SPAZIO AUTRICE: SALVE A TUTTI, PREMETTO NEL DIRE GRAZIE A QUELLE ANCORA POCHE PERSONE CHE SEGUONO QUESTA STORIA. CI STO METTENDO MOLTO IMPEGNO E TANTA DEDIZIONE PER CERCARE DI RENDERLA PER LO MENO LEGGIBILE E MI FAREBBE PIACERE SE LASCIASTE QUALCHE LIKE IN PIù E QUALCHE COMMENTO, ANCHE PER CAPIRE SE VI PIACE O MENO E SOPRATTUTTO PERCHè MI RENDEREBBE DAVVERO MOLTO FELICE. AIUTATEMI A CRESCERE VI PREGO, LOL.
DETTO QUESTO VI LASCIO AL CAPITOLO CHE SPERO VI PIACCIA, SCUSATE EVENTUALI ERRORI GRAMMATICALI E/O DI BATTITURA.
SE RIUSCIAMO A FAR ARRIVARE QUESTO CAPITOLO TRA I 5 E I 10 LIKE PUBBLICO IL PROSSIMO.
GRAZIE MILLE A TUTTI. VI VOGLIO BENE E BUONA LETTURA.Sono ormai le 4 del mattino, sono incollata al pc da ormai non so quante ore, ho perso la cognizione del tempo e faccio ricerche su ricerche per capirci qualcosa, ricerca su Volterra, sulla sua storia e sulle sue leggende ma dire di aver trovato qualcosa di interessante è poco probabile.
Storie sulle streghe vissute a Volterra, la leggenda narra che proprio a Volterra sia vissuta la prima strega di cui si ha memoria storica. Il suo nome era Aradia, figlia della Dea Diana, inviata sulla terra dalla madre per insegnare le arti magiche agli umani, le streghe di Volterra erano le più potenti d'Italia e si riunivano ogni sabato nei pressi del masso della Mandringa, un sasso con una crepa, sotto al quale scorrono le limpide acque di una fonte, e che veniva usato per riti satanici. Quella stessa fonte che di giorno era sempre animata da donne e bambini, il sabato sera si trasformava in un luogo spettrale.
Tante di queste notizie ma dei vampiri e del resto del mondo nascosto citato da Valentina nulla, né su internet né su vari libri trovati tra le sue varie cianfrusaglie.
Tutte informazioni poco utili.
Il sole inizia a spuntare ed illuminare pian piano le stanze del piccolo appartamento dalle finestre in vetro trasparente contornato da tende color crema.
Mi avvicino ad una finestra del salotto e mi siedo sul divanetto del davanzale, guardo furi titubante, devo trovare una soluzione, devo trovare Valentina e andare incontro al destino per il quale sono stata creata.
Guardo per qualche secondo la macchia che ho sempre chiamato voglia a forma di F capovolto orizzontalmente sul mio avambraccio, il marchio di Caino da quello che ha scritto Valentina, sbuffo e torno a guardare fuori una Volterra che si sveglia in pace e tranquillità; i piccoli bar e chioschetti alzano la serranda aspettando qualche cliente mattutino, il mercato che inizia ad esporre la sua merce ed un po' più avanti la signora Bianca che apre la serranda della Biblioteca.
Sorrido guardando quella povera anzianotta tutta sola, con la sua forza e l'ammiro così tanto poi mi si accende una lampadina, la signora Bianca è l'unica a Volterra a sapere tutto comprese leggende e storie macabre, devo andare assolutamente da lei.Vado velocemente in bagno mi lavo per bene e mi trucco, spazzolo i capelli lasciandoli cadere mossi sulle spalle poi dal mio armadio prelevo una t-shirt scolorita blu notte ed un jeans sul grigio, prendo le converse bianche e le indosso e, solo dopo aver preso tutto ciò che mi serviva, mi chiudo la porta alle spalle e scendo velocemente le scale ritrovandomi sulla piccola stradina.
