti finalmente a spodestare Aro e insieme possiamo governare il mondo dei vampiri, pensaci; finalmente con le nostre regole senza la paura di Aro o senza lui che ci ostacola ogni minimo pensiero o tortura.>> espone, le sue parole mi frullano in testa, un sorriso compare sul mio viso e la guardo
<<Tu, sei, un, genio!>> esclamo per poi baciarla e tornare a fare l'amore con lei.SPAZIO AUTRICE: GRAZIE PER AVER LETTO IL CAPITOLO, SCUSATE EVENTUALI ERRORI DI BATTITURA O GRAMMATICALI.
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Caius - J.C.B (ITA)
FantasyIl passato di Madelaine è molto complicato. Il padre, un un mezzo demone, nipote di Asmodeo, principe degli inferi, e la madre una semplice mondana, bella ed affascinante. Madelaine resta orfana a soli due anni, cresce in orfanotrofio sommersa da in...