Capitolo 16. Gelosie

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SPAZIO AUTRICE: Salve a tutti come va? Spero bene. Ho deciso di postare solo per questa volta per vedere come va anche se, vi dico la verità, nonostante questa storia la amo e ci sto mettendo tanta passione nel scriverla nell'informarmi ecc, non avevo nessunissima voglia di pubblicare per i motivi riportarti nel "capitolo"/pagina precedente e riportati anche tempo orsono.
Detto questo spero che il capitolo vi piaccia se è così per favore lasciatemi un commento e un like.
Come fa una persona a capire se i propri capitoli attirano se non così? Chi ha delle storie pubblicate qui penso potrà capire, ma anche chi non le ha.
Ripeto spero che il capitolo sia di vostro gradimento. Scusate eventuali errori grammaticali e/o di battitura.
Scusate l'ennesimo sfogo ma spero mi possiate capire.
Buona lettura.

Mi sorprendo di tutto questo e davvero non capisco cosa sia appena successo mi sento stanca e debole, mi sento prosciugata delle mie stesse forze e in questo momento vorrei solo dormire per due giorni di fila.
In quel preciso momento Athenodora e Sulpicia fanno il loro ingresso. Guardo i 3 fissarmi da lontano, Aro è strabiliato ed estasiato, ha un sorriso che parte da orecchio ad orecchio mentre Marcus è impassibile e con la coda dell'occhio fissa Caius che ha uno sguardo preoccupato rivolto verso di me
<<Mad stai bene?>> mi domanda Alec avvicinandosi ed aiutandomi ad rialzarmi
<<Credo di si>> rispondo tenendomi la testa mentre mi alzo
<<Non capisco cosa sia successo>> continuo
<<Si è attivato mia cara>> afferma Aro, lo fisso interrogativa e lui fissa me in modo davvero inquietate, è estasiato e non sa neanche lui come comportarsi o cosa dire
<<I nostri sforzi non sono stati vani, sapevo che prima o poi sarebbe successo ed eccolo qua>> continua ancora al massimo della sua contentezza, al suo fianco sia Marcus che Caius mi fissano, Caius ha uno sguardo penetrante e atterrito.
<<I vostri sforzi?!>> sbotto con un sorrisetto nervoso e sospirando
Tutti calano in un silenzio profondo
<<Sono io che sono stata martoriata tutto questo tempo per i vostri lendinosi scopi. Ora cosa succede? Mi lascerete andare? Riavrò la mia migliore amica con me? Come continua la storia? O continuerete a tenermi qui segregata sulla torre di Raperonzolo fino a che non diventi troppo vecchia e muoia?>> tutte domande a raffica a cui sapevo già di non ricevere risposta se non ulteriori sguardi penetranti que in quel momento mi avrebbero solo stancata.
<<Oh, se solo tu decidessi di diventare una di noi, il tuo potere sarebbe straordinario e potresti avere tutto quello che desideri>> sogghigna Aro venendomi vicino
<<Io avevo già tutto quello di cui avevo bisogno anche prima di entrare qui dentro. Non ho intenzione di diventare un vampiro, voglio solo vivere una vita normale, laurearmi, lavorare e creare una famiglia tutta mia>> esordisco
<<Umani, avete tutti lo stesso scopo nella vita, creare una famiglia e altre cose banali, non ambite mai a nulla di più, preferite rimanere piatti, sempre noiosamente uguali!!>> esclama Caius ridendo e arrogante
<<Preferisco essere piatta che vedermi sempre uguale ed essere senza cuore come te. Credo di aver bisogno di riposare>> espongo tirando un bel sospiro e guardando Alec che mi accompagna sino alla mia stanza.
Mi sento debole, priva di forze, come se quel breve attimo mi avesse prosciugata.
<<Ti porto qualcosa?>> mi domanda Alec
<<No, grazie sei molto gentile. Vorrei solo riposare>> espongo
<<Ti lascio in pace>> mi sorride ed io ricambio. Esce dalla porta e rimango sola nella mia stanza ormai troppo rossa per i miei gusti e appena poggio la testa sul cuscino crollo in un sonno profondo e intenso.

