SPAZIO AUTRICE: Saalve a tutti come va? Come avete passato le feste? Cosa avete ricevuto in dono?
Ovviamente faccio domande scontate perché sicuramente molti avranno passato le feste a girarsi i pollici come me aspettando una grazia dal cielo. LOL
Bado alle ciance spero che il capitolo sia di vostro gradimento, fatemelo sapere nei commenti e se vi va lasciate qualche like mi renderebbe molto felice.
Scusate eventuali errori grammaticali e/o di battitura.
E buon rientro a scuola per tutti coloro che oggi hanno ripreso le lezioni. Un bacio grande e buona lettura.Pov Caius.
Sono di ritorno alla sala del trono quando incontro Athenodora e Sulpicia stuzzicare Madelaine e, dal suo volto noto l'ira che divampa sempre di più mentre le due battibeccano contro di lei, in occasioni diverse mi sarebbe anche piaciuto ma non so perché da quanto io ed Athenodora abbiamo deciso di organizzare questo piano, ogni giorno mi sento di tornare indietro e non farlo per quanto io voglia avere potere, comandare e spodestare Aro, per la prima volta mi sento vulnerabile e questa cosa mi manda su tutte le furie.
<<Invece voi vampiri non vi fate mai una camomilla o meglio ancora gli affari vostri?>> risponde scontrosa la rossa verso Athenodora rivolgendole un sorrisetto a mezzo labbro nervoso e strafottente, le due ragazze non sanno come contrattaccare e così restano lì, impietrite, ma io non resisto e una risatina spontanea mi fuoriesce dalle labbra, cerco di non farmi sentire portando una mano al viso ma a quanto pare a nessuno è sfuggito poiché sia Athenodora che Madelaine guardano nella mia direzione e, per un attimo mi sento in imbarazzo.
Le guardo e mi placo schiarendo la voce.
Non capisco come sia possibile che una semplice e monotona umana riesca a fare questo in me; come sia possibile che io, Caius Volturi, mi senta così vulnerabile al cospetto di una stupida mondana.
Incrocio lo sguardo fulmineo di Athenodora e mi paro schiarendo poi la voce, successivamente, vanno via altezzose senza proferire parola alla nostra solita velocità sovraumana, sparemdo e diventando quasi invisibili.
Madelaine non mi rivolge la parola e continua a raccogliere le sue cose, noto la sua scarpa, la taccolgo e gli e la porgo con uno dei miei sorrisi migliori, sforzandomi di essere amorevole, anche se la maggior parte delle volte con lei...mi viene in modo natuale.
La guardo mentre lei mi osserva attonita, continuo a sorriderle
<<Questa deve essere tua>> proferisco, lei osserva la scarpa e subito dopo me, la copio e ricambia il mio sorriso, forse da quando è qui è la prima volta che la vedo sorridere o meglio, sorridere verso di...me... e devo dire che è uno dei sorrisi più belli che io abbia mai visto.
<<Si, grazie>> mi risponde seria e rude, riprende la scarpa dalle mie mani e la infila con molta leggiadria successivamente mi porge le spalle si incammina verso la biblioteca a pochi passi da noi, sento come un instinto irrefrenabile di seguirla e di chiacchierare con lei così, tenendo il suo passo le vadi dietro.
<<Scontrosa questa mattina?>> le domando scherzoso cercando di attaccare bottone con lei
<<Tu lo sei H24, perciò...>> mi risponde nuovamente scontrosa
<<Hai ragione, chiedo venia>> affermo e le sorrido, entriamo nella biblioteca e restiamo in silenzio per qualche millesimo di secondo lei continua a tenermi le spalle e si avvia verso la scrivania con i cassetti
<<Si può sapere cosa vuoi?>> mi domanda ancora con tono acido
<<Ehi che caratterino!>> sogghigno, lei sbuffa e sbatte i libri sul bancone per poi sospirare ancora
<<Bhe mi sembra anche il minimo, mmh come dire?! Sono chiusa qui dentro da fin troppo tempo, mi manca vedere la luce del giorno e vedere tramontare il sole, mi mancano i miei amici per quei pochi che ancora ho, non so ancora nulla di che fine avete fatto fare alla mia amica Valentina, mi avete tolto tutto, computer, cellulare, non mi permettete di frequentare i corsi all'università, mi sento davvero asfissiata, ho bisogno davvero di respirare e tu, mi vieni a dire che sono scontrosa? Mi sono rotta di stare qui, chiusa in una torre aspettando il principe azzurro pronto a salvarmi, con la differenza che questa è la vita reale ed il principe azzurro non esiste!!>> espone velocemente, sento il suo respiro farsi corto e pesante, il suo cuore che inizia a palpitare velocemente e l'aria che diventa aspra e irrequieta.
Rimango in silenzio e la osservo, osservo i suoi movimenti lenti ed aggraziati e sento ancora il suo respiro diventare diverso ogni secondo che passa
<<In più mi fate allenare ogni santo giorno come fossi un animale da concorso, e tutto per questo stupido marchio che non fa altro che bruciarmi e crearmi dolore oltre ai lividi che mi procurate, mi sono stancata!>> continua, rimango in silenzio, in fondo non posso darle torto.
Sento un un'istinto irrefrenabile di aiutarla, coglio aiutarla anche se ciò significa andare contro tutto ciò per cui ho giurato, contro i miei fratelli e contro chi sono.
<<Come posso aiutarti?>> le domando provando ad avvicinarmi ma decido di rimanere poco distante non vorrei infastidirla
<<Perché vuoi aiutarmi?>> mi domanda a sua volta schietta e dura
<<Io...Io non lo so>> le rispondo nervoso quasi balbettando, e non capisco perché sono sempre stato molto sicuro di me e questo mio modo di parlare non era mai fuoriuscito con nessuno.
Un risolino nervoso fuoriesce dalla bocca della rossa ancora di spalle
<<Vattene Caius!>> esclama con tono palesemente agitato, noto i suoi pugni stretti lungo il corpo.
<<Madelaine io voglio solo aiutarti, dimmi come>> affermo sincero, non so perché ma sento l'istinto di aiutarla, di starle vicino e quando sto con lei non penso più a quel piano creato con Athenodora.
<<HO DETTO...VATTENEE!>> mi urla contro, si gira ed entrambi notiamo la poca distanza che c'è tra, i nostri sguardi sono penetrarti uno nei confronti dell'altro, osservo i suoi occhi diventare sempre più scuri, gonfi ed arrossarsi dal pianto, i suoi pugni ancora serrati, i denti stretti tra le labbra chiuse e il suo petto che si riempie di aria in modo continuo e sempre più frequente. Non so più che dire, torno serio e vado via impassibile e senza proferire parola.
Mi dirigo da Aro nella sala del trono dove lui e Marcus avevano iniziato una riunione senza di me
<<Oh eccoti qui fratello, che fine avevi fatto?>> mi domanda Aro vedendomi arrivare
<<Non sapevo avessi indetto una riunione!>> esclamo infastidito e serio
<<Abbiamo detto ad Athenodora e Sulpicia di avvisarti poco fa, non le hai incrociate per i corridoi?>> domanda ancora
<<Si le ho incrociate mentre litigavano con la mondana>> affermo per poi parlare appunto di lei.
La riunione continua quando ci spostiamo nella sala di allenamento dove, dopo pochi minuti, la grande porta si spalanca facendo "apparire" così due figure allegre e sorridenti, Alec e Madelaine insieme mentre scherzano e ridono spensierati.
Una strana sensazione divampa in me, sento che lo stomaco mi si ritorca e stringa dentro di me ed una calore strano e mai provato lungo tutta la schiena, il mio sguardo è fisso su di loro e non mi accorgo neanche che la mia mascella è rigida e serrata.
Alec si distanzia da lei raggiungendo Jane palesemente infuriata con il fratello mentre lei si avvicina a noi.
<<Ben arrivata Madelaine!>> esclama Aro sorridente verso la ragazza con lo sguardo ora irritato e sfastidiato, si limita a non rispondere e ad accennare un sorriso a mezzo labbro con un fare sempre nervoso e le braccia conserte lungo il petto sinuoso.
<<Quando vuoi possiamo iniziare>> continua lui impaziente
<<Si, sono pronta>> afferma per poi posizionarsi al centro della sala
Demetri e Felix, erano già lì pronti;Felix si scaglia contro di lei con tutta la sua forza bruta catapultandola subito con la schiena per terra e dei lividi le si formano come nulla sulle braccia gracili e biancastre. Felix è contro di lei, petto a petto, non riesce a muoversi ed un istinto strano, nuovo e completamente diverso da quelli di poco fa si fa spazio nella mia mente ma, decido di rimanere al mio posto.
Successivamente Demetri l'aiuta a rialzarsi ed è il suo turno ora, a stento si rialza e per qualche secondo barcolla.
Demetri è intenzionato anche lui a scagliarsi con tutta la forza ma qualcosa di strano accade, mentre corre verso di lei si ferma a meno di un metro, come se fosse apparso dal nulla un muro invisibile che non gli permette di avanzare a cui lui cerca di far leva con tutto se stesso ma, inutilmente.
Guardo Marcus che mi osserva per poi fissare Aro strabiliato, un urlo mi distrae ed ora il mio sguardo e su Madelaine, in ginocchio che grida in modo stridente, il suo braccio si sta riempendo di venature rosso intenso che partono dal marchio di caino anch'esso rosso e pulsante, lo tiene stretto con l'altra mano e gli occhi sono serrati, fino a che non smette di gridare, fa un respiro profondo, apre gli occhi e,i suoi occhi, sono completamente neri.
Dopo qualche secondo tutto svanisce e Demetri cade per terra.
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Caius - J.C.B (ITA)
FantasyIl passato di Madelaine è molto complicato. Il padre, un un mezzo demone, nipote di Asmodeo, principe degli inferi, e la madre una semplice mondana, bella ed affascinante. Madelaine resta orfana a soli due anni, cresce in orfanotrofio sommersa da in...