Gli uccellini cinguettano ed il sole è già alto, un leggero venticello si fa sentire e penetra sin sotto la pelle ma non importa, non ho tempo da perdere. Mi dirigo a passo svelto verso la libreria e vi entro in fretta e furia, è ancora vuota e la signora Bianca sistema alcuni libri che erano sparsi ed io mi avvicino a lei con cautela
<<Signora Bianca>> pronuncio schiarendomi la voce, lei si gira mi guarda e mi sorride
<<Oh ciao testa rossa>> mi definisce amorevolmente, è da quando sono piccola che mi chiama così, in fondo quando hai i capelli rossi è difficile passare inosservati e tra tutti i soprannomi cattivi che mi hanno dato durante gli anni questo è l'unico che accetto. <<Sei mattiniera stamattina>> continua venendomi vicino
<<Si, in realtà devo parlarle con estrema urgenza>> dico tremante, faccio un lungo respiro ed insieme ci dirigiamo verso uno dei tavoli.
<<Certo tesoro, sono a tua disposizione, cosa posso fare per te?>> mi domanda, ci sediamo una difronte all'altra e dopo aver preso l'ennesimo respiro profondo mi faccio coraggio.
<<Ho bisogno che lei mi racconti tutto ciò che sa su Volterra, tutte le leggende e tutte le storie che ci raccontava in orfanotrofio però, senza tralasciare dettagli o particolari macabri>> enfatizzo ed il mio sguardo si fa più cupo, lei tituba, mi osserva con attenzione per capire cosa volesse dire
<<Perché questa domanda tesoro, non c'è niente che non va, le storie sono sempre le stesse!>> esclama con tono nervoso
<<Per favore signora Bianca, ne ho bisogno la mia amica si è cacciata nei guai. Non posso spiegarle ora ma è importante>> la guardo con occhi di supplica, intensi e preoccupati e lei annuisce
<<Su internet ho trovato solo qualche storia sulle streghe e sulla prima strega esistita a Volterra, una certa Aradia>> proferisco e a quel nome lei sobbalza
<<Ohw...Aradia... bhe si dice che lei sia stata una delle prime streghe e la più potente qui a Volterra, secondo la figura del folklore europeo Aradia è presentata come la figlia messianica della dea Diana, venuta sulla Terra per insegnare ai poveri e agli oppressi la stregoneria, come mezzo di resistenza sociale. Alcuni vecchi Volteriani dicono di sentire ancora le sue urla tra le più vecchie vie della città, sia di giorno che di notte. Ma credo sia solo immaginazione e per alcuni il suo sacro Grimorio è ancora nascosto da qualche parte sotto le mura antiche di Volterra>> sorride pronunciando l'ultima frase, tutto molto interessante ma ancora non ci siamo
<<E sul palazzo dei Priori e sui vampiri, cosa mi sa dire?>> lei spalanca gli occhi fa un respiro profondo e mi guarda
<< il mistero e l'occulto a Volterra lo si respira sin nei vicoli più nascosti, grazie anche ad una curiosa toponomastica che rimanda a fatti e personaggi di cui oggi si è persa memoria, si possono trovare richiami espliciti a personaggi sinistri e sofferenti: vicolo delle Streghe, chiasso delle Zingare, vicolo castrati oppure vicolo degli abbandonati e, per il centro storico di Volterra, ci imbattiamo anche in zone i cui nomi ricordano luoghi di detenzione o di morte.
Il palazzo è sempre stata sede di numerose entità potenti, tra cui si vociferava anche dei Vampiri, seppur più antico monumento della città con migliaia di visitatori ogni mese dell'anno. Si afferma anche che, durante le visite guidate all'interno del palazzo, molti turisti e abitanti non tornino più indietro ma nessuno lo hai mai raccontato o confermato.
Si dice che, i vampiri avrebbero condizionato per anni gli abitanti di Volterra: i vampiri erano in grado di ipnotizzare la vittima per poi morderla. I nostri antenati credevano molto in questo, perciò cercarono di utilizzare tecniche come infilzare una pietra nel corpo del presunto "Vampiro" o 'l'aglio.
I vampiri sono esseri notturni, girano di notte in quanto si dica che detestano la luce e che, a contatto con esso la loro pelle si bruci e che possono trasformarsi e mutare in creature della notte come pipistrelli o lupi.
Una specie di vampiro era anche l'aluka con caratteristiche diverse ma sempre in grado di succhiare il sangue. Il "cuore" dei Vampiri si dice sia vicolo dei Mazzoni dove a prevalere sono archi e decrepiti che terrorizzano il turista ma in realtà nessuno ha mai confermato questa teoria.>> la signora Bianca mi elenca tutto, anche se credo che la maggior parte delle cose siano davvero inventate.
Ringrazio la signora Bianca e torno a casa sconfitta, riprendo quella maledetta lettera che mi ha scombussolata in così poche ore e la rileggo punto per punto.
Il sole è orami finalmente alto, rimugino tra me e me con il sottofondo degli uccelli che cinguettano facendo avanti e dietro per la piccola stanza torturando le povere pellicine della mia mano sinistra; sono sempre stata una persona coraggiosa, sin da piccola, non mi sono mai data per vinta e ho affrontato le paure e tutte le avversità della mia breve vita a testa alta. Stringo la lettera tra le mani, caccio via la lacrima che mi ha rigato il viso e accartoccio la lettera incastrandola nella mia piccola borsa color cuoio, prendo tutto il necessario e solo dopo aver chiuso casa mi fiondo giù per le scale per entrare nella mia auto scaraventando la borsa sul sedile del passeggero, metto in moto e a tutta velocità mi dirigo verso il centro di Volterra.
Pian piano le vecchie mura medioevali che circondano il centro storico di Volterra si fanno sempre più vicine, imbocco la ripida salita ma vengo rallentata da un traffico lento e denso, il tempo sembrava andarmi contro ma, qui, ancora non c'è un'altra strada per arrivare sino in piazza.
La fila continua a scorrere in modo lento, quasi come dei sospiri lenti e faticosi, il sole troppo alto acceca i miei occhi e se non fosse per l'aria condizionata nella mia auto, potrei affermare che da lì a poco mi sarei sciolta.
Man mano che prosegue per le strade strette e ripide, noto le molteplici auto parcheggiate sul ciglio impedendo quasi il passaggio a chi ha auto un po' più grosse. Oggi più che mai la città brulica di turisti e mai mi seri aspettata questo tipo di affluenza a quest'ora.
Tutto questo traffico mi sta davvero stancando e quasi arrivata in prossimità di Porta San Francesco, una delle porte di accesso al centro storico, sfreccio verso Piazzale della Boscaglia dove dopo qualche sforzo trovo un piccolo buco dove parcheggiare.
Proseguo a piedi ammirando le stradine strette e l'acciottolato di pietre che formavano l'asfalto color ocra scuro, come il colore dei palazzi. Dopo aver superato via San Lino sbuco in un'altra strada, qui i palazzi sono più alti e ravvicinati, così vicini che fanno da scudo alla luce del sole, alla fine di questa lunga via si presenta davanti a me un bivio le quali, chi prima e chi dopo, portano entrambe in Piazza dei Priori.
In quel momento inizio a sudare freddo e imbocco via Ricciarelli, la via più facile e veloce per arrivare in piazza. Le macchine concentrate anche qui sul ciglio e una fila immensa della quale non si capisce la fine, da lontano si intravede il campanile e poco dopo, eccomi lì, in tutta la sua bellezza e maestosità, Piazza dei Priori.
Il palazzo è prorompente e spicca al centro della città e della piazza che porta il suo stesso nome, sui laterali del palazzo di ergono dei possenti leoni simbolo del dominio di Firenze, la facciata è incisa con colorati stemmi e, si può scorgere una particolarità che si presenta come un incisione nella pietra.
Da lontano noto una lunga fila di turisti pronti ad entrare all'interno del palazzo per il famoso e macabro giro turistico attraverso la storia dei padroni di volterra, li inseguo e mi mimetizzo nella folla.Sono dentro.
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Caius - J.C.B (ITA)
FantasyIl passato di Madelaine è molto complicato. Il padre, un un mezzo demone, nipote di Asmodeo, principe degli inferi, e la madre una semplice mondana, bella ed affascinante. Madelaine resta orfana a soli due anni, cresce in orfanotrofio sommersa da in...