Il mio sonno non è tranquillo, è agitato, movimentato, non ricordo di preciso il mio sogno ma sono sicura fosse un incubo. Ad un tratto un brivido freddo o meglio gelato tocca il mio corpo rigandone il contorno del mio lato destro come fosse un filo sottile e leggero facendomi rabbrividire.
Spalanco gli occhi agitata notando che al mio fianco e nella stanza intorno a me non c'è nessuno, mi metto seduta e mi tocco i capelli strofinandomi di conseguenza gli occhi e sospirando; sarà stato il sogno.
Mi alzo e decido di farmi una doccia rilassante, dalla luce fioca che entra dalla finestra immagino sia già pomeriggio inoltrato, chissà quanto avrò dormito.
Mi fiondo sotto il getto di acqua calda facendo abbracciare il mio corpo da quel vapore rilassante.
Faccio passare qualche secondo prima di insaponare i capelli ed il corpo, gli occhi sono chiusi ma mi sento osservata così li apro rischiando che lo shampoo mi cada negli occhi.
Faccio in fretta per poi uscire dalla doccia ed avvolgere due morbidi asciugamani, uno più grande intorno al corpo ed un altro a mo di turbante per i capelli.
Torno nella mia stanza e sobbalzo nel vedere lì Caius mentre osserva tutti i miei oggetti posizionati dinanzi lo specchio del comò
<<O mio dio!>> esclamo spaventata
Lui trasferisce il suo sguardo dagli oggetti al mio corpo, ci fissiamo per qualche secondo poi decido di scoccare le dita facendo riportare la sua attenzione su di me o meglio, sul mio viso.
<<Mi hai fatta spaventare, ti sembra il modo di entrare nelle camere altrui? Che ci fai qui?>> dico a raffica lui continua ad osservarmi per poi osservarlo mentre riporre uno dei miei rossetti al suo posto, alzo un sopracciglio non capendo i suoi comportamenti e aspetto una sua risposta
<<Non volevo farti spaventare, volevo solo sapere come stessi, sei quasi svenuta>> afferma non guardandomi negli occhi
<<Come vedi ora sto bene>> affermo a mia volta
<<si, lo vedo>> dice fissando il mio corpo coperto solo da un asciugamano
<<Comunque sono venuto perché se vuoi saperne di più c'è una persona che ti può aiutare e tranquilla, mi ha mandato Aro a dirtelo quindi nulla di nascosto>> continua
Lo fisso come per farli capire che ho bisogno del mio spazio poiché non sono nelle condizioni di poter vedere nessuno e lui esce senza proferire parola con la sua solita espressione imbronciata, una persona che ce l'ha con il mondo intero.

Asciugo in fretta i capelli lasciandoli leggermente umidi per non fare troppo tardi e li lego in uno chignon basso ma ordinato. Dopo aver indossato l'intimo prendo una semplice T-shirt nera, un jeans largo e degli stivaletti neri; mi do un'ultima e veloce occhiata e poi esco. Caius non c'era e decido di andare a cercarlo.
Mi reco al piano inferiore e sento come dei bisbigli molto molto leggeri provenire da una delle stanze, cerco di trovare la fonte di quei bisbigli fino a scoprire da dove venissero: la porta della stanza dove si trova l'immenso pianoforte è semi aperta, mi intrufolo silenziosamente e noto Caius ed Athenodora litigare ardentemente, non erano a fatto bisbigli ma le loro voci quasi impercettibili al mio udito umano.
I due si placano quasi immediatamente girandosi verso la porta dove io mi sono immediatamente nascosta
<<So che sei lì mondana è inutile che ti nascondi, sento il tuo odore!>> esclama Caius cattivo ed imbronciato
Mi maledico ed entro nella stanza dove i due mi fissano rabbiosi
<<Nessuno ti ha mai insegnato che non si spiano gli altri?>> domanda furiosa la bionda
<<Io non..>> inizio ma vengo interrotta da Caius.
<<Ci stavi spiando stupida umana? Ma perché non vi fate mai gli affari vostri!>> esclama Caius ancora infuriato
<<Io ti stavo cercando, sei venuto da me dicendomi che Aro ti aveva mandato per indagare>> espongo a braccia incrociate, inizio ad irritarmi anche io, mi guarda torvo
<<Stupida mondana!>> sussurra sorpassandomi, do una rapida occhiata alla bionda che ci guarda a braccia conserte e lo seguo sbuffando, ha un passo molto veloce e non riesco a stargli dietro se non correndo leggermente.
<<Potresti anche rallentare>> affermo correndogli dietro
<<Sei tu che sei troppo lenta, non ho tempo da perdere>> dice per poi spalancare le porte della biblioteca ed è proprio lì davanti che inciampo, lui si gira torvo e mi raggiunge
<<Potresti anche guardare dove metti quei dannati piedi!>> dice prendendomi per un braccio con quelle sue mani gelide e granitiche, aiutandomi ad alzarmi con molta brutalità
<<E tu potresti anche evitare di essere così violento ed arrogante>> controbatto togliendo con violenza il mio braccio dalla sua presa ferrea e dura, ci guardiamo in cagnesco per qualche secondo in un silenzio davvero tombale fino a che un rumore interrompe quel momento ed entrambi guardiamo nella stessa direzione
<<Ho interrotto qualcosa?>> domanda una ragazza bassina e con delle forme davvero pazzesche, la sua carnagione è mulatta ma non ha nulla che potrebbe ricondurre ad un vampiro, la sua pelle è perfettamente liscia e non ha nulla di pallido o tendente ad esso, i suoi occhi sono marroni e vividi, le gote rosate e le labbra anche esse tendente al rosa; i suoi capelli color nocciola sono "legati" in tante treccine.
Il suo look è molto Casual ma allo stesso tempo sexy.

Caius - J.C.B (